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NATALITÀ, SOLO UN TASSELLO D’UN COMPLICATO PUZZLE

L’approfondimento di Livia Graziano

Nel 2022, l’Italia ha registrato un ulteriore calo della natalità, secondo i dati forniti dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) le nascite nel Paese sono scese a 393.000, rappresentando un declino dell’1,7% rispetto all’anno precedente. Un dato che suscita preoccupazione, poiché il numero medio di figli per donna è sceso a 1,24, in leggero calo rispetto al 2021, quando era di 1,25. Inoltre, una stima provvisoria elaborata nei primi 6 mesi del 2023 ha rivelato una fecondità ancora più bassa, pari a 1,22 figli per donna. Guardando alla Basilicata, emerge una situazione demografica unica all’interno dell’Italia. La regione si distingue per avere tassi di natalità ancora più bassi rispetto al- la media nazionale, già preoccupante.

BASSA FECONDITÀ

La Basilicata registra un numero medio di figli per donna di soli 1,05 per le italiane, molto al di sotto della media nazionale di 1,24. Questo indica una bassa volontà delle famiglie di avere figli, con possibili implicazioni per la crescita economica con una forza lavoro in declino e una possibile carenza di giovani per mantenere l’attività economica e sostenere i servizi pubblici e oltre a problemi legati alla stabilità demografica a lungo termine.

DIFFERENZE ETNICHE

Differenze etniche: Un dato notevole è la differenza tra le italiane e le straniere residenti in Basilicata. Le donne straniere hanno un tasso di fecondità molto più alto (1,93). L’elevata differenza nei tassi di fecondità tra le donne italiane e straniere rappresenta un aspetto interessante. Questo può essere collegato a varie cause, tra cui differenze culturali, accesso ai servizi sanitari e forse la presenza di reti di supporto familiare.

ETÀ MEDIA DEL PARTO

L’età media delle madri italiane in Basilicata è di 33 anni e 5 mesi, segnalando una tendenza verso la maternità ritardata. Questo può avere impatti sulla salute materna. L’età media elevata al momento del parto tra le madri italiane in Basilicata solleva preoccupazioni sulla salute materna. Le donne che rimandano la maternità potrebbero affrontare rischi maggiori durante la gravidanza e il parto. Pertanto, è importante promuovere la consapevolezza sulla salute riproduttiva e garantire servizi sanitari di alta qualità per le madri di tutte le età.

LE NASCITE “MORE UXORIO”

La Basilicata si trova tra le regioni con le percentuali più basse di nascite “more uxorio” in Italia. Questo può riflettere un contesto sociale in cui le famiglie non sposate o non conviventi sono meno propense ad avere figli.

LA SFIDA DEMOGRAFICA

In sintesi, la Basilicata affronta sfide demografiche significative, con una natalità notevolmente bassa, una differenza tra le donne italiane e straniere, e un’età media al parto elevata. Questi dati sottolineano la necessità di interventi mirati per sostenere la natalità nella regione, compresi incentivi alle famiglie, politiche per migliorare le condizioni economiche e sociali e l’accesso a servizi di assistenza all’infanzia. Per affrontare questa sfida demografica, la Basilicata non servono soltanto incentivi di natura meramente finanziaria per le famiglie che desiderano avere figli, quanto invece un insieme di azioni, un approccio olistico che coinvolga una serie di politiche volte a creare un ambiente favorevole per i giovani e le famiglie e che promuova il vivere in Basilicata. Fra le strategie che potrebbero essere implementate, abbiamo, senza dubbio il miglioramento dell’istruzione, creare opportunità lavorative – magari di alta qualità, essenziale per attirare e trattenere i giovani laureati – incoraggiando la creazione di imprese e start-up attraverso incentivi fiscali, agevolazioni e supporto nella ricerca di finanziamenti, stabilire partnership tra il mondo del- l’istruzione e le aziende del territorio per promuovere la ricerca, l’innovazione e l’occupazione, puntare su settori economici emergenti, diversificando l‘economia regionale concentrandosi su settori emergenti come l’energia rinnovabile, la tecnologia, il turismo sostenibile e l’agricoltura biologica, sfruttare il patrimonio culturale, storico e naturale della Basilicata per promuovere il turismo sostenibile, promuovere la costruzione di alloggi accessibili e agevolare l’accesso al credito immobiliare per i giovani, offrire servizi di assistenza all’infanzia a prezzi accessibili, investire in infrastrutture moderne. All’interno di una visione complessiva, fondamentale risulterebbe sostenere la cultura, le arti, lo sport e l’intrattenimento che può migliorare la qualità della vita nella regione, rendendola più attraente per i giovani così come la creazione di programmi di incentivi per i giovani che sono cresciuti in Basilicata ma che hanno lasciato la regione per studiare o lavorare altrove, incoraggiandoli a tornare ed il coinvolgimento attivo dei giovani nelle decisioni politiche regionali può favorire un senso di appartenenza e di responsabilità verso la regione. Queste politiche dovrebbero essere parte di una strategia a lungo termine e dovrebbero essere implementate in modo coordinato con il coinvolgimento attivo delle comunità locali, delle imprese e delle istituzioni. La Basilicata ha il potenziale per diventare un luogo più attraente per i giovani, ma richiederà un impegno significativo per realizzare queste trasformazioni.

Di Livia Graziano

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