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VIA VESCOVADO E L’AREA DEDICATA AI CANI: «UN CORTILE IN CONDIZIONI DISASTROSE»

La denuncia sui social: «Disseminata di vetri, rifiuti, chiodi e siringhe. Un plauso ai responsabili dell’esecuzione dell’opera»

Il centro storico di Potenza si è arricchito negli ultimi mesi di due aree dedicate ai cani: una nel parco di Montereale e l’altra in via Vescovado. Due aree fortemente volute dall’Amministrazione Guarente per “salvaguardare il decoro” del centro storico, due zone recintate per far divertire e correre liberamente i nostri amici a quattro zampe senza preoccupazioni. Un’idea che, per come è stata realizzata, ha suscitato polemiche tra i cittadini. «A Potenza, città sempre all’avanguardia nella cura dei bisogni dei suoi abitanti, di recente hanno creato delle zone per lo “sgambamento” dei cani. Bene, creato il cortile per l’ora d’aria dei carcerati, sì che loro si divertano da matti e la città rimanga indenne da frequentazioni canine, tocca confrontarsi con la realtà» tuona sui social l’avvocato Luciano Petrullo. E se con questi interventi si è voluto , non a torto, ripristinare un minimo di decoro nel “salotto buono” della città, al decoro e alla pulizia di queste aree chi ci pensa? «L’area predisposta in via Vescovado, ricavata abbattendo qualche albero, sistemando un paio di panchine e creando una specie di sentiero di sì e no duecento metri, versa in una situazione “post confronto bellico”. È, infatti, disseminata di vetri, rifiuti, chiodi, siringhe e quant’altro. – continua Petrullo – La “mercanzia”, v’è da presumere non sia stata importata alla bisogna, piuttosto è immaginabile fosse già inserita nel contesto arboreo da sempre, magari aggiornata periodicamente secondo il bisogno di sporcare insito in ognuno di noi; la cosa che stupisce è lo spirito di conservazione che ha animato la realizzazione del carcere per i quattro zampe. In- fatti l’amministrazione, chi ha eseguito i lavori e chi li ha controllati redigendo un apposito verbale del tipo “tutto a posto”, ha pensato bene di conservare i cimeli, sì da rende- re avventurosa quell’ora d’aria così benignamente concessa». Uno scenario che di decoroso non ha proprio nulla ma che al contrario non fa altro che aumentare lo stato di degrado in cui versano alcune zone del centro storico e della città più in generale. Ma non si tratta soltanto di degrado urbano, i cocci rotti e abbandonati così come le siringhe potrebbero risultare an- che pericolosi per i cani che vi passeggiano tranquillamente e liberamente accanto. Anzichè però preoccuparsi della situazione, «L’amministrazione si pavoneggia e sembra di ricordare la biblioteca a cielo aperto che pur tanto successo conseguì da ordinarne la eliminazione fisica per difetto di uso e di libri». «Eviterò la morale, – conclude Petrullo nel suo lungo post che ha raccolto il favore di molti altri potentini – chè quella son bravi tutti a farla; eviterò consigli sul da farsi, chè pure questi abbondano; mi limiterò a riprodurre un reportage fotografico eseguito con quel- la cura che è mancata a tutti i responsabili dell’esecuzione dell’opera; a questi ultimi va un plauso particolare: quello di aver tagliato gli alberi per dar luce e aria ai rifiuti. Rimarchevole»

Rosamaria Mollica

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