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PD E M5S, ANCORA TANTA LA DISTANZA

Oltre il giardino piccato scambio di contrarietà tra la pentastellata Araneo e il Dem Muscaridola. Candidatura Chiorazzo, posizioni inevitabilmente opposte sul fondatore di Auxilium

Aprendo il suo “giardino” il giornalista Paride Leporace ha ospitato in una delle ultime puntate del programma “Oltre il giardino” – trasmesso su Cronache Tv sul canale 68 del digitale terrestre – la coordinatrice provinciale di Potenza del Movimento 5 Stelle Alessia Araneo e Cosimo Muscaridola della Direzione regionale del Partito Democratico. I due esponenti politici sono stati chiamati a discutere di politica regionale in vista delle elezioni regionali in Basilicata del 2024.

LA RICERCA DI UNA QUADRA

Il tema centrale è la difficile ricerca di una quadra nel centrosinistra per individuare un candidato unitario alla presidenza della Regione. Introducendone la questione, il conduttore ha evidenziato come la Basilicata sia una regione «contendibile», a differenza di altre roccaforti del centrodestra. Ha quindi chiesto ai suoi ospiti un commento sulle divisioni interne alla maggioranza uscente. E secondo Araneo, «il centrodestra al governo in Basilicata ha navigato a vista in questi 5 anni, ripiegato sulle proprie faide interne più che preparato a governare. Dobbiamo liberare la nostra regione da questi giochi di potere che la stanno soffocando». Dello stesso avviso Muscaridola, che ritiene il centrodestra «un disastro su tutti i fronti», che «con i loro litigi interni, pensano solamente alle poltrone trascurando i bisogni della gente. Se il centrosinistra si dimostra unito e responsabile – enfatizza – può mandarli a casa alle prossime elezioni». Ma l’unità sembra essere lontana, al momento, anche nel centrosinistra. Come ricorda Leporace durante la trasmissione, sono diversi i nomi circolati come possibili candidati di un’alleanza Pd-M5S: il fondatore di Auxilium Angelo Chiorazzo, proposto dalla “Lista dei Vescovi” o, per esempio e in alternativa, il piano b sempre della “Lista dei Vescovi”, l’ex ministro Roberto Speranza. Nel Pd stesso non mancano i dubbi, con la corrente di Margiotta critica verso un’intesa coi 5 Stelle e del vicesegretario regionale dem Vito Lupo che ha criticato altresì i pentastellati, sostenendo che il dibattito sul candidato sta vanificando il tentativo di unire il centrosinistra, che invece dovrebbe concentrarsi su programmi e temi, anziché cedere il passo a un referendum sulle persone. Lupo vorrebbe allargare la coalizione anche a forze come Italia Viva, Azione, Europa Verde e del mondo associativo. Araneo però respinge con durezza gli attacchi al Movimento 5 Stelle tacciato di immobilismo: «Spero che Roberto Speranza non si sia rivolto ad Arnaldo Lomuti così come il qui presente Moscaridola e il vice segretario Lupo si sono rivolti al Movimento 5 Stelle di Basilicata. Le parole sono state dure e mortificanti» ha replicato Araneo definendosi una sorta di “extraterrestre”, alludendo al fatto che stia assitendo «ad un rovesciamento della realtà che mi fa, da una parte, davvero molto sorridere e alle volte, dall’altra, mi intimorisce e spaventa».

IL “NUOVO” CHE AVANZA È CHIORAZZO?

«Sento dire che chi si oppone al nome di Angelo Chiorazzo in realtà si oppone al nuovo. Sento dire – rimarca la coordinatrice provinciale pentastellata – che sono i vecchi poteri che non vogliono il cambiamento, e il nuovo sarebbe rappresentato dall’operazione di Angelo Chiorazzo, i cui registi sono notori: Bubbico, Folino, Speranza, che non mi pare decisamente essere ascrivibili alla categoria del “nuovo”. E poi ho sentito dire – incalza – che sarebbe il Movimento Cinque Stelle a non volere la coalizione. Io temo che al tavolo di questa fantomatica coalizione, su quel nome, sia rimasto soltanto mezzo Pd. Si è sfilato il Psi, Azione, Sinistra Italiana e Verdi, si è sfilata Volt, +Europa e numerose associazioni. Se si vuole costruire una coalizione compatta e forte, come il Movimento Cinque Stelle sta provando a fare, non è schiaffeggiando l’alleato – alludendo agli attacchi nei confronti dei pentastellati – che si ottiene. Dunque, io ribalterai la domanda e chiederei – prosegue Araneo – chi è che unisce? Siamo certi che questo no- me abbia creato aggregazione?». «Il Movimento 5 Stelle – sollecita la coordinatrice provinciale – vuole stare a quel tavolo e vorrebbe riaggregare i tanti partiti e le forze civiche che si sono sfilati. Vorremmo riaprire la partita. Questo è il metodo: torniamo al tavolo, da pari a pari, e tracciamo una linea e ricomponiamo un centrosinistra unito». Sebbene, Araneo, resti convinta che «al Movimento 5 Stelle toc- chi un ruolo di protagonista all’interno di questa partita». Leporace è quindi intervenuto chiedendo ad Araneo se secondo lei nel M5S ci sia la volontà di aprirsi ad altre forze politiche o se prevalga ancora la tentazione di correre da soli. «Il M5S non è per le corse in solitaria. Siamo per allargare, ma non a tutti i costi. Serve un pro- getto politico condiviso, non basta sommare le sigle», ha risposto Araneo che ha sottolineato come il M5S è di- sponile «al confronto ma non accettiamo imposizioni, perché significherebbe snaturarci. Sono fiduciosa che si possa trovare una sintesi». Muscaridola ha ribattuto sostenendo che il Pd non ha posto veti e che la candidatura di Chiorazzo è emersa dal basso ed è sostenuta dal- la società civile, rappresentando un possibile punto di cucitura: «Questo candida- to – enfatizza il dem – potrebbe riportare a casa quegli lettori che hanno votato finora il centrodestra. Ed è quello che stiamo auspicandoci, perché sia noi che voi da soli arriviamo al 30-40% e non ce la faremmo a vincere – incalza Muscaridola – Per poter vincere dobbiamo recuperare gli elettori che hanno votato il centrodestra e gli astensionisti. Detto ciò – conclude – per quanto riguarda il nostro partito, siamo pronti al confronto con tutto il campo largo del centrosinistra e fare sintesi per far uscire il candidato ideale».

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