AttualitàBasilicataBlog

SANITÀ PRIVATA, I NODI DA SCIOGLIERE

Cannizzaro e Cifarelli su strutture accreditate, tetti di spesa e liste d’attesa

Nella recente puntata di “Oltre il giardino”, programma di Cronache Tv condotto da Paride Leporace, si è discusso della situazione della sanità privata in Basilicata, con la partecipazione del dottor Michele Cannizzaro, in rappresentanza delle strutture private lucane, e del consigliere regionale del PD Roberto Cifarelli.

LA MANCANZA DI UNA VISIONE CHIARA SULLA SANITÀ IN BASILICATA

Come spiegato in studio, dopo una seduta “estenuante” il Consiglio regionale ha approvato una risoluzione, anche se i problemi restano aperti. Servono assistenza sanitaria, revisione dei tetti di spesa e remunerazione delle prestazioni erogate dalle strutture private accreditate e convenzionate, coprendo l’extra budget tra rideterminazioni, nuovi fondi e spostamenti. La seduta, con una lunga sospensione, ha visto varie complicazioni, forse dovute anche a motivi politici, come già successo il 12 settembre, quando fu rinviata su richiesta del coordinatore regionale di centrodestra Pier Giorgio Quarto. Alla fine, è stata approvata una risoluzione, una sorta di “quieto vivere politico” come l’ha definita Leporace. Il documento impegna la Giunta ad autorizzare le Aziende sanitarie, fino al 31 dicembre 2023, a remunerare i privati accreditati per le prestazioni ambulatoriali previste dal Piano nazionale di Governo delle liste d’attesa, incrementando i tetti di spesa dal 1° ottobre al 31 dicembre 2023. Viene chiesto inoltre di definire il fabbisogno di assistenza per garantire i Livelli essenziali di assistenza (LEA) e ad usare le risorse 2023 per coprire i maggiori costi per le strutture private. Per analizzare quanto accaduto, sono intervenuti in studio Cannizzaro e Cifarelli. Il dott. Cannizzaro ha criticato il “metodo” con cui si è giunti alla risoluzione: «Prima un documento vago presentato dal presidente del Consiglio Gicala, poi – prosegue – un nuovo testo letto dal capogruppo FdI. Non mi pare che il modus operandi abbia prodotto un risultato. Siamo nel caos più totale», ha dichiarato Cannizzaro che incalza: «Se c’era l’idea di una nuova legge, perché non farla prima? Ora ci si trova senza certezze su budget e remunerazioni». Cifarelli ha sottolineato la mancanza di una visione chiara sulla Sanità confermando le criticità emerse, «con un centrodestra in difficoltà nel gestire i lavori e nel dare risposte. Forse c’è stata una sottovalutazione del problema», secondo il Dem che rimarca come «la risoluzione impegna la Giunta, ma le risorse sono insufficienti per le esigenze manifestate dai privati. Bisognava prevedere stanziamenti maggiori. Ora la copertura è parziale fino a fine anno, poi si vedrà». Secondo il consigliere Pd, i partiti discutono solo di candidati e coalizioni, ma non affrontano i problemi concreti come le liste d’attesa: «La Sanità è l’argomento più deteriorato, ma non è attenzionato da nessuna forza politica».

UNA SITUAZIONE POLITICA VAGA CON UNA CLASSE DIRIGENTE «NON ALL’ALTEZZA»

Sulla situazione politica, Cifarelli ha poi spiegato che il Pd sta lavorando per costruire una coalizione ampia, dal M5S ai centristi, basata sui programmi. Ma per convincere gli elettori serve una visione chiara su temi come sanità, ambiente e sviluppo». Anche Cannizzaro ha espresso preoccupazione: «La classe dirigente non è all’altezza. La Regione – incalza – ha bisogno di una sterzata». Eppure. secondo Cannizzaro «le risorse ci sono, bisognava redistribuirle meglio, senza tagli lineari ai budget. Le strutture sono in crisi, rischiano il fallimento dopo aver assicurato comunque le prestazioni. Ora molte saranno costrette a sospendere i servizi per limiti di budget. La Regione deve assumersi le responsabilità». Cifarelli concorda sulle difficoltà delle strutture private, che assicurano comunque il diritto alle prestazioni. «Ma le risorse sono quelle, per aumentarle serve l’assestamento di bilancio. La risoluzione dà tempo alla Giunta per intervenire. I privati devono essere responsabilizzati sui budget. Il problema è la mancata programmazione», rimarca il Dem. Per Cannizzaro «il nodo è che la Regione non vuole riconoscere il debito per le prestazioni erogate, pari a oltre 30 milioni di euro».

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti