NESSUNA SPERANZA, NESSUNA PAURA
TACCO&SPILLO
A dispetto del suo cognome, che pure potrebbe indurre a forme d’aiuto e di Speranza, l’ex disastroso ministro della salute è una specie di re Mida al contrario perché tutto ciò che tocca invece che luccicare d’oro diventa fallimentare. Ora sarebbe troppo facile elencare sin dai suoi giorni d’assessore comunale a Potenza la serie d’insuccessi e d’accrocchi, compresa la celebre Caporetto del centrosinistra, di cui si porta la maggior responsabilità per la scelta invotabile della fiamma destreggiante e farmacologica di Carlo Trerotola, eppure non appagato del suo talento distruttore e complice la presentazione del libro del secolo “Perché guariremo”, già finito al macero per dilagante pandemia, Speranza ha la furbata di buttarla proprio sulla Basilicata, dove PD e M5S sono “l’un contro l’altro armati”, magari sognando di farsi benedire il campo largo attorno al suo pupillo ed invece bastava guardare le facce paonazze e rotolanti di Lettieri e Chiorazzo per capire quanto fosse stato forte l’impallinamento di Conte con quel tamburo di guerra d’essere “credibili e convincenti” e di “rimuovere ostacoli per trovare migliori interpreti”. Canta Brat:“Nessuna speranza, nessuna paura”.