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IL CASO DELL’EMIGRAZIONE LUCANA NEL RAPPORTO “ITALIANI NEL MONDO”

A Potenza domani presso il Polo Bibliotecario la manifestazione promossa dal Centro studi internazionale lucani nel mondo

Il tema della manifestazione promossa dal Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo aderente alla Cim (Confederazione degli Italiani nel Mondo) in programma domani a Potenza, presso il Polo Bibliotecario del Rione Santa Maria e con inizio alle ore 16, è “Rapporto Italiani nel Mondo 2023 – Il caso Basilicata”. Un ricco programma di presentazione dei dati che la Fondazione Migrantes ha analizzato e approfondito, sul caso delle emigrazioni, vecchie e nuove, italiane e lucane, secondo uno schema scientifico di analisi sociale ma anche di ragionamenti propositivi su come considerare un valore, talune forme di emigrazione e di migrazioni in genere e come analizzare il disvalore delle stesse nel contesto del tessuto economico e sociale della nostra Regione. A presentare i dati e dare la stura ad un dibattito ed un confronto che vedrà impegnati amministratori locali, ricercatori e componenti sociali che sulla questione stanno lavorando da tempo anche nell’ottica della valorizzazione dei piccoli comuni, dei progetti che riguardano le città candidate a diventare Capitali della Cultura nel 2026, le nuove migrazioni e quindi la ricerca di un antidoto per lo spopolamento, saranno le relazioni di Delfina Licata, Curatrice del Rapporto e Carmine Cassino, assegnista di ricerca Disu-Unibas, che ha approfondito il caso Basilicata. Tutto il racconto che sarà fatto con gli interventi programmati, costituisce un pezzo del quadro che va componendosi a livello nazionale verso l’anno del Turismo delle radici. Su questo, in particolare, i casi di Lauria, Sant’Angelo Le Fratte ed Irsina, nelle dinamiche delle ospitalità e della ricerca di ricostruzione dell’albero genealogico ai fini del riconoscimento della cittadinanza italiana, saranno messi a confronto con i primati “statistici” dei Comuni di Marsico Nuovo, Castelgrande e Viggianello e le opzioni che il mondo culturale, quello associativo, quello della ospitalità, vanno definendo. Tempi europei negli interventi che costituiranno la base per una pubblicazione a disposizione del sistema associativo dei Lucani nel Mondo, in Italia ed al’estero e come fase di studio anche nel mondo della scuola, che quast’anno avrà un prologo domani mattina, presso istituti scolastici del potentino in cui si affronterà il tema con i redattori del Rapporto nella logica del “Quando gli emigranti eravamo noi”.

EMIGRAZIONE LUCANA: I DATI

Sono 698 (301 donne e 397 uomini) le persone che ufficialmente, in un anno alla data del 1° Gennaio 2022, hanno lasciato la Basilicata per trasferirsi all’estero iscrivendosi all’Aire a fronte di una riduzione netta di 7580 lucani nell’arco di un anno, tra saldo negativo e trasferimenti in Italia. L’incidenza sul fenomeno migratorio in generale è pari all’0,8% del totale degli espatriati che nel complesso portano i lucani ufficialmente residenti all’estero a quota 139.792. Il fenomeno ha subito un rallentamento nell’ultimo anno (nel 2020 i lucani, perlopiù giovani emigrati erano stati 1080) ma continua a mantenere un flusso continuo e costante in uno con il sistema migratorio italiano votato alla ricerca di lavoro, ma anche di stabilità familiare. Non è casuale che tra questi 698 si annoverano anche una buona percentuale di pensionati o di familiari che seguono i loro fi- gli, pur essendo questo un fenomeno circoscritto ai trasferimenti in altre regioni italiane o nei paesi europei che garantiscono una migliore fiscalità. I flussi lucani, come ha da sempre evidenziato il Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo, continuano a privilegiare la residenzialità in Argentina, Germania, Svizzera (che segna un leggero decremento), Brasile (con un leggero incremento). Nella speciale classifica dei luoghi di origine nel mondo, in testa in Basilicata resta in termini assoluti Marsico Nuovo (con 3337 iscritti all’Aire rispetto ai precedenti 3289), seguito da Potenza (con 3229 ed un balzo netto in avanti rispetto ai 3070 del 2021) e Lauria che sorpassa di poco San Fele rispettivamente con 3068 e 3067 iscritti all’Aire). In valore assoluto in testa alla classifica dei luoghi di partenza dei lucani per incidenza percentuale sul- la popolazione, resta Castelgrande (1422) seguito da Montemurro (1750) e con uno strano avanzamento di migrantes all’estero da Sasso di Castalda che passa da 832 unità del 1 gennaio 2021 a 1010 unità alla data del 1 Gennaio 2022. Al 1° gennaio 2022 i cittadini italiani iscritti al- l’Aire, è stato rilevato, sono 5.806.068, il 9,8% degli oltre 58,9 milioni di italiani residenti in Italia. Mentre l’Italia ha perso in un anno lo 0,5% di popolazione residente (-1,1% dal 2020), all’estero è cresciuta negli ultimi 12 mesi del 2,7% che diventa il 5,8% dal 2020. In valore assoluto si tratta di quasi 154 mila nuove iscrizioni all’estero contro gli oltre 274 mila residenti “persi” in Italia. Il 53,7% (poco più di 45 mila) di chi ha lasciato l’Italia alla volta dell’estero per espatrio nell’ultimo anno lo ha fatto partendo dal Settentrione d’Italia, il 46,4% (38.757), invece, dal Centro-Sud. La Lombardia (incidenza del 19,0% sul totale) e il Veneto (11,7%) continuano ad essere, come da or- mai diversi anni, le regioni da cui si parte di più. Seguono: la Sicilia (9,3%), l’Emilia-Romagna (8,3%) e la Campania (7,1%). Tuttavia, dei quasi 16 mila lombardi, dei circa 10 mila veneti o dei 7 mila emiliano-romagnoli molti sono, in realtà, i protagonisti di un secondo percorso migratorio che li ha portati dapprima dal Sud al Nord del Paese e poi dal Settentrione all’oltreconfine.

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