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MUSEO MATERA, IL VIZIO CONTINUA

Dopo la mazzata Anac, altri casi: con soldi pubblici gli affari del «libero professionista» campano. In soli 2 anni, oltre 55 mila euro. Il pane e l’odore dei soldi, scatta un altro affidamento diretto per il fotografo Spina

Non deve essersi sbagliata l’Autorità nazionale anticorruzione nello spingersi, caso più unico che raro, a fornire al Museo nazionale di Matera una raccomandazione «pro futuro» valida per la gestione degli appalti: «Rispettare scrupolosamente le norme, soprattutto in caso di affidamenti diretti». Tra queste, senza pretesa di esaustività, quelle che fanno da contrappeso alla discrezionalità dell’Amministrazione per evitare, tra le altre cose, la formazione in capo a privati di rendite di posizione con soldi pubblici, al fine di perseguire, invece e come dovrebbe essere, l’effettiva concorrenza. Ma a Matera no: scatti, il fotografo privato del Museo che fa affari pubblici con la direttrice Maura. Del resto, su una gara basilare quale quella per la realizzazione di 200 copie del fumetto dedicato alla “Balena Giuliana”, per l’Anac l’affidamento è avvenuto in violazione degli obblighi imposti in materia di conflitto di interessi, l’Autorità nazionale anticorruzione ha rilevato una pluralità di irregolarità tali da far sorgere il concreto dubbio che pur avendo analizzato un solo appalto, l’errore al Museo nazionale di Matera fosse un elemento sistemico e non un caso isolato. Di qui, il «pro futuro». Dopo la vicenda dell’affidamento da parte della di- rettrice Annamaria Maura alla casa editrice Osanna edizioni Srl, di cui il suo capo gerarchico, il Direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, detiene una quota societaria pari al 10%, nella forma qualcosa sembra essere cambiato, ma non nella sostanza. In merito alla forma, per esempio, post bastonata Anac, come per magia al Museo nazionale di Matera è spuntato un Responsabile unico del procedimento. La direttrice Maura non fa più il Rup come , per esempio, ha fatto nel caso della Osanna Srl e in una lunga serie di precedenti appalti. Sulla sostanza, le vicissitudini dei progetti fotografici. Post Anac, il fotografo con partita Iva Luigi Spina di Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta, può comunque stappare al bis. Proprio come nel 2022, anche quest’anno, si po- trebbe aggiungere in modo puntuale, quasi coincide pure il mese, è arrivato l’affidamento diretto: in 2 anni, per il fotografo Spina appalti da, Iva esclusa, 56mila e 860 euro. Prima di approdare a Matera, Maura era in servizio al Parco archeologico di Pompei dove, oltre ad espletare le mansioni affidategli, ha anche sostitui- to temporaneamente in più occasioni l’allora direttore Massimo Osanna. Pompei, non solo di nuovo il duo Maura-Osanna. A soli 2 anni fa, risalgono le lodi di Osanna per il «duplice progetto fotografico di Luigi Spina», “Interno Pompeiano e Archivio dello Spazio”: «Una ricerca autoriale, una ricerca visiva epica, mai prima tentata, per le ovvie finalità scientifiche». A tutto voler concedere, appalti e soldi pubblici hanno regole che forse l’arte non comprende nel proprio universo valoriale, ma che comunque consentono di ottenere gli stessi risultati qualitativi. Ma la regola al Museo nazionale di Matera è la trattativa diretta con singolo operatore economico e capitata anche che, per uguale categoria merceologica, le gare riguardino proget- ti diversi, ma il singolo operatore della trattativa sia lo stesso: Luigi Spina. Nel maggio del 2022, con funzioni di Rup svolte dalla Direttrice Maura, vista la disponibilità del fotografo Spina ad offrire «la propria prestazione professionale», allo stesso è stato chiesto un preventivo, subito accettato: 20mila euro, con Iva 24mila e 400, per la realizzazione di un progetto fotografico e di un libro dedicato al Museo nazionale di Matera. Nel 2023, un deterioramento della gestione. L’affidamento diretto è come se lo fosse scritto lo stesso Spina. È lui che, nella qualità di «libero professionista», l’ha proposto: mi date questo affidamento diretto? La risposta della direttrice Maura, sì. Rispetto al passato, spunta anche una richiesta di ribasso. Sarà stato il «pro futuro» dell’Anac, ma al Museo nazionale di Matera dopo le raccomandazioni dell’anticorruzione nazionale, origami burocratici indecifrabili. Il progetto fotografico, con allestimento, è “I segni del Pane”: spesa stimata, 38mila euro, (con Iva 44mila e 360 euro). Al Museo specificano che hanno optato per la trattativa diretta con Spina perché «consente una semplificazione della procedura di scelta del contraente e una contrazione dei tempi di esecuzione». C’è fretta. Trattativa diretta con Spina che sulla sua proposta offre il ribasso di poco meno di mille e 200 euro: appalto aggiudicato a 36mila e 860 euro. Con una gara aperta, più probabile che il ribasso più alto fosse risultato superiore, anche in misura rilevante, al 3% che non il contrario. Al Rup magicamente comparso, la direttrice Maura ha dato il compito di «curare gli adempimenti previsti dal Codice dei Contratti pubblici». Il Rup, sulla carta, l’ha fatto così bene che ha inserito anche il richiamo «al principio di rotazione» degli inviti di cui, però, non si comprende quale sia stata l’applicazione reale. Ad ogni modo, il lieto fine: come per l’anno scorso, il fotografo Luigi Spina.

Ferdinando Moliterni

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