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MERIDIONE, EPICENTRO CASTELMEZZANO

Il ministro della cultura Sangiuliano: «l’impresa culturale per valorizzare la Basilicata». Valluzzi soddisfatto dell’Agorà: «La questione delle aree interne centrale per l’Italia»

In questo weekend di metà settembre Castelmezzano e i suoi spettacolari scorci si sono resi protagonisti di un evento politico-culturale di portata nazionale: l’Agorà del Meridionalismo. Una due giorni molto partecipata, dedicata ai dibattiti sulla questione meridionale sotto tanti punti di vista, dai doveri della società civile alla politica culturale, dallo spopolamento alle opportunità del Pnrr, passando attraverso il giornalismo e la poesia. L’evento rappresenta un unicum nel vasto panorama dei festival che costellano l’estate italiana in tutto il territorio nazionale. È stato ideato ed organizzato dal sindaco di Castelmezzano Nicola Valluzzi e dal giornalista di Radio Radicale Giuseppe Di Leo e ha visto avvicendarsi sul palco posto in piazza Caizzo 30 ospiti tra cui il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. «Prima di tutto penso che la cultura debba essere diffusa su tutto il territorio nazionale» ha esordito il ministro Sangiuliano ai microfoni di Cronache Tv. «Credo che, alla luce della nostra storia – ha dichiarato – ogni regione ab- bia qualcosa di importante da esprimere in termini culturali, e questo vale anche per la Basilicata, che ha grandi potenzialità di natura culturale. Quì siamo pronti a lavorare per far sì che la cultura sia, certamente un alimento dello spirito di tutti i cittadini, ma possa costituire anche un’importante occasione di sviluppo socio-economico del territorio». Per il ministro della Cultura, «l’Italia ha due grandi pilastri su cui puntare: l’impresa e la cultura, cioè la capacità di diffondere la cultura sul territorio e di valorizzare quell’unicum della nostra storia, perché noi, la penisola italica lì nel Mediterraneo, siamo la risultante di tante civiltà che si sono sovrapposte, ciascuna delle quali ci ha dato un lascito importante, come qui in Basilicata: una regione ricca di storia e ricca di identità, e quindi dobbiamo valorizzarla». A fare gli onori di casa il sindaco Nicola Valluzzi che a Cronache Tv ha affermato: «Questo è un momento di elaborazione culturale e politico-istituzionale che manca da tanto tempo. Uno dei temi che poniamo a contributo di questa due giorni è la volontà di elaborare un pensiero che riporti al centro del dibattito nazionale la questione meridionale, la questione delle aree interne di questo Paese che, ricordiamolo, sono il 67% della porzione di territorio dell’Italia e ospitano 11 milioni di abitanti. La questione delle aree interne è una questione italiana. Non si può ribaltare la piramide e porre al centro del dibattito politico nazionale la questione settentrionale, l’autonomia differenziata ovvero i temi che afferiscono alle aree metropoli- tane e produttive del Paese. Noi dobbiamo riportare al centro del dibattito con consapevolezza e competenza il tema del Meridione». L’Agorà del Meridionalismo è alla sua “edizione zero” così come ha precisato il giornalista ed ideatore Giuseppe Di Leo: «Vuole essere un modo diverso di pensare il Meridione che non si piange più addosso ma che ripensa sè stesso, si mette in discussione senza rinnegare nulla e si apre al XXI secolo».

Rosamaria Mollica

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