AOR S. CARLO, PRESENTATO BILANCIO DI GENERE DELL’AZIENDA

Questa mattina, a Potenza, nella sala A al primo piano della palazzina di vetro dell’Aor San Carlo, si è tenuta la presentazione del Bilancio di Genere dell’Azienda. All’evento erano presenti: Giuseppe Spera, direttore generale Aor S. Carlo, il governatore lucano Vito Bardi intervenuto con un videomessaggio, Ivana Pipponzi, consigliera regionale di Parità effettiva, Margherita Perretti, presidente della CRPO, la presidente CUG Maria Barbieri, Georgia Nardozza, responsabile Epidemiologia e Programmazione Sanitaria, l’ostetrica Fabiana Coglianese e Francesco Fanelli, assessore regionale alla Salute e Politiche della Persona.

Dal bilancio è emerso che: “Non è infrequente che siano proprio le donne a rinunciare ad incarichi di maggiori responsabilità o a turni aggiuntivi per assolvere agli impegni in ambito familiare, così come evidenziato dai responsabili dei programmi di attività aggiuntive interpellati. Sia la prevalenza femminile tra i dirigenti medici, guadagnata solo negli ultimi anni, sia la minore presenza di donne tra i candidati a direzioni di Strutture Complesse, essenzialmente costituiti da specialisti, con consistente durata di servizio, portano a ritenere che tale situazione sia addebitabile a precedenti decenni, nei quali la componente femminile degli iscritti alla facoltà di medicina risultava minoritaria. Nell’area sanitaria, le ore medie lavorate, sia in regime ordinario che in attività aggiuntiva, evidenziano un maggior impegno orario degli uomini su praticamente tutti i ruoli considerati. Mediamente i lavoratori maschi contribuiscono più delle lavoratrici al monte ore lavorato nell’ambito di ogni ruolo, con uno scostamento di circa il 43% in più di ore prestate. Ciò fa il pari con il dato relativo all’istituto del lavoro part-time, che vede tra i beneficiari di detto istituto in larga maggioranza le donne (50 su 57), per una percentuale pari all’88% del totale. Conseguentemente, il gap economico tra i due generi riflette l’andamento delle ore lavorate, in particolare quelle in regime extra-istituzionale, intese come straordinario o attività aggiuntive finalizzate all’aumento dei volumi prestazionali e di conseguenza all’abbattimento delle liste di attesa. Questo comporta che, al netto delle voci stipendiali contrattuali evidentemente paritarie, il personale di sesso maschile percepisce una busta paga mediamente più alta di quella delle donne in misura pari al 26%“.

“La redazione del primo Bilancio di genere da parte dell’Azienda Ospedaliera “San Carlo” di Potenza – dichiara la la consigliera di Parità, I. Pipponzi – pur in assenza di uno specifico obbligo in tal senso, va salutato con grande interesse ed apprezzamento; rappresenta, infatti, la fotografia dell’Esistente in ottica di genere, sia con riferimento all’utenza ed alle prestazioni offerte ed erogate che con riferimento alle risorse umane impiegate. Detto Bilancio costituisce il coraggioso avvio di un percorso virtuoso verso la parità di genere e di contrasto alle discriminazioni sul posto di lavoro, in quanto offre un meccanismo di valutazione oggettivo dell’azienda stessa. La disamina del Bilancio di genere dell’Azienda Ospedaliera “San Carlo” di Potenza, ben dettagliato in ogni parte, ha evidenziato disparità ancora esistenti nonostante le politiche già messe in campo; dal confronto con i Bilanci di genere per gli anni successivi sarà facile comprendere sempre meglio l’efficacia delle nuove politiche elaborate per il superamento dei divari stessi. Per questa ragione – conclude Pipponzi – mi preme plaudire all’encomiabile impegno dell’Azienda Ospedaliera “San Carlo” di Potenza nella redazione del Bilancio in oggetto che mi auguro rappresenti un prezioso stimolo per tutte le altre pubbliche amministrazioni lucane che non hanno provveduto in tal senso“.