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FRATELLI D’ITALIA SPARA A SALVE

Sanità: oggi in Consiglio i meloniani dovranno sbrogliare la matassa. Sul Consorzio di Bonifica marginalizzati. Resa degli esponenti locali: alla riunione di maggioranza passa la linea Bardi (e anche il bis?)

Non c’è stato nessun redde rationem nella riunione di maggioranza che si è tenuta ieri in previsione del Consiglio Regionale, non c’è stata nessuna richiesta da parte del Generale di una riconferma prematura né c’è stata la minaccia di dimissioni ventilata da molti. C’è stata semplicemente la resa incondizionata e senza dignità della classe dirigente consiliare di Fratelli d’Italia, con in capo il segretario regionale ed il capogruppo in Regione. Ma se la posizione di Tommaso Coviello appare del tutto legittima e coerente, visto che è stata una delle colombe della prima ora, tutt’altro che coerente appare quella di Piergiorgio Quarto che prima firma comunicati contro Bardi, e poi risponde sì signore. Un po’ come l’assessore Galella che continuava a farfugliare scuse sul video in cui attacca Bardi. E così il Generale ha dettato la linea, rimettendo la palla nel campo avversario. Oggi al Consiglio parlerà lui. A FdI l’onere di migliorare la legge sulla sanità privata. Così che passi poi indenne il controllo del Governo guidato dalla Meloni che vorrebbe impugnarla. Ma andiamo per ordine. I meloniani lucani stanno dando uno spettacolo indecoroso fatto di mancanza di coraggio, di assenza di spina dorsale e che sta trasformando Fratelli d’Italia di Basilicata – con Quarto e Galella in testa – nella peggiore opera buffa, fatta di parole al vento, di smentite, di fughe e di ritrattazioni.

NON MI SNUDARE SENZA RAGIONE. NON MI IMPUGNARE SENZA VALORE

Sulla statua di Giovanni delle Bande Nere è riportato il suo famoso aforisma “non mi snudare sena ragione, non mi impugnare senza valore”. Nella statua del grande condottiero è la spada che parla, quasi a ricordare che se non c’è motivo è meglio tenerla nel fodero e non si deve cacciare dal fodero se non si ha il coraggio di usarla con onore. Quello che valeva per la spada in passato, oggi dovrebbe valere anche per le parole. Soprattutto, dovrebbe valere se le parole sono pronunciate da chi ha l’ambizione di voler guidare una coalizione e ha i numeri per dettare la linea. Se fosse stato così non avremmo assistito alla pietosa scena di Galella che prima dice che il mancato cambiamento è colpa di Bardi, poi ritratta in privato e, infine, per paura di essere criticato arriva alla riunione di maggioranza soltanto quando è certo che si dovrà parlare solo del Consiglio Regionale e non del suo futuro. Se Quarto avesse avuto la prudenza di evitare di parlare immotivatamente e la coerenza di restare legato alle parole dette, non avremmo assistito allo spettacolo farsesco del Coordinatore Regionale del Primo Partito Italiano che, prima dice una cosa sulla sanità nei giornali e, poi, la ritratta in riunione di maggioranza.

BARDI E I SUOI ATTENDENTI

Se dovessimo dare un titolo a questa ultima fase di legislatura, se stessimo al cinema o al teatro potremmo chiamare l’opera “Bardi e i suoi attendenti”. Da una parte il Generale e dall’altro i domestici in divisa che, come tutti i domestici parlano in assenza del padrone ma, poi, ubbidiscono silenziosi con il terrore di perdere la poltrona, il posto, la prebenda. Roma ordina di agire ma è lontana. Roma non ha la capacità di ottenere disciplina dai suoi consiglieri regionali e, del resto, nessuno di loro ha un trascorso anche soltanto momentaneo nella destra italiana. Sono tutti saliti sul carro del vincitore a vittoria già ottenuta quando già era chiara la parabola ascendente del Partito di Giorgia Meloni, quando già era evidente che la poltrona era comoda. Quarto dalla lista del Presidente, Coviello dalla Lega, Leone da Forza Italia, Cicala dalla Lega personaggi in cerca di fortuna, ignari di tutto ciò che significa la coerenza politica e, del resto, anche quelli come Galella che il partito lo hanno fondato non sembrano dimostrare grande spina dorsale forse più preoccupati di garantirsi un’altra settimana bianca da assessore che di provare a cambiare le cose.

PARLERÁ SOLO BARDI IN CONSIGLIO

Da quello che ci sembra di capire domani a nome della maggioranza parlerà soltanto Vito Bardi, detterà la linea, darà ordini secchi e decisi e attenderà lo scodinzolare obbediente della sua maggioranza e la resa incondizionata di Fratelli d’Italia. Quarto, Coviello, Leone, Cicala, e Latronico sconfessano i parlamentari e i dirigenti di partito con l’evidente irrazionalità di Quarto Consigliere Regionale che sconfessa quanto scritto da Quarto Segretario Regionale. Fratelli d’Italia Basilicata ha toccato e superato il livello di ridicolo che mai la politica aveva toccato e superato. Quello che si grida nelle piazze il venerdì mattina è ritrattato il venerdì pomeriggio, quello che si scrive sui comunicati stampa è ritrattato in Consiglio Regionale. Esiste la coerenza seria di FDI a Roma e la ridicola incoerenza di quella locale. Qualcuno sani questa doppia personalità politica.

SUL CONSORZIO GALELLA SOLTANTO PER CONOSCENZA

Per capire il livello di attaccamento indecoroso alla poltrona che caratterizza gli uomini di FDI e la contraddizione esistenziale tra la sfrontatezza delle parole e la testa china nelle azioni basterebbe raccontare quello che è accaduto proprio oggi al “giovane” assessore che (purtroppo) dello spirito Ultras ormai ha ben poco. Venerdi ha gridato contro Bardi, il pomeriggio ha chiesto scusa e ha provato a ritrattare, oggi è costretto a subire l’ennesima mortificazione. Il Presidente della Giunta Regionale ha convocato le associazioni di categoria per parlare del Consorzio di Bonifica, la comunicazione è stata inviata all’assessore all’Agricoltura per mera conoscenza, come se fosse un esterno alle dinamiche dell’agricoltura, come se la sua parola e la sua volontà non contassero niente. Un Assessore alle Politiche Agricole che si occupa di agricoltura soltanto per conoscenza è un altro inedito della politica, un’ennesima perdita di dignità per Fratelli d’Italia. Evidentemente una settimana bianca da assessore regionale val bene la svendita della propria dignità.

RESTA SOLO BARDI

In questo caravan serraglio di ritrattazioni, umiliazioni accettate, teste piegate e scene mute resta soltanto Bardi a testa alta. Gasparri lo ha incoronato per il bis, Fratelli d’Italia Basilicata non ha neanche il coraggio di mantenere la propria parola per più di una settimana, in riunione di maggioranza detta la linea, in Consiglio darà ordini cui tutti ubbidiranno. Il resto è solo avanspettacolo e neanche delle migliori fattezze. Chapeau al Generale, bis meritato!

Di Massimo Dellapenna

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