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CENTRODESTRA BIFRONTE

Sanità privata, ok a risoluzione. Fibrillazioni in maggioranza: dopo il battage mediatico, oggi tavolo capitolino sulle regionali. Fondi per prestazioni extra budget: il Consiglio va avanti ma con la testa a Roma

Fabbisogni di assistenza sanitaria, limiti di tetti di spesa stabiliti e remunerazione delle prestazioni erogate dalle strutture private accreditate e convenzionate di specialistica ambulatoriali: con l’extra budget da coprire, tra rideterminazioni, nuovi fondi in parte disponibili e spostamenti possibili, come per esempio l’espunzione dal tetto del Decreto Balduzzi dei costi per la dialisi e per le prestazioni della medicina dello sport, per inserirli altrove nel complesso e più complessivo budget sanità, alla soluzione, se pur non impossibile da trovare, ci si arriverà attraverso meccanismi compositi ed articolati. La materia oggetto del Consiglio regionale di ieri, riunitosi in seduta straordinaria, ovvero quello delle risorse aggiuntive per prestazioni extra budget rese da strutture private accreditate, di per sè non può essere affrontato con approccio semplicistico, nè dalla maggioranza nè tantomeno dalle opposi- zioni. Lo svolgimento della seduta, dimostrativa la lunga sospensione, si è caratterizzato per complicazioni varie che, però, con molta probabilità, per quanto riguarda il centro- destra, non sono esclusivamente addebitabili alla materia trattata. Indizi e segnali, dall’atteggiamento del coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Piergiorgio Quarto. Un Quarto in cerca di protagonismo che tuttavia, in continuità con l’episodio del 12 settembre scorso, quando sullo stesso tema l’Assise fu sospesa e poi rinviata proprio su richiesta del coordinatore regionale, trova ancora una volta fumo poichè per uno scenario da primo piano gli servirebbe concretezza e non un attacco in stile minoranza su una questione pratica risolvibile soltanto con alta precisione di intervento operativo. Non è il campo della politica delle parole, ma Quarto sembra non volerlo ca- pire e ciò nonostante l’opportunità di cogliere il contesto offerta dai rilievi dell’Ispettorato generale per la Finanza delle pubbliche amministrazioni del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato sullo specifico articolo di legge regionale dello scorso giugno, riguardante, per l’appunto, le risorse extra budget. Da aggiungere che parte delle fibrillazioni interne al centrodestra potrebbero essere ricondotte alla romana riunione di maggioranza odierna che, dopo un lungo battage mediatico, inizierà seriamente a discutere sugli equilibri nella coalizione in vista delle prossime regionali e, di conseguenza, sul candidato presidente. Ad ogni modo, tornando a via Verrastro, dalle partitiche dinamiche locali, un’interpretazione emerge sulle varie desumibili: esistono due Fratelli d’Italia che non sembrano neanche parenti. A livello nazionale c’è un partito che comunque procede, in accordo con le altre parti della coalizione, mostrando, da parte sua, sicurezza, anche su questioni che riguardano la Basilicata, l’ultimo caso in ordine cronologico il Governo Meloni l’ha offerto con la revoca di Priorie da presidente del Parco nazionale dell’Appennino lucano, mentre a livello regionale, i meloniani più confusi come da uscite del coordinatore lucano Quarto che ha dato in più occasioni l’impressioni di chiedere un qualcosa, ma senza sapere cosa. Alla fine, quasi a mo’ di quieto vivere politico a beneficio di tutti, la risoluzione è stata approvata. Con il documento si impegna la Giunta regionale ad «autorizzare le Aziende sanitarie di Potenza e di Matera, fino al 31 dicembre 2023, a remunerare i soggetti privati accreditati e contrattualizzati per le prestazioni di specialistica ambulatoriale di cui al Piano nazionale di Governo delle liste di attesa (Pngla) vigente» e «rideterminare i tetti di spesa, incrementando il loro valore, a valere dal 1 ottobre 2023 al 31 dicembre 2023, fino al limite della spesa complessiva» così come previsto dalla relativa Legge. L’impegno sollecitato alla Giunta regionale è teso, inoltre, a «definire il fabbisogno di assistenza per assicurare e garantire i livelli essenziali di assistenza» e ad utilizzare «le risorse stanziate per l’esercizio 2023, in favore delle strutture private, a valere per l’anno 2023, per la copertura di maggiori oneri derivanti dalla maggiore produzione inclusa nei contratti».

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