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SLITTA L’ACCORDO CON STELLANTIS

Il presidente Bardi: «Le scelte sbagliate a livello europeo si ripercuotono sui territori come Melfi». Tavolo al Mimit, il Ministro Urso: «Obiettivo sottoscrizione entro la fine dell’anno»

Il futuro dello stabilimento automobilistico più grande della Basilicata resta incerto. Prima entro fine luglio. Poi entro agosto. Invece si andrà a settembre. Slitta ancora la data per arrivare a formalizzare un accordo tra il governo italiano e Stellantis, affinché torni a produrre negli stabilimenti sul territorio italiano almeno un milione di veicoli l’anno. Un allungamento dei tempi che fa intuire come probabilmente le trattative in corso con il gruppo automobilistico siano tutt’altro che semplici. Secondo quanto si apprende da fonti sindacali infatti sarà un tavolo tra Mimit, il dicastero guidato da Adolfo Urso, e Stellantis ad affrontare il 30 agosto prossimo la possibilità di arrivare a un piano condiviso entro il 10 settembre, con l’obiettivo di arrivare successivamente alla stipula di un vero e proprio accordo di programma entro il 31 dicembre. Ed è stato proprio il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, a configurare nei dettagli questo scenario ai sindacati convocati ieri in videoconferenza al ministero, illustrando il cronoprogramma in vista dell’accordo con il gruppo nato da Fca e Psa per il rilancio della produzione di auto in Italia.

L’INCONTRO TRA URSO E LE SIGLE SINDACALI

Il confronto avvenuto in video tra il ministro delle Imprese e Made in Italy, Urso, e i sindacati, confederali e metalmeccanici, era incentrato sulle trattative che sono in corso con la casa d’auto per aumentare la produzione italiana di auto dalle attuali 400 mila ad almeno un milione di unità. All’incontro erano presenti i leader di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, mentre per la Cisl ha partecipato il segretario confederale Giorgio Graziani. Per le categorie invece erano presenti i leader di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici. Stando ai lanci d’agenzia, Urso ha aggiornato i rappresentanti dei lavoratori sul processo per arrivare alla sottoscrizione di un accordo di transizione con il gruppo Stellantis che coinvolga tutti gli attori interessati senza alcuna distinzione, nonché su una novità di tipo procedurale: per la prima volta, infatti, il ministro ha parlato della costituzione di un apposito “Tavolo Stellantis” in cui abbiano un ruolo il ministero, l’azienda, i sindacati, le regioni sede di impianti produttivi e la filiera dei componentisti rappresentata dall’Anfia.

ACCORDO ENTRO FINE ANNO

Il tavolo sarà cruciale per sottoscrivere un accordo di programma con un orizzonte al 2030 e con il coinvolgimento di tutte le parti in causa. La mossa, però, sembra funzionale ad accelerare un percorso che sembra aver subito un deciso rallentamento: Urso ha parlato della possibilità di raggiungere un’intera entro la fine dell’anno e non più entro agosto come annunciato nelle scorse settimane. Inoltre, il gruppo di lavoro rappresenterà anche l’occasione per programmare le eventuali e ulteriori risorse a disposizione del governo per sostenere la transizione dell’intera filiera automobilistica. Il piano di lavoro del tavolo potrà essere sottoscritto entro i primi giorni di settembre e dovrà affrontare diverse questioni: aumento dei volumi di produzione; ricerca, sviluppo e innovazione; efficientamento degli impianti; accelerazione degli investimenti in transizione energetica e ambientale; analisi della filiera della componentistica; mappatura aggiornata delle competenze presenti nel gruppo e una proiezione a cinque e dieci anni delle competenze ritenute critiche e dei lavoratori degli stabilimenti Stellantis. In questo campo, si ha intenzione di individuare ambiti specifici per corsi e percorsi formativi primari e secondari, in accordo con le imprese della componentistica.

STELLANTIS: «RIBADIAMO L’IMPEGNO MA VISIONE SUL PERCORSO SIA CONDIVISA»

«Stellantis ribadisce il forte impegno dell’azienda nei confronti del Paese e conferma di avere instaurato con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy un dialogo dinamico e costruttivo», fa sapere un portavoce della società in una nota. «Insieme stiamo cercando di creare le condizioni per mantenere il ruolo di leader dell’Italia al centro della strategia di Stellantis e siamo pronti a proseguire, dopo la pausa estiva, un cammino, anche con le parti sociali e le organizzazioni di categoria, che si basa su un processo chiaro e su una visione condivisa sul percorso da seguire».La casa automobilistica si dice però anche convinta del fatto che «sia necessario costruire insieme un progetto globale per l’Italia che tenga conto di diversi fattori come le previsioni di mercato, l’accessibilità economica delle auto per i clienti italiani, l’impatto di normative come l’Euro 7 e gli incentivi per mantenere la competitività nazionale come il costo dell’approvvigionamento energetico e le agevolazioni per l’acquisto delle vetture». I SINDACATI Al termine dell’incontro (il prossimo si terrà il 30 agosto), dai sindacati sono arrivate precise richieste: «Riteniamo che il confronto debba essere trilaterale e che Stellantis debba sedere al tavolo del ministero per discutere del piano industriale con tutte le parti interessate», spiega il segretario generale della Uil, Pier Paolo Bombardieri. Dello stesso avviso Roberto Di Maulo della Fismic e Rocco Palombella della Uilm, la quale ha auspicato un incontro tra governo, sindacati e Stellantis «prima del 10 settembre». Infine, Maurizio Landini della Cgil e Michele De Palma della Fiom chiedono «una trattativa vera tra sindacati, Stellantis e Mimit per il raggiungimento di un accordo quadro per il rilancio della produzione di auto in Italia e la garanzia occupazionale nella ricerca, sviluppo e produzione in ogni singolo impiant».

LE RASSICURAZIONI DEL PRESIDENTE BARDI

«Voglio ringraziare il ministro Adolfo Urso per l’attenzione e l’impegno sul file Stellantis. L’istituzione di un tavolo di lavoro, che per la prima volta vede insieme Mimit, azienda, sindacati, Regioni e Anfia, significa voler fare “sistema paese”, mettere insieme tutte le realtà coinvolte sul tema automotive e anche dalle conseguenze della transizione energetica e della scelta sbagliata in UE di non produrre più i motori termici nel 2035, come ribadito anche dall’italiano Luca De Meo, presidente dell’Acea. Come abbiamo ribadito in tutte le sedi, anche al parlamento europeo, le scelte sbagliate a livello europeo si ripercuotono sui territori (penso ovviamente alla nostra Melfi) e quindi ringrazio il ministro Urso che per primo ha istituzionalizzato la presenza delle “regioni automotive” al tavolo di confronto con Stellantis. C’è bisogno di fare rete, tra regioni, governo, sindacati e associazioni di categoria, per difendere i posti di lavoro e combattere il predominio cinese sull’elettrico». Lo afferma in una nota il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, a margine dell’incontro con il Ministro Urso.

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