BARAGIANO INTITOLERÀ LA CHIESA A S.GERARDO
Don Josè: «Era desiderio della comunità, l’evento rientra nel “percorso gerardino” Baragiano-Muro Lucano»
All’evento atteso del prossimo 15 ottobre, il Presidente della Regione Bardi accenderà la lampada votiva insieme al Sindaco Galizia
C’è fermento nella comunità di Baragiano in vista dell’importante appuntamento del prossimo 15 ottobre, come annuncia il Don Josè: «Con grande gioia la chiesa nuova sarà intitolata a San Gerardo Maiella, Santo Patrono della Basilicata».
Raggiunto da Cronache il Parroco aggiunge: «Era desiderio della comunità quando la chiesa venne costruita, ma questa volontà non fu mai formalizzata nel tempo. Ora l’evento si inserisce perfettamente anche nel lavoro del “percorso gerardino” che unisce Baragiano e Muro Lucano».
Don Josè ci anticipa inoltre che «si sta lavorando affinché vengano anche portate alcune reliquie del giovane Santo. Se riusciremo in questo importante progetto, avvieremo certamente un cartellone di appuntamenti».
La comunità, dal canto suo, «ha accolto molto bene la notizia dell’intitolazione, anche se l’avevo già annunciata -prosegue Don Josè- quando arrivai a Baragiano, il 22 agosto del 2018. Sono tutti in fermento, sicuramente avremo un bel momento di festa, di condivisione e di grazia. Avremo anche la presenza del Governatore della Regione Vito Bardi, la sera del 15 ottobre, in quanto insieme al Sindaco accenderanno una lampada votiva che sarà offerta a San Gerardo e che arderà perenne davanti alla statua del Santo, nella chiesa che a quel punto sarà a lui intitolata. In questi anni l’iniziativa è stata accompagnata sicuramente del desiderio ma anche dalla preghiera della comunità che voleva questa intitolazione, anche come riconoscenza verso San Gerardo che ha origini paterne proprio a Baragiano».
Parole condivise dal Sindaco Giuseppe Galizia: «Sicuramente questa intitolazione rientra nel progetto più ampio di coagulazione delle due comunità intorno al tema religioso di San Gerardo Maiella, questo perché Baragiano e Muro Lucano sono i paesi dai quali è partita tutta la vicenda della sua vita».
Il filo che lega a doppio nodo le due comunità si esplica facilmente: Gerardo era figlio di Domenico Machiella (questo il cognome originario) natio di Baragiano, discendente da avi pastori e artigiani, che però nei primi anni del 1700 attraversò il vallone delle Ripe ed entrò in quelle viuzze scoscese di Muro Lucano, forse per motivi economici. Tra tante difficoltà trovò lavoro come sarto artigiano, e dopo qualche anno sposò la venticinquenne Benedetta Galella, una contadina murese che condivideva con lui il sentimento forte della famiglia. Ebbero 3 figlie femmine e la mattina del 6 aprile 1726 nacque Gerardo, alle prime luci dell’alba: la precocità con cui il bambino corrispose alla grazia fu subito notata da tutti.
Ma i Maiella vissero negli anni a seguire la tragedia della loro classe sociale di nullatenenti, costretti a cambiare casa in affitto e affannati a mettere insieme il pranzo con la cena. Ma la tragedia di questa classe sociale, che costituiva da sola la grande maggioranza della popolazione, va inquadrata in una più vasta tragedia del meridione. In questo clima di povertà e preghiera fiorì la santità di Gerardo.
Tornando ai nostri giorni, la devozione di Baragiano verso il Santo taumaturgo verrà poi suggellata da un progetto importante già in iter che l’Amministrazione comunale di Baragiano ha voluto fortemente: «Il tempietto costruito sul terreno dove un tempo era ubicata la casa paterna del Santo diventerà un giardino fruibile ai fedeli. Nel contempo è stato già avviato il progetto relativo al percorso Gerardino che partirà da Baragiano e percorrerà i luoghi del Santo, passando per Muro Lucano. A Giugno 2023 l’Amministrazione ha infatti acquisito il terreno donato dalla famiglia Colucci nella persona della Signora Teodora Losasso che ha voluto che questo posto, di concerto con il Sindaco Galizia, diventasse un punto nevralgico di devozione».
L’appuntamento per l’intitolazione della chiesa di Baragiano è dunque fissato il dì precedente alla commemorazione del giorno della morte di San Gerardo, avvenuta a 29 anni, malato di tisi.
Il 5 settembre 1846 Re Ferdinando di Napoli aveva invocato da Papa Pio IX la glorificazione “dell’eroe cristiano le cui eccellenti virtù e fama di santità erano divulgate presso ogni ceto di persone”. Il 25 marzo 1892, Leone XIII riconosce e promulga con decreto l’autenticità dei miracoli di San Gerardo e lo dichiarò Beato il 29 gennaio 1893; fu poi Canonizzato da Papa Pio X l’11 dicembre 1904. Infine il 21 aprile 1994, viene proclamato da Papa Giovanni Paolo II, Santo Patrono della Basilicata. Una petizione firmata da migliaia di fedeli e centinaia di Vescovi fu poi presentata al Papa per proclamare solennemente Gerardo Majella Protettore delle mamme e dei bambini per tutta la Chiesa Universale.