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BOCCIA: «OK, IL METODO È GIUSTO»

È il maggior sponsor di Chiorazzo, ma predilige le regole ai nomi. Calcio, per il fondatore di Auxilium mare mosso. L’ex presidente di Regione sul percorso del Pd: «Avanti però solo con nome condiviso da tutti»

In una delle ultime puntate di “Oltre il giardino” – il programma di approfondimento politico in onda su Cronache Tv sul canale 68 del digitale terrestre – il conduttore Paride Leporace ha ospitato il senatore Tonio Boccia, già presidente della Regione Basilicata dal 1990 al 1995, e il giornalista Salvatore Santoro per discutere delle prossime elezioni regionali in Basilicata.

«IL CANDIDATO NON PER FORZA DEVE ESSERE CHIORAZZO»

Boccia ha esordito spiegando di aver «tentato di dare un contributo, anzitutto per i Lucani e poi per la parte politica con la quale mi sembro più compatibile il centrosinistra», in un «momento delicato» per tutte le forze politiche. I partiti per Boccia «non esistono più e c’è una grandissima difficoltà nell’immaginare il futuro per la Basilicata». Santoro ha sintetizzato il recente intervento di Boccia, nel quale l’ex presidente ha evidenziato «le difficoltà di convergere su un candidato presidente del centrosinistra espressione di un partito della coalizione». Boccia ha suggerito di «puntare su un rappresentante della società civile con esperienze significative, che possa unire le diverse sensibilità». Tra questi, Boccia ha espresso fiducia nel segretario Pd Giovanni Lettieri, asserendo che «l’obiettivo primario resta portare la Basilicata fuori dal “pantano” in cui l’ha trascinata il centrodestra». In particolare, l’ex presidente ha auspicato che «Lettieri operi per favorire l’accordo sul candidato presidente. Il Pd – enfatizza – deve fare da “playmaker”, costruendo l’alleanza per vincere le regionali». Boccia nega la paternità della candidatura di Chiorazzo precisando di «non aver sponsorizzato alcuna candidatura, nemmeno quella di Angelo Chiorazzo. Ha semplicemente detto che – rimarca – per vincere il centrosinistra deve essere unito e, essendo difficile convergere sul candidato di un partito, la soluzione migliore è trovare un nome della società civile con esperienza e capacità». Boccia ha ribadito che «qualsiasi soluzione trovata dai leader del centrosinistra va bene, purché il candidato, che non per forza deve essere Chiorazzo, abbia le qualità per governare la Regione e porti valore aggiunto alla coalizione».

LO “STRAPPO” DI MARGIOTTA

Per Boccia, lo “strappo” di Margiotta in Direzione Pd contro la proposta Chiorazzo, nasconde una volontà dello stesso di candidarsi a presidente della Regione: «Sarebbe una candidatura autorevole – ha detto Boccia – perchè ha capacità ed esperienza, ma il “segno dei tempi” non è favorevole a soluzioni interne ai partiti. Il centrosinistra, se vuole vincere, deve avere l’intelligenza di trovare un candidato che in questa fase non sia legato al “sistema dei partiti”. È quello che chiedono i lucani, anche per come il centrodestra ha fatto. La gente vuole cambiamento, rinnovamento e distacco dalla gestione un po’ interessata del passato. In questa fase serve un segnale di discontinuità e di apertura alla società civile. I partiti devono fare un passo indietro, anche se poi saranno chiamati a sostenere il candidato scelto». SPERANZA, IL PIANO B Sull’ipotesi piano B della “Lista dei Vescovi”, cioè la candidatura a presidente della Regione dell’ex Ministro alla Salute, Speranza, al posto di Chiorazzo, Boccia ha dichiarato: «Se Speranza facesse un passo in avanti, cosa che fino ad oggi non ha fatto, per dire ai segretari dei partiti della coalizione di esaminare anche la sua disponibilità, per me non ci sarebbe nulla di male».

BOCCIA CHE BOCCIA LA GESTIONE CDX

Boccia ha poi criticato la gestione del centrodestra in Regione, parlando di «un disastro in settori chiave come sanità, trasporti e rifiuti. C’è bisogno – spiega – di una svolta radicale di metodo e di classe dirigente. Il centrosinistra deve ritrovare lo spirito riformista dei primi anni ’90, quando la Basilicata fece un salto in avanti». Santoro ha chiesto se Boccia si candiderà di nuovo a guidare la Regione. L’ex presidente ha «escluso questa ipotesi», spiegando di «aver dato tutto quello che poteva dare. Ora – prosegue – tocca alle nuove generazioni, purché abbiano passione civile e voglia di cambiare le cose». Per quel che rigurda Boccia, lui «può solo mettere a disposizione la sua esperienza». In chiusura, Boccia ha ribadito l’appello all’unità e alla discontinuità. «Il centrosinistra – afferma – deve aprirsi al civismo e puntare su persone credibili, che sappiano ascoltare la Basilicata profonda. Solo così si può vincere la sfida con il centrodestra e rimettere la Regione sulla strada dello sviluppo. L’alternativa sarebbe lasciare ancora la Basilicata in mano a chi l’ha già affossata».

IL CASO CLAPS

Il dibattito si è poi spostato sul “caso Claps” con la gestione della riapertura della Santissima Trinità dove, nel sottotetto, il cadavere della 16enne Elisa, uccisa da Danilo Restivo nel 1993, fu ritrovato soltanto nel 2010. Boccia ha criticato chi «sta strumentalizzando la vicenda a fini politici».«È una vicenda gravissima, con tutti i suoi misteri – ha aggiunto Boccia -che la città di Potenza non deve dimenticare. Strumentalizzarla per fare campagna elettorale in vista delle elezioni regionali, sarebbe fare un torto ad Elisa e alla sua famiglia».

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