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SCIOPERO CGIL-UIL ANCHE IN BASILICATA CONTRO LA MANOVRA MELONI: «TAGLI E NESSUNA PROSPETTIVA»

Al centro della manifestazione nazionale dei lavoratori dei servizi pubblici, a Potenza e Matera le sigle sindacali si mobilitano sui temi come sanità, scuola e trasporti

Nella mattinata di ieri, ha preso fattivamente piede in tutta Italia lo sciopero dei lavoratori e le lavoratrici dei servizi pubblici indetto da Cgil e Uil contro «una manovra di Bilancio – avviata dal Governo Meloni – iniqua, che prevede tagli e nessuna prospettiva di crescita». In Basilicata le due iniziative principali sono state organizzate a Matera, con un corteo che è terminato nei pressi dell’ospedale Madonna delle Grazie e a Potenza, in piazza Matteotti, in pieno centro storico. Nel capoluogo lucano, le due sigle sono scese in strada per protestare contro alcuni punti della legge di bilancio. Ma non solo. Molteplici le ragioni, come ha spiegato la segreteria nazionale della Fp Cgil Giordana Pallone: «Chiediamo che la legge di bilancio in discussione in Parlamento sia modificata, che ci siano stanziate risorse per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali dei lavoratori e delle lavoratrici del pubblico impiego, che ci siano risorse per i servizi pubblici territoriali e non tagli come è previsto dalla manovra presentata dal Governo, che staglia oltre 600 milioni a Regioni, Comuni e Province e che – prosegue la sindacalista – ci siano le risorse necessarie a rafforzare e potenziare il servizio sanitario nazionale. Dopo anni di tagli, il ministro Schillaci dice che ci sono delle risorse ma non sono sufficienti a garantire un rapporto di spesa rispetto al PIL, che sia quantomeno nella media europea e che possa quindi recuperare il ritardo e l’indebolimento che ha subito il servizio sanitario in questi anni. Non ci sono le risorse per il contratto nazionale delle professioni sanitarie, si chiede agli operatori sanitari di lavorare di più, invece dovrebbero essere pagati di più per il lavoro che già svolgono, che sappiamo essere indispensabile e spesso in condizioni molto difficili per la carenza strutturale del nostro servizio sanitario che è stato indebolito con anni e anni di tagli e di blocco delle assunzioni». Per il segretario generale Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli si tratta di «una mobilitazione importante a livello nazionale e soprattutto a livello regionale dove per la Basilicata ha un significato maggiore. Le due piazze – prosegue Tortorelli – quella di Potenza e Matera – lanciano un messaggio sui settori importanti per il nostro territorio: il pubblico impiego, la sanità, l’istruzione, la scuola. Tanti problemi – enfatizza – legati ai trasporti, ai lavoratori della logistica, dell’igiene ambientale, della mobilità, quindi i temi che riguardano l’asse portante della nostra Costituzione, perché oggi mettiamo in piazza anche il rispetto della Costituzione, del diritto a scioperare. Vogliamo continuare su questa strada, mobilizzandoci e cercando in tal senso – spiega Tortorelli – di mettere al centro i problemi reali del Paese e della nostra regione». «Ci avevano promesso che avrebbero abolito la Legge Fornero – fa eco il segretario generale Cgil Potenza Vincenzo Esposito – invece l’hanno peggiorata. Ci avevano promesso di ridurre il precariato, invece hanno introdotto il sub-appalto a cascata e hanno reintrodotto i voucher in agricoltura. Quindi – spiega Esposito – una serie di misure che vanno contro i lavoratori, contro coloro che pagano le tasse, anche sul fisco, contro il principio costituzionale della progressività, dell’imposizione, abbattono una aliquota di reddito, facendo pagare più tasse a coloro che pagano sempre le tasse e sempre di più e meno – enfatizza – a coloro che ne pagano di meno. Quindi siamo di fronte a una manovra anche abbastanza ideologica, che mette anche il limite al diritto e alla libertà di sciopero». Sulle questioni dello sciopero è intervenuto anche il consigliere alla Provincia di Potenza Carmine Ferrone (Pd) che considera la mobilitazione della Cgil e Uil una «risposta dei lavoratori lucani alla manovra del Governo di centrodestra che penalizza i lavoratori e le famiglie, specie al Sud, e all’attacco senza precedenti del Ministro Salvini al diritto di sciopero». «I lavoratori – prosegue Ferrone – fanno sentire la propria voce alla quale aggiungiamo la nostra con l’impegno a difendere a denti stretti i diritti fondamentali della Costruzione e quindi la democrazia. Perché c’è bisogno – conclude – di un netto cambio di passo nel Paese e nella nostra regione, specie sulle politiche industriali e sull’aiuto strutturale alle famiglie, per le quali non sono sufficienti bonus vari e risorse a pioggia». A condividere le ragioni che hanno spinto Cgil e Uil a scendere in piazza c’è anche il consigliere regionale del Pd Roberto Cifarelli che ha partecipato alla manifestazione «con convinzione». poiché in discussione vi è «una legge di bilancio insufficiente a sanare il gap che si è creato tra stipendi e costo della vita, che investe troppo poco nella sanità pubblica, che mette in campo l’assurdo ricalcolo contributivo di tutti i versamenti che determinerà il taglio dell’assegno pensionistico, che non tiene in alcun conto le richieste delle imprese». «Con questa manovra finanziaria il Governo Meloni – prosegue Cifarelli – ha tradito le promesse fatte in campagna elettorale; un’autentica presa in giro per cittadini, lavoratori, pensionati e imprese, perché è troppo facile promettere grandi cose in campagna elettorale. Promesse di cambiamento che fanno il palio con quelle del presidente Bardi in Basilicata che non ha determinato alcun miglioramento in nessun settore economico della nostra comunità», conclude Cifarelli.

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