AttualitàBasilicataBlog

«DAI 5 STELLE LOGICHE DI PICCOLA BOTTEGA»

Csx, Santarsiero (Pd) in difesa della candidatura di Chiorazzo

Nella recente puntata del programma “Oltre il giardino” in onda su Cronache Tv, il conduttore Paride Leporace ha ospitato Vito Santarsiero, esponente della Direzione nazionale del Partito Democratico nonché ex sindaco di Potenza, per discutere del “nodo Chiorazzo” e della difficoltà del centrosinistra lucano nel trovare una quadra sul candidato in vista delle prossime elezioni regionali.

IL “NODO CHIORAZZO”

Santarsiero concorda nel definire la situazione ad oggi «imbarazzante» per il centrosinistra lucano ma respinge l’idea di un “nodo Chiorazzo”, sostenendo piuttosto che «esiste un “nodo centrosinistra”» im- putandone le difficoltà ad «un battito d’ali della società civile lucana» che ha messo in crisi la politica, «in particolare il campo progressista e riformista» cogliendolo «un po’ spaesato e impreparato» alla partecipazione, al «sano» confronto e al dare delle risposte concrete «rispetto alla domanda di rinnovamento, di cambiamento e di selezione di una nuova classe dirigente». L’esponente dem lamenta la tendenza a «non considerare più prezioso il contributo che viene dai cittadini», riflettendone così la «non particolarmente alta» qualità del dibattito politico in corso di fronte alla crisi sociale della regione lucana, con un governo regionale «inadeguato» e un centrosinistra che «non ha brillato» nel proporre alternative. Tornando al “nodo Chiorazzo”, Santarsiero rivendica la scelta del la Direzione del Pd di aver proposto tale candidatura con «una valutazione positiva» al punto da ritenere Chiorazzo «una persona da proporre al tavolo del centrosinistra», mentre critica la «chiusura incomprensibile» degli altri partiti che vogliono «decidere tutto e subito in un tavolo ristretto». Questa visione «priva di prospettive» che sta portando alle attuali divisioni.

CHIORAZZO MODELLO PER IL “BENE COMUNE”

Il conduttore Leporace osserva però che la candidatura di Chiorazzo è tutto tranne che «emersa dal confronto con un pezzo della società civile lucana», come l’ha definita in studio Santarsiero bensì ha come sponsor politici nomi considerevoli come quello di Bubbico, Folino e Speranza. Santarsiero però re- spinge questa lettura, spiegando che la proposta di Chiorazzo nasce dalla presa d’atto dei «limiti della politica e di una situazione di crisi grave» ammettendo che il centrosinistra benché si sia dimostrato «inadeguato», ne ha rivendica to l’attenzione che ha posto «con un percorso durato 15 mesi e con 17 commissioni» e che ha prodotto un «documento forte di denuncia del disagio sociale di questa nostra realtà». Da lì è emerso il nome di Chiorazzo – respingendo in tal senso la ricostruzione di Falotico data in una precedente puntata di “Oltre il giardino” secondo cui l’assemblea Pd aveva indicato altri nomi – e che il Partito dem lucano «non poteva ignorare», anche perché incarna – secondo Santarsiero – un «modello di sviluppo economico alternativo ispirato al magistero del Papa, che supera la logica proprietaria attraverso una visione – spiega Santarsiero – dove l’economia sociale è capace di fare sintesi tra gli interessi e di guardare globalmente alla comunità nella prospettiva di costruzione del “bene comune”. Un modello che rompe con quello fallimentare attuale, ma che Chiorazzo – enfatizza Santarsiero – riprende esattamente questi concetti e li fa propri». Santarsiero, dunque, rivendica la novità della candidatura Chiorazzo proprio nel superamento degli steccati ideologici, che andrebbe «valorizzata e non osteggiata con logiche di potere anacronistiche».

IL DISSENSO M5S

Santarsiero non ha risparmiato critiche al Movimento 5 Stelle, definendolo «espressione di una vecchia politica, fatta di proclami, annunci, e divisioni». L’esponente Pd ha attaccato il metodo proposto dai 5 Stelle per la scelta del candidato presidente in Basilicata: «Sono loro che propongono il metodo della spartizione ad un tavolo. Dicendo – incalza Santarsiero – “sediamoci intorno a un tavolo, mettiamo dei nomi e andiamo avanti”. Perché deve prevalere la logica del tavolo dove ognuno porta un suo piccolo interesse?». E ancora, l’esponente dem lamenta che nel confronto politico attuale «non si discute del messaggio politico, dell’ideologia che c’è dietro una scelta e di una visione di società» e attacca le logiche di «piccola bottega» che animano le trattative tra i partiti in Basilicata.

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti