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PRESEPE VIVENTE NEI SASSI, PRESCRIZIONI E AUTORIZZAZIONI ANCORA SONO MANCANTI

Per l’Amministrazione Bennardi il solito inciampo burocratico: Abiusi (Ambiente e legalità) fa uscire allo scoperto il sindaco

In “Presepe vivente nei Sassi di Matera” è giunto quest’anno alla tredicesima edizione ed è in programma, come entusiasticamente annunciato dall’Amministrazione Bennardi, nei giorni 8, 9, 10, 16, 17, 29 e 30 dicembre e poi il 5 e il 6 gennaio del 2024. L’Amministrazione Bennardi, però, ancora una volta ha dimenticato un elemento importante: le autorizzazioni. Al momento, non risultato esserci. Inevitabili, qualora concesse, le prescrizioni che al momento sia il primo cittadino che la Giunta comunale ignorano. «Importante novità dell’edizione di quest’anno dal titolo “Il presepe d’Italia: pane e pace” – ha spiegato il sindaco pentastellato Bennardi – è l’accensione delle grotte della Murgia materana prospiciente i Sassi. Lungo i quasi 4 chilometri del percorso che partirà dal centro storico della città attraversando il sasso Barisano e quello Caveoso, quando il turista arriverà per via Madonna delle Virtù e svolterà verso San Pietro Caveoso, troverà delle grotte illuminate nel pieno rispetto della natura». Il sito è particolarmente attraente, ma, il rischio da scongiurare è la deregolamentazione. L’area dell’altipiano murgico prospiciente la città di Matera fa parte del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, un parco regionale che è denominato in via semplificativa “Parco della Murgia Materana”. Il Parco ha in gestione il sito di Natura 2000 “Gravine di Matera”. «Riguardo alla procedura di screening in corso presso l’Ufficio di Compatibilità ambientale della Direzione generale dell’Ambiente, del territorio e dell’energia della Regione Basilicata – ha spiegato il componente dell’associazione “Ambiente e Legalità”, Pio Abiusi -. Nel format è stato dichiarato che si intendono istallare 10 faretti autoricaricanti con pannelli solari per permettere l’illuminazione dalla parte esterna di alcune aree della Gravina di Matera. Tali faretti si accenderanno al crepuscolo e si spegneranno all’alba, ma solo nei giorni in cui vi sarà la rappresentazione teatrale. Ad integrazione è stato dichiarato, inoltre, che si accenderanno solo negli orari coincidenti con gli spettacoli, quindi dalle 15 alle 21 dei giorni di rappresentazione. Giova ricordare i precedenti perchè pur in tema di semplificazione amministrativa questo non significa smobilitazione o forse la Dgr 473 del 12 giugno del 2021 della Regione Basilicata che ha recepito le “Linee guida nazionali per la Valutazione di incidenza-direttiva 92-43-Cee Habitat articolo 6, paragrafi 3 e 4”, e che sono state oggetto dell’intesa sancita il 28 novembre 2019 tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome, predisposte nell’ambito della attuazione della Strategia nazionale per la Biodiversità 2011-2020 (Snb), e finalizzate a rendere omogenea, a livello nazionale, la corretta attuazione dell’articolo 6, paragrafi 3, e 4, della Direttiva 92-43- Cee Habitat, è coincisa con un liberi tutti?». «Occorre ricordare i trascorsi – ha rimarcato Abiusi -. L’Ufficio compatibilità ambientale ebbe a dichiarare in occasione della concessione del parere favorevole con prescrizioni al Parco della storia dell’uomo-civiltà rupestre del 29 gennaio 2019 di limitare l’illuminazione degli ambienti all’essenziale e solo di quelli prossimi all’ambiente esterno e con aperture ampie e di spegnare gli impianti al crepuscolo. Sempre lo stesso Ufficio all’atto del rilascio del parere favorevole con prescrizioni sulla valutazione di incidenza ambientale inerente all’evento “Matera cielo stellato” del 10 agosto 2021 in località Murgia Timone nel comune di Matera dell’8 agosto 2021 dopo aver premesso che l’illumina- zione notturna, in particolare a led, come era ampiamente dimostrato in letteratura, a cui rimandava, affermava che costituiva un fattore particolarmente dannoso per gli organismi viventi, perché in grado di modificarne i cicli biologici e riproduttivi e non solo; pertanto, nelle aree naturali e protette quali quella in esame raccomandò che fosse un’attività che andava limitata al minimo indispensabile e che costituiva un’attività eccezionale ed occasionale». «Quella volta – ha ricordato Abiusi – venne autorizzato lo spettacolo che si tenne una sola volta, il 10 agosto 2021, e che l’accensione dei fari fosse per una durata non superiore a 45 minuti. Fatta la premessa appare evidente che questa volta l’accensione è ripetuta per molte più occasioni e non già per una sola volta, la durata è ben maggiore ai 45 minuti e va ad intaccare esattamente le ore crepuscolari cosa che non accadeva per lo spettacolo autorizzato per il 10 Agosto 2021». «Crediamo – ha concluso il componente dell’associazione “Ambiente e legalità”, Pio Abiusi – che le grotte si possano salvare dalla aggressione luminosa anche perchè non cambierebbe di molto la validità dello spettacolo. Rinviamo la distruzione programmata dell’habitat ad altra occasione».

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