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DIMENSIONAMENTO, VERSO L’ATTO FINALE

Sul no ai tagli, al presidente della Provincia di Potenza Giordano s’unisce il segretario regionale di Italia Viva De Maria

La Giunta regionale, in riferimento ai criteri e agli indirizzi dell’anno scolastico 2024-2025, nonché in applicazione dei relativi Decreti, tra cui il Dl 127- 2023, ha assegnato 57 sedi dirigenziali alla Provincia di Potenza e 27 sedi dirigenziali alla Provincia di Matera. Tra gli indirizzi forniti alle Province di Potenza e Matera, quelli di accorpare gli Istituti Comprensivi nelle città capoluogo e nei Comuni, dove insiste più di un istituto comprensivo, che presentano un numero di alunni al di sotto del numero medio di 829, di accorpare nelle città capoluogo gli Istituti Superiori, siano essi Istituti di Istruzione Superiore o Istituti del medesimo ordinamento, limitando, così come già prevedono le linee guida, la costituzione di Istituti omnicomprensivi nelle località che si trovino in condizioni di particolare conclamato isolamento; di favorire l’accorpamento di Istituti di Comuni limitrofi o che siano comunque contigui a Comuni già accorpati ad altri ove è allocata la sede dirigenziale, di favorire, per limitare i disagi del personale e delle famiglie, l’allocazione della sede dirigenziale in Comuni baricentrici, indipendentemente dalla numerosità della popolazione scolastica. Sulla questione, l’annuncio del presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano. «Per quanto ci riguarda – ha spiegato Giordano – l’unico piano che abbiamo in mente è quello adottato lo scorso anno. A tal proposito, il presidente della commissione sulle politiche della scuola ha convocato una riunione dell’organismo per la giornata il 7 dicembre, per rispedire al mittente una simulazione di piano né richiesta, tantomeno valutabile. La politica si è già espressa all’unanimità in occasione del Consiglio provinciale del 22 novembre scorso, circa la contrarietà dell’applicazione del Dl 127 del 2023, le cui ricadute sono altamente dannose per la rete scolastica lucana, il documento in questione non va assolutamente preso in considerazione». Anche il segretario regionale di Italia viva, Fausto De Maria, è intervenuto sulla questione del piano di dimensionamento scolastico che così come previsto dalle linee ministeriali, «rischia di generare danni per la tenuta sociale dei nostri piccoli comuni». «Non condividiamo la scelta della Regione di applicare “sic et simpliciter” la norma nazionale – ha dichiarato De Maria – senza tenere conto delle peculiarità della nostra terra. Proprio in Basilicata, che per antonomasia si può definire la regione dei piccoli comuni, ci aspettavamo dalla Regione un atteggiamento più critico nei confronti delle scelte nazionali che con il decreto interministeriale 127 del 30 giugno 2023 che mette in crisi l’intera tenuta scolastica di gran parte del nostro territorio. A tal proposito ricordiamo l’impegno dei nostri consiglieri regionali a favore della “battaglia” portata avanti dal Comitato spontaneo di Sasso di Castalda proprio a difesa della scuola comunale. Ricordiamo inoltre che di fatto, così come emerso durante l’ultimo Consiglio provinciale di Potenza, si rischia il taglio di oltre 25 istituti scolastici». «I numeri se applicati – ha proseguito De Maria – senza considerare le peculiarità di una regione, grande nella superficie ma piccola nella popolazione con tantissimi comuni spesso quasi isolati e con collegamenti stradali complicati, non offrono una risposta adeguata alle esigenze dei cittadini. Oltretutto appare quantomeno strano che proprio in Basilicata a differenza di altre regioni, si accetti questo dimensionamento senza battere ciglio. Pertanto auspichiamo che ci sia da parte del Governo regionale una presa di coscienza dei danni che potrebbero essere causati dal- l’applicazione delle linee del Dimensionamento scolastico». «Così come già ribadito sul tema dell’Autonomia differenziata – ha concluso il segretario regionale di Italia iva Basilicata -, ci aspettiamo dalla Giunta regionale una linea a difesa degli interessi dei luca- ni e non una incondizionata accettazione degli input nazionali solo per spirito di appartenenza politica»

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