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PROTESTA AGRICOLTORI, CIA:«DISAGIO REALE»

La marcia dei trattori arriva anche nel Vulture-Melfese

La marcia dei trattori arriva anche nel Vulture-Melfese. Dopo giorni di proteste sulla costa jonica, la protesta degli agricoltori si sposta nel nord della Regione. Prima a Melfi, con la mobilitazione che prenderà il via dalla zona industriale, e poi come annunciato dalla Cia agricoltori a Lavello. I cortei di trattori che percorrono le strade regionali, italiane ed europee – sottolinea la Cia – sono il sintomo di un disagio reale. Un disagio che Cia-Agricoltori Italiani ha già portato in piazza, a Roma, il 26 ottobre scorso, sotto lo slogan: “Prezzi alle stelle, agricoltori più poveri. Non siamo il problema, ma la soluzione”, per rivendicare la centralità dell’impresa agricola nell’economia nazionale ed europea e il suo valore per i territori e le comunità. “Più che trattori in strada, dunque, servono idee nuove, proposte concrete e soluzioni rapide e giuste evitando di far crescere ulteriormente la rabbia e il malcontento nelle campagne», ha dichiarato il presidente nazionale della Cia Agricoltori, Cristiano Fini. I produttori chiedono aiuti per contrastare il rincaro delle materie prime, valorizzazione dei prodotti locali e una svolta nelle normative, a partire dal Complemento di sviluppo rurale regionale 2023-27 alla revisione della Politica Agricola Comune per lo stesso quadriennio.

LE RICHIESTE

VALORE LUNGO LA FILIERA – Una legge quadro per il riconoscimento del valore delle produzioni delle imprese agricole lungo la filiera, prima di tutto garantendo l’equo compenso, certificato e incentivando gli accordi di filiera.

CENTRALITÀ AREE INTERNE E AGRICOLTURA FAMILIARE – Norme che valorizzino il ruolo dell’agricoltura familiare nelle aree interne del Paese, dove è necessario uno snellimento burocratico e il riconoscimento economico per chi, da sempre, agisce come custode del territorio.

CONSUMO DI SUOLO ZERO – Partendo dalle esperienze legislative di alcune regioni, una legge quadro per il consumo zero del suolo agricolo. Quindi, il no a nuove cementificazioni o a pannelli solari a terra.

RISORSA ACQUA – Subito un Piano strategico nazionale per la costruzione di grandi invasi a usi plurimi, che, insieme a soluzioni aziendali, facciano fronte al problema della carenza idrica, contrastando alluvioni e dissesto idrogeologico.

EMERGENZA FAUNA SELVATICA – Raccordo di tutte le leggi regionali per rendere operativa ed applicabile la legge nazionale, fornendo così lo strumento applicativo alle regioni.

REVISIONE DELLA PAC – Questa Pac non funziona, troppa burocrazia e inapplicabilità degli eco-schemi che colpevolizzano l’agricoltura e gli sottraggono importanti risorse. Va abolito, immediatamente, l’obbligo al 4% di incolto. Occorre, dunque, stringere i tempi e intervenire efficacemente per una Pac non più punitiva, ma incentivante, capace di orientare le risorse verso la tutela del reddito delle imprese e non sulla rendita fondiaria e per politiche attive di gestione del rischio.

CRISI CLIMATICA – Puntare sulla ricerca agricola, anche varietale, per ridurre i costi di produzione e aumentare la redditività delle imprese. Le Tecnologie di evoluzione assistita (Tea) siano una priorità, per colture resistenti ai patogeni e resilienti ai cambiamenti climatici.

FITOFARMACI – Non possiamo rinunciare, per imposizioni normative comunitarie, a principi attivi senza la disponibilità di valide alternative.

MERCATI – Serve una maggiore attenzione alla politica commerciale europea, in particolare sul Mediterraneo, garantendo la reciprocità delle regole negli scambi.

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