BasilicataCronaca

GESTIONE CPR DI PALAZZO SAN GERVASIO

Quattro le misure interdittive: per gli indagati vale presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna

Nella mattinata di ieri, la Procura della Repubblica di Potenza ha delegato personale della Squadra Mobile della Questura di Potenza e della Sezione di PG in sede (aliquota della Polizia Locale) ad eseguire ad una ordinanza di custodia cautelare e di applicazione di misure interdittive emessa nell’ambito di una lunga e complessa indagine, coordinata da questo Ufficio e svolta dai predetti organi di polizia giudiziaria, riguardante la gestione del Centro di Permanenza per i Rimpatri di Palazzo San Gervasio (Potenza).

Il provvedimento è stato emesso nei confronti di un appartenente ai ruoli della Polizia di Stato, l’Ispettore Rosario Olivieri, destinatario della custodia cautelare ai domiciliari, per i reati di violenza privata pluriaggravata, falso ideologico, calunnia e truffa aggravata ai danni dello Stato. Inoltre sono stati attinti dal divieto temporaneo (per la durata di dodici mesi) di esercitare imprese o uffici direttivi di persone giuridiche e imprese operanti in rapporti diretti o indiretti con la Pubblica Amministrazione per i reati di inadempimento e frode nelle pubbliche forniture il rappresentante legale della società Engel Italia S.r.l., ente gestore del centro al tempo delle indagini, la Sig.ra Paola Cianciulli ed il direttore responsabile della predetta società, Alessandro Forlenza; quest’ultimo indagato anche per maltrattamenti nei confronti degli ospiti. Infine è stata eseguita, nei confronti del medico di base Donato Nozza la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare la professione di medico (per la durata di mesi dodici) presso i Centri di Permanenza per il Rimpatrio per i reati di maltrattamenti, falso ideologico e violenza privata pluriaggravata.

In occasione dell’esecuzione della predetta Ordinanza sono state eseguite anche perquisizioni nei confronti di altri indagati, tra i quali avvocati ed appartenenti alla Polizia di Stato, riguardanti un altro filone emerso nell’ambito dello stesso procedimento penale ed avente ad oggetto una serie di condotte di falso, induzione indebita e concussione legate alle nomine dei difensori di fiducia da parte dei trattenuti presso il CPR di Palazzo San Gervasio.Le indagini sono in pieno svolgimento e vale nei confronti di tutti gli indagati la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna.

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