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NODO SARDEGNA, LO RISOLVE LA GDF

Sul fronte csx, dalla stampa grillina ancora attacchi a Chiorazzo ed al Pd della Basilicata. Solinas indagato indebolisce la Lega, per il Giornale dei Berlusconi certo il Bardi bis

Secondo “Il Giornale” il Bardi bis è cosa fatta. Il quotidiano della famiglia Berlusconi, sempre bene attento alle vicende politiche del centrodestra dà per certa la candidatura del Generale per il bis. Secondo il quotidiano fondato da Montanelli, infatti, la Meloni avrebbe già dato il suo placet alla ricandidatura di Bardi. Il ragionamento portato avanti dalle colonne de “il Giornale” è semplice e logico, talmente logico che anche noi avevamo evidenziato questa possibile lettura. In pratica, dice il Giornale riprendendo discussioni di dirigenti di Forza Italia, Fratelli d’Italia non vuole schiacciare la coalizione a destra. La paura dell’isolamento convince il presidente del Consiglio a non mortificare Forza Italia che, a differenza della Lega, ha le chiavi della presentabilità europea e, in qualche modo, garantisce anche per FdI la possibilità di dialogo con l’Europa. In particolare Tajani è uomo bene inserito nelle dinamiche del Partito Popolare e può favorire la nascita storica della coalizione tra conservatori e popolari a livello europeo. Diceva Cuccia che i voti si pesano non si contano, lui parlava dei voti delle banche e dei grandi capitalisti a Mediobanca ma, evidentemente, lo stesso ragionamento vale anche per i partiti. La percentuale di Forza Italia è numericamente identica a quella della Lega ma FI è parte del presentabile PPE mentre la Lega è assolutamente inutile in chiave europea stante la sua alleanza con Le Pen.

 

LA DEBACLE SALVINIANA “Il Giornale” va oltre nella sua analisi, dice che Salvini ne è consapevole e ha lanciato la proposta della Basilicata come provocazione, conscio che Pepe non è un candidato autorevole. Ovviamente questa è la voce de “Il Giornale” della famiglia Berlusconi e noi riportiamo la sua interpretazione dei fatti senza avere altre fonti ma, se veramente dovesse andare a finire così, sarebbe evidente che Salvini ha preso atto del fallimento della Lega in Basilicata e della fine del progetto politico della Lega nazionale. Il destino della Basilicata si incrocia con tanti altri destini e con la fine o la nascita di strategie diverse. Il peso negoziale della Lega, nel frattempo, subisce un altro brusco colpo giudiziario in Sardegna. Il Governatore Solinas è stato raggiunto da un avviso di garanzia e da una perquisizione per un’ipotesi di corruzione. Ferma restante la presunzione di innocenza che vale per tutti, è evidente che a questo punto la Lega, più che chiedere compensazioni per la vicenda Sarda, deve ringraziare FdI e FI per aver evitato alla coalizione la candidatura di un indagato per corruzione.

IL FATTO QUOTIDIANO COLPISCE ANCORA

Intanto il “Fatto Quotidiano” continua la sua incessante campagna contro Chiorazzo e contro tutto il Pd lucano. Questa volta è il blog del Fatto che ospita un lungo intervento di Pietro Francesco Maria De Salvo concentrato proprio sulla Basilicata. Il pezzo ne ha per tutti con termini che impediscono anche una qualsiasi ipotesi di dialogo. L’articolista ricorda che Marcello Pittella fu costretto a dimettersi per le indagini di “Sanitopoli” e De Filippo per quelle di “Rimborsopoli” (dimenticando di dire che nessuno dei due è stato condannato) e ribadendo che «entrambi sono stati difensori nei fatti degli interessi dei petrolieri e che, a mia memoria, mai hanno combattuto una vera battaglia per la difesa dell’ambiente». E prosegue con un lungo elenco di persone che, a detta dell’articolista sono impresentabili che non lascia fuori nessuno da Margiotta a Bubbico, da Santarsiero a Folino. Una descrizione ingiusta, ingiustificata e offensiva non solo della classe dirigente lucana del Pd ma che colpisce, proprio per la sua generalizzazione, tutto il Popolo lucano che queste persone per anni ha votato. Una filippica che termina con l’attacco diretto a Speranza e a Chiorazzo, colpevole della vicinanza a Letta e Andreotti. Il Blog del Fatto non è il “Fatto Quotidiano” e quest’ultimo non è un organo ufficiale del M5S ma esiste un idem sentire tra i soggetti che trasferisce la frattura tra l’elettorato Pd e del Movimento con quest’ultimo che potrebbe riconoscere la Schlein come interlocutore solo se quest’ultima abbandonasse i vecchi e riformasse la struttura.

ASPETTANDO L’ELECTION DAY

Nel frattempo tutto potrebbe andare in naftalina. Bardi ancora non ha definito la data delle elezioni e da Roma si attende il decreto per l’election day. Un eventuale spostamento delle elezioni a giugno potrebbe fare cambiare ogni equilibrio raggiunto fino ad ora. Non resta che aspettare.

Di Massimo Dellapenna

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