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AMNESTY “IL VOLO DI LINEA SCELTA DI INDIPENDENZA NON DI OPPOSIZIONE”

“I difensori dei diritti umani sono persone indipendenti. Ringraziano e manifestano apprezzamento quando si fa qualcosa per loro, ciò che Patrick Zaki ha ampiamente già fatto, ma restano indipendenti dai governi, da qualsiasi governo”, è stato il commento del portavoce di Amnesty International Riccardo Noury

#ègiustoinformare oltre PAZZANO a DESTRA c’è sempre chi si diverte ad alimentare polemiche senza RIScontri ma con tanta ipocrisia  


🔹Zaki dice no al volo di Stato e alle foto con le autorità al rientro:
il centrodestra polemizza

🔺No al volo di Stato né accompagnamento diplomatico.
🔺Nemmeno foto con le autorità.

Patrick Zaki, il giovane ricercatore graziato dal presidente egiziano al-Sisi, ha scelto di rientrare in Italia per conto proprio, con un aereo di linea.

🔹Un rientro privato, previsto per sabato 22 luglio, che ha scatenato le polemiche per l’offerta del governo rifiutata.

🔹Ad aprire la grancassa di proteste era stato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri già giovedì:

“Chissà se Zaki appena passata l’euforia della liberazione, per la quale tutti abbiamo gioito, troverà il tempo di ringraziare il governo italiano al quale deve questo risultato”


A volte le cose accadono perchè devono accadere.
Non si può controllare tutto anche se lo si volesse.
E, quanto accaduto all’On. di Forza Italia Maurizio Gasparri che con le telecamere davanti ha voluto dare di se un immagine di appassionato di lettura.
Ma lo ha fatto nel modo più sbagliato. 

Un libro all’incontrario lo inchioda

🔹Venerdì mattina è arrivata la prima pagina di Libero a rinfocolare la polemica:
“Zaki l’ingrato”, titola il giornale della famiglia Angelucci specificando che il ricercatore “rifiuta il volo di Stato” e un interrogativo: “Non vuole stringere la mano a Meloni?”


La scelta – libera e legittima – di Zaki viene quindi criticata nonostante subito dopo la scarcerazione abbia ringraziato, tra gli altri, anche i “partiti” e le “forze politiche” che “hanno chiesto il mio rilascio”, nonché “il governo, il Parlamento, la Presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri che mi hanno sostenuto durante il tutto il periodo di reclusione e il processo solo per essermi laureato in un’università italiano, pur non essendo un cittadino italiano”

🔹Al centrodestra, insomma, non dev’essere andato giù che Zaki declini l’invito alla passerella con Meloni o comunque con qualche esponente di governo di primo piano sulla pista di Ciampino

“I difensori dei diritti umani sono persone indipendenti. Ringraziano e manifestano apprezzamento quando si fa qualcosa per loro, ciò che Patrick Zaki ha ampiamente già fatto, ma restano indipendenti dai governi, da qualsiasi governo”, è stato il commento del portavoce di Amnesty International Riccardo Noury.

ha concluso Noury : 
“La decisione di Patrick è corretta e non capisco perché debba essere oggetto di polemiche, che servono solo a cercare, peraltro invano, di rovinare un momento di grande gioia”

🔺Zaki domani in Italia, ha rifiutato il volo del governo
Il ricercatore non vuole incontrare le autorità italiane.
“Domattina a Bologna per coronare il sogno tanto atteso”
dice. Amnesty:
“Il volo di linea scelta di indipendenza, non di opposizione”

AMNESTY “IL VOLO DI LINEA SCELTA DI INDIPENDENZA NON DI OPPOSIZIONE”

Patrick Zaki, a quanto apprende l’ANSA da fonti qualificate, dovrebbe partire domani dal Cairo diretto a Milano Malpensa con un aereo di linea di una compagnia egiziana.

Sempre a quanto risulta, il ricercatore avrebbe rifiutato il volo speciale che era stato messo a disposizione dal governo italiano e non intenderebbe incontrare nè farsi assistere da autorità dell’esecutivo di Roma.

“La reputazione dei difensori dei diritti umani si basa sulla loro indipendenza dai governi. Ringraziano e apprezzano quando si fanno delle cose per loro, come sono state fatte e infatti Patrick ha ripetutamente ringraziato governo e ambasciata. Decidere di viaggiare su un volo di linea non è un gesto di opposizione politica, ma un gesto di indipendenza”
Così il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, sulla scelta che avrebbe fatto Patrick Zaki per rientrare in Italia.

“La sensazione migliore è la libertà. Domani mattina a Bologna per coronare il sogno tanto atteso”

È il tweet di Patrick Zaki, all’indomani del rilascio dalla Direzione di polizia di Nuova Mansura, dopo la grazia del presidente egiziano al-Sisi arrivata il giorno dopo la condanna a tre anni di carcere per diffusione di notizie false.

Sempre su Twitter, il sito di opposizione oscurato in Egitto Mada Masr, riferisce che il giovane

“dopo essere arrivato a casa sua ha dichiarato che vorrebbe vedere più rilasci nel prossimo periodo per tutti i prigionieri nei casi di libertà di opinione e di espressione”
Patrick Zaki durante una intervista televisiva, 20 luglio 2023. ANSA/Rodolfo Calo

“Sono sollevato per quello che è successo, ho molti progetti che sto cercando di realizzare, tra cui sposarmi e continuare il mio dottorato – ha detto Zaki -. Spero che tutti vengano rilasciati e che il caso dei prigionieri politici venga risolto completamente”, riporta il tweet.

Contattato telefonicamente,
Zaki ha confermato di aver rilasciato la dichiarazione.

🔹Zaki (in arrivo a Bologna) rifiuta l’aereo di Stato e le foto con Meloni. Libero: “Ingrato”

La liberazione di Patrick Zaki, uscito ieri dal carcere e atteso in Italia domani mattina dopo la grazia del presidente egiziano al-Sisi, ha agitato i giornali di destra

Oggi, infatti, il quotidiano Libero ha titolato in maniera polemica contro Zaki. Il giornale titola: “Rifiuta il volo di Stato: Zaki l’ingrato”.
E ancora, nel sottotitolo: “L’egiziano ringrazia tutti ma chiede di partire con un aereo di linea. Non vuole stringere la mano alla Meloni?”

La decisione, anticipata dall’Ansa, è confermata: Zaki non prenderà l’aereo di Stato per ritornare in Italia, ma arriverà con un semplice volo di linea.


Secondo Libero, però, questa scelta nasconde una motivazione di opportunità politica: Zaki, prendendo l’aereo di linea, vorrebbe evitare la passerella con esponenti politici del governo Meloni.

Zaki, dopo un ringraziamento sui social, non vorrebbe scattare delle fotografie con esponenti del governo perché lui si considera un ricercatore indipendente

 

Zaki, dunque, domani atterrerà a Milano e arriverà a Bologna, la sua città italiana

Ha dichiarato ieri lo studente universitario : 
“Il processo finalmente è finito e sento che ho il diritto di tornare a vedere i miei colleghi, di ritirare la laurea, di condurre una vita normale a Bologna. Sto programmando di essere lì sabato mattina arrivando a Milano. Sarò a Bologna due settimane per incontrare i miei amici, i miei professori e tutte le persone che mi mancano in Italia”

Patrick Zaki durante una intervista televisiva, 20 luglio 2023. ANSA/Rodolfo Calo

La scelta di andare subito a Bologna, saltando i tradizionali passaggi istituzionali, è stata difesa da Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International.

“I difensori dei diritti umani sono persone indipendenti. Ringraziano e manifestano apprezzamento quando si fa qualcosa per loro, ciò che Patrick Zaki ha già ampiamente fatto, ma restano indipendenti dai governi, da qualsiasi governo. La decisione di Patrick è corretta e non capisco perché debba essere oggetto di polemiche, che servono solo a cercare, peraltro invano, di rovinare un momento di grande gioia”

Zaki domani a Bologna, no al volo di Stato e alle foto con le autorità.
Amnesty:

«Una scelta di indipendenza»

Il vicepremier Tajani:

“Nessuno scambio con l’Egitto”

Per Patrick Zaki prima tappa a Milano, poi a Bologna


Arriverà domani in Italia il ricercatore egiziano che ha lasciato il carcere in seguito alla grazia concessagli dal presidente egiziano al Sisi 


Una volta sbarcato da un aereo di linea a Milano, l’attivista si sposterà poi a Bologna

«La decisione di prendere un volo di linea che lo porterà a Milano è del tutto corretta. È un difensore dei diritti umani che mantiene la sua indipendenza dai Governi, di qualunque colore siano»

commenta all’Adnkronos Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia in merito alle indiscrezioni sulla scelta del ricercatore di rifiutare il volo di Stato.

«Zaki apprezza tutto ciò che è stato fatto per lui: in queste ore lo ha fatto ampiamente ringraziando le istituzione italiane – prosegue – Però la decisione di prendere un volo di linea, anziché un volo di Stato, è normale per un difensore dei diritti umani, fa parte del suo essere indipendente. Io avrei fatto la stessa scelta e questo non vuol dire essere contro i governi»

L’ipotesi di un incontro con la premier Meloni?
«La possibilità sarebbe stata più concreta se Zaki avesse scelto il volo di Stato e fosse atterrato a Ciampino. Poi quello che accadrà nei prossimi giorni non so, domani non credo che possa esserci già un incontro», ha sottolineato il portavoce di
Amnesty International – Italia

🔺Che poi ha aggiunto:

«Con Patrick Zaki ci siamo sentiti, mi ha detto che non vede l’ora di essere a Bologna, è lì che domani ci abbracceremo»

🔹Il vicepremier

«Abbiamo lavorato sin dall’inizio per Zaki.
Io sono stato due volte in Egitto. In tutti gli incontri, al Sisi ha sempre detto che avrebbe risolto il problema. Siamo grati al presidente egiziano per aver dato la grazia a questo ragazzo che ha studiato e si è laureato in Italia. Tra domani e dopodomani sarà a Milano e a Bologna per salutare i suoi amici. Buona fortuna a lui»

Lo ha detto a Salerno il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani «Non c’è mai stato alcun baratto», ha aggiunto.
«Noi abbiamo sempre lavorato per liberare Zaki. Essendo cittadino egiziano, ovviamente, la decisione doveva essere dell’Egitto»

Anche per il caso Regeni «abbiamo sempre lavorato – ha proseguito il ministro – per avere la verità. Un risultato lo abbiamo portato a casa, ma continuiamo a lavorare. Abbiamo sempre avuto grande disponibilità da parte del presidente al Sisi. A chi diceva che ci facevamo prendere in giro abbiamo dimostrato che la serietà del governo, della diplomazia, dell’intelligence hanno portato risultati positivi. Così come liberammo Alessia Piperno dalle carceri in Iran. Senza fare clamore, minacce, urla, manifestazioni, portiamo a casa i risultati. Su Regeni stiamo continuando a chiedere di darci tutte le informazioni necessarie per poter procedere nel processo»

Emma Bonino :

«Certamente la liberazione di Zaki non è dovuta al buon cuore del generale Al Sisi»

Lo scrive la leader di +Europa, Emma Bonino, in un articolo su Il Riformista.

«È il risultato di una serie di pressioni diplomatiche, della politica, dell’opinione pubblica, dell’insistente presenza dell’Università di Bologna, della Farnesina che si è mossa con il suo peso: non saremmo arrivati allo straordinario risultato della liberazione di Patrick senza un gioco di squadra che ha visto in campo tanti soggetti diversi, dalle associazioni dei ricercatori, alla stessa Giorgia Meloni – prosegue -. Ma ci sono altri che sono stati liberati, insieme a Zaki? Mi sembra di no. E allora che cosa vogliamo chiudere qui? Il caso Egitto è drammaticamente aperto»
«Non si chiude qui il caso Regeni, che temo non arriverà mai a una soluzione. Ma in Egitto ci sono non so quante centinaia, se non migliaia, di cosiddetti ‘avversari politicì in carcere – continua Bonino -. Ci sono studenti, attivisti, blogger, influencer, persone che postavano sui social network la loro posizione critica, il loro punto di vista e che spariscono nel vuoto»
«Giorgia Meloni, dopo anni in cui urlava l’urgenza di un blocco navale armato si è trasformata nella paladina dei partenariati con il Nord Africa. So che la Presidente Meloni ha convocato una conferenza sul Mediterraneo, nei prossimi giorni. Oltre ai migranti vorrei capire se qualcuno accenna anche alla questione dei diritti civili, perché la grazia a Patrick Zaki non basta. Anzi, non solo non basta. Non è neanche un inizio», conclude la leader di +Europa.

🔹Patrick Zaki torna domani in Italia. Ma senza volo di stato
Il ricercatore accusato di sovversione e graziato dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha rifiutato il volo speciale che era stato messo a disposizione dal governo italiano e non incontrerà autorità dell’esecutivo di Roma

🔹Patrick Zaki partirà domani dal Cairo diretto a Milano Malpensa con un aereo di linea di una compagnia egiziana. Il ricercatore accusato di sovversione e graziato dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sissi ha rifiutato il volo speciale che era stato messo a disposizione dal governo italiano e non intenderebbe incontrare autorità dell’esecutivo di Roma né farsi assistere.
La reputazione dei difensori dei diritti umani si basa sulla loro indipendenza dai governi.
Ringraziano e apprezzano quando si fanno cose per loro, come sono state fatte e infatti Patrick ha ripetutamente ringraziato governo e ambasciata.
Decidere di viaggiare su un volo di linea non è un gesto di opposizione politica, ma un gesto di indipendenza”, ha spiegato il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, sulla scelta che avrebbe fatto Patrick Zaki per rientrare in Italia.

🔹Il ministro degli Esteri rivendica il ruolo giocato dalla diplomazia, assieme all’intelligence, per la liberazione di Patrick Zaki ed esclude che ci siano stati “baratti” con la ricerca della verità nel caso Regeni. Parlando a Radio 24, Antonio Tajani ha ricordato le sue “due missioni in Egitto, gli incontri con Sisi dove ho più volte ribadito la necessità di liberare questo giovane, e ricordo sempre di essere stato ottimista dopo gli incontri al Cairo”

“È stato un lavoro corale” ha sottolineato, “ma non c’è stato nessun baratto, nessuna trattativa sottobanco: siamo persone serie” e sul caso Regeni “continueremo a chiedere che si faccia luce sulla vicenda, come abbiamo sempre fatto”
Intanto però “abbiamo portato a casa la liberazione e la grazia per questo giovane ricercatore, credo che il governo abbia ottenuto un risultato molto importante”

🔹L’Assemblea dei Rettori, riunita per celebrare il sessantesimo anniversario della Crui, si è fermata per un minuto e ha applaudito l’epilogo atteso da anni.

“La libertà di espressione è un diritto fondamentale che l’università non solo insegna – ha detto Salvatore Cuzzocrea, presidente della Crui – ma costruisce un mattone alla volta nella pratica quotidiana del pensiero critico. La libertà di Patrick è in questo senso una vittoria di tutto quel movimento, pacifico e determinato, che per anni non ha mai smesso di lottare e sperare. Ovviamente, il ringraziamento della comunità accademica tutta va anche alle istituzioni che hanno portato avanti le delicatissime interlocuzioni diplomatiche e alla missione in Egitto dei ministri Bernini e Tajani che hanno permesso il concretizzarsi di questo risultato. Per l’università italiana oggi è un giorno felice”

🔹Durante l’assemblea i rettori hanno auspicato risultati analoghi per altri due casi che li preoccupano: da una parte, il caso di Giulio Regeni, ancora in attesa di una risposta chiarificatrice; dall’altra, la detenzione del ricercatore dell’Università del Piemonte Orientale, Ahmadreza Djalali, trattenuto nel braccio della morte in Iran e accusato di spionaggio nonostante l’assenza di prove.

🔹Zaki dice no alle proposte del governo: niente foto con le autorità e volo di linea.
🔹Amnesty: scelta di indipendenza

🔺No all’aereo offerto dal governo italiano, no alle foto con le autorità: i dettagli del rientro in Italia del ricercatore, dopo la scarcerazione in Egitto

🔹Patrick Zaki arriverà in Italia con un volo di linea.

Il ricercatore dell’Università di Bologna scarcerato a Mansoura dopo la grazia concessa dal governo egiziano, atterrerà domani, sabato 22 luglio.
La conferma del rientro arriva direttamente da Zaki che in un tweet scrive:

«La sensazione migliore è la libertà. Domani mattina a Bologna per coronare il sogno tanto atteso»
Il sindaco della città, Matteo Lepore, ha detto:

«Gli vogliamo consegnare la cittadinanza onoraria»

Il giovane ha rifiutato l’offerta del governo italiano disponibile a mettere a disposizione sia un aereo che un accompagnamento diplomatico dedicato.

Ma Zaki ha scelto di non usufruirne preferendo viaggiare da solo e ha chiesto di non essere ritratto in foto con le autorità

«La reputazione dei difensori dei diritti umani si basa sulla loro indipendenza dai governi. Ringraziano e apprezzano quando si fanno delle cose per loro, come sono state fatte e infatti Patrick ha ripetutamente ringraziato governo e ambasciata. Decidere di viaggiare su un volo di linea non è un gesto di opposizione politica, ma un gesto di indipendenza»

Lo dice il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury

E aggiunge:

«Chi sta montando le polemiche in queste ore lo fa senza fondamento, sta solo cercando di rovinare la festa ed è un peccato. Domani sarò a Bologna a fine mattinata per riabbracciare Zaki: non vedo l’ora»

«Zaki deve decidere in queste poche ore come vuole affrontare il suo passaggio in Italia, se farsi affiancare dalla famiglia (“Non credo che verranno con me”, ci aveva detto ieri subito dopo il rilascio), dove alloggiare e come gestire il suo futuro accademico.
Ieri Patrick ha incontrato l’ambasciatore italiano in Egitto Michele Quaroni e il primo segretario Marco Cardoni, al suo fianco in tutti questi anni.
Zaki ha ringraziato la Farnesina e il governo italiano per il sostegno ricevuto in tutta questa vicenda e ha sbrigato le ultime pratiche burocratiche necessarie prima di mettersi in viaggio.

“Non so ancora se passerò da Roma, non è che io non voglia ma devo ancora capire tante cose”, ci aveva detto Patrick Zaki subito dopo il rilascio»

🔺Zaki rifiuta volo del governo per rientro in Italia

Il ricercatore avrebbe rifiutato il volo speciale e non intenderebbe incontrare né farsi assistere da autorità dell’esecutivo di Roma

Patrick Zaki, il laureato dell’Università di Bologna appena graziato dal presidente Abdel Fattah al-Sisi, a quanto apprende l’ANSA da fonti qualificate, dovrebbe partire domani dal Cairo diretto a Milano Malpensa con un aereo di linea di una compagnia egiziana.
Sempre a quanto risulta, il ricercatore avrebbe rifiutato il volo speciale che era stato messo a disposizione dal governo italiano e non intenderebbe incontrare né farsi assistere da autorità dell’esecutivo di Roma.

“La sensazione migliore è la libertà. Domani mattina a Bologna per coronare il sogno tanto atteso”, scrive Zaki in un tweet. Sul social Zaki pubblica anche una foto che lo ritrae sorridente mentre con la mano fa il gesto della ‘V’ di vittoria insieme alla fidanzata, Reny Iskander, e la sorella, Marise Zaki. In precedenza il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva affermato che Zaki “verrà credo fra domani e dopodomani a Milano e Bologna, quindi tornerà dai suoi amici”

Nelle ultime ore però qualche polemica si era sollevata per la decisione di arrivare con un volo civile e senza passaggi con incontri con le autorità.

Zaki, “dopo essere arrivato a casa sua ha dichiarato che vorrebbe vedere più rilasci nel prossimo periodo per tutti i prigionieri nei casi di libertà di opinione e di espressione”: lo scrive su Twitter il sito di opposizione oscurato in Egitto ‘Mada Masr’.
“Sono sollevato per quello che è successo, ho molti progetti che sto cercando di realizzare, tra cui sposarmi e continuare il mio dottorato – ha detto Zaki -. Spero che tutti vengano rilasciati e che il caso dei prigionieri politici venga risolto completamente”, riporta il tweet. Contattato telefonicamente, Patrick ha confermato di aver rilasciato la dichiarazione.

Patrick Zaki, uscito ieri dal carcere, è atteso in Italia dopo la grazia di al Sisi.
Il suo volo atterrerà a Milano, probabilmente sabato mattina.
Poi lui partirà per Bologna.
Ci rimarrà però solo per un paio di settimane.
Poi tornerà in Egitto per sposarsi con la fidanzata Reny Iskander, come ha annunciato lui stesso.
L’agenzia di stampa Ansa ha scritto ieri che Zaki prenderà un volo di linea.

E secondo Libero dietro questa decisione ci sono motivi di opportunità politica.
Secondo quanto appreso dal quotidiano, Zaki vorrebbe evitare il rientro con volo di Stato, preferendone uno di linea, per aggirare la passerella con esponenti del governo Meloni.

Pur avendoli ringraziati su Facebook. E «per via delle sue inclinazioni politiche»

Zaki avrebbe preso la decisione dopo un confronto con i suoi legali
🔹L’ambasciata italiana al Cairo

L’ha comunicata all’ambasciata italiana del Cairo.
Che ora dovrà garantire la sua incolumità, visto che nonostante la grazia in patria non può dirsi al sicuro. Ieri sera il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri si è chiesto polemicamente se Zaki
«troverà il tempo di ringraziare il governo italiano al quale deve questo risultato»

Zaki però su Facebook ha pubblicato già ieri uno status in cui, dopo aver parlato delle associazioni che lo hanno sostenuto, dice grazie all’intero esecutivo.

«Ringrazio anche il governo italiano, il parlamento italiano, il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri che mi hanno sostenuto durante tutto il periodo di reclusione e il processo solo per essere laureato in un’università italiana, pur non essendo cittadino italiano», ha scritto.
Citando quindi esplicitamente Giorgia Meloni e Antonio Tajani.

🔹La conferma

Proprio Zaki in mattinata ha confermato ai giornalisti che partirà sabato mattina.
Arriverà a Milano e da lì si sposterà a Bologna. Zaki ha parlato uscendo dall’ambasciata italiana al Cairo.
«Ero qui per consegnare il mio passaporto», ha aggiunto senza precisare quale volo di linea intenda usare per rientrare in Italia. «L’ambasciatore è venuto a salutarmi», ha sottolineato riferendosi a Michele Quaroni.

🔹L’intervento di Antonio Tajani

Intanto proprio Tajani in un’intervista al Corriere della Sera dice che non c’è stato alcun baratto con il caso di Giulio Regeni.
«Abbiamo lavorato tanto, in perfetta intesa, in condivisione, all’unanimità, fin dalla nascita di questo governo. La premier Giorgia Meloni si è spesa in prima persona per riportare in Italia il ragazzo e la voglio ringraziare pubblicamente.
Ricorderete il suo primo incontro con Al Sisi il 7 novembre dell’anno scorso a Sharm el Sheikh. Quando poi su quella scia sono andato al Cairo, a gennaio e a marzo, il governo egiziano ha apprezzato molto che avessi portato con me anche rappresentanti del mondo imprenditoriale agro-industriale per parlare di sviluppo delle colture nell’area del Nilo. Problemi concreti. Ecco perché due giorni fa quando sono andato in Parlamento, dopo che Zaki era stato condannato dal tribunale egiziano a tornare in carcere, c’era chi mi chiedeva di fare dichiarazioni di fuoco. Io sapevo che eravamo vicini ad una soluzione, ho raccomandato prudenza ai colleghi, ho ripetuto pure intelligenti pauca… a buon intenditor poche parole. Pazientate e vedrete»

🔹Il rientro in Italia di Patrick Zaki e la polemica sul volo di linea:
«Non vuole incontrare Meloni?»

🔺La polemica di Libero e di Gasparri.
Ma lui aveva già citato l’esecutivo su Facebook


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