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VICECONTE INVOCA LE SIRENE

Con lo spauracchio Pittella, riecco lo schema che si rivelò perdente per il centrosinistra alle politiche del 2018. Il medico vuole la candidatura a presidente della Regione e chiama a raccolta le lobby della salute

Nel centrodestra, e non è certo un mistero, la partita per il candidato presidente è aperta con Viceconte che si gioca il jolly negli ambienti della Sanità d’elite romana. Va chiarito che il governatore uscente, Vito Bardi, rimane il favorito per difendere la vittoria epocale di 5 anni fa, ma gli altri aspiranti con tutto il codazzo dei vari tifosi non si arrendono. Uno dei più attivi in tal senso è l’ex Sottosegretario (e tante altre cose) Guido Viceconte da Francavilla in Sinni con il suo fedelissimo “scudiero” da Potenza, Vincenzo Taddei, che un’occasione così ghiotta per salire al primo piano del Palazzo della Giunta non l’hanno mai avuta in oltre 30 anni di “onorata” carriera costellata da sconfitte più o meno sonore da Eboli a scendere. Da queste stesse colonne lo avevamo anticipato esattamente un mese fa, ma molti degli interessati, via traverse, si operarono però a smentire ufficiosamente utilizzando il vecchio vezzo del bisbiglio appena sussurrato nei corridoi che altro non fosse “che una boutade confezionata ad arte”. E invece le manovre non solo erano “autentiche” ma ben convinte con oltre a Taddei e Viceconte anche l’amico di sempre dell’ex Sottosegretario, Franco Cupparo, in trincea a studiare tattiche e manovre di accerchiamento con vista via Verrastro con biglietto di ritorno. Va detto che questo schema è tutto interno a Forza Italia con l’obiettivo di proporre a Roma un candidato alternativo a Bardi qualora le dinamiche nazionali – con gli incastri con le altre regioni in cui si vota per il rinnovo dei governi regionali (Piemonte, Sardegna e Abruzzo oltre alla nostra Basilicata) – premiassero la riconferma di un forzista in Basilicata. La novità è che nei giorni scorsi Guido Viceconte avrebbe presenziato a una cena romana con “importanti” imprenditori e dirigenti del mondo della Sanità capitolina e non solo. Una cena a cui, riferisce chi c’era, il lucano Viceconte ha stretto tante mani e si è fermato a parlare amabilmente di politica e di quello che verrà con numerosi astanti. E avrebbe anche riferito non solo di essere interessato a candidarsi come presidente della Regione Basilicata, ma anche di sentirsi pienamente in corsa a dispetto della riconferma di Vito Bardi. Un ambiente quella della Sanità dell’alta borghesia in cui Viceconte si è sempre mosso con grande autorevolezza essendo egli stesso medico e avendo di fatto aperto la propria carriera seguendo diretta- mente lo stato di salute di Silvio Berlusconi ai tempi degli albori forzisti. Dal- la seconda metà degli anni ‘90 in poi. Ora tutto questo si inserisce in una straordinaria capacità, lo riconfermiamo, del centrodestra lucano di creare un tourbillon di polemiche praticamente dal nulla e soprattutto di rimettere in gioco un centrosinistra che fino a qualche mese fa sembrava assolutamente fuori dai giochi per la vittoria finale. Tanto che è diventato fondamentale, da un lato e dall’altro del campo degli sfidanti, raccogliere alleati fuori dagli schemi attuali del centrodestra o centrosinistra che oggi qualcuno si ostina a volerlo chiamare campo largo. E le aspirazioni di Vi- ceconte si rafforzerebbero con il jolly rappresentato da Marcello Pittella che con Bardi non potrebbe calcare i prati del centrodestra ma che con lui ci starebbe in virtù di una antica simpatia e di un’alleanza che non sarebbe inedita visto che Viceconte e Pittella (Gianni in quel caso) furono capilista insieme nelle politiche del 2018 ma quella volta nel campo del centrosinistra. Allora fu un disastro con Guido Viceconte “bocciato” e Gianni Pittella che fu costretto a utilizzare il paracadute campano per trovare posto in Parlamento. Ma per Taddei e Cupparo in primis questa oggi sarebbe la mossa vincente anche per convincere i big nazionali della bontà del progetto. In realtà sembra il remake di un nuovo tonfo annunciato, ma tant’è. Tanto più che anche ammesso che tutto vada secondo i desiderata dei novelli “Penelope” dell’area Sud della Basilicata non si comprende come il solo Pittella (Azione e Calenda lo sanno?) e senza gli altri centristi si possa immaginare di trasformare una utilitaria ammaccata dal tempo in una fuoriserie scintillante.

Di Giovanni Nero

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