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CI MANCAVA PURE IL CENSIS SULL’UNIBAS

TACCO&SPILLO

Pare che le cattive notizie non smettano più di tartassare la povera Basilicata con ogni accidente statistico e per mostrare l’inconsistenza di questo centrodestra quando amministra qualcosa e di cui tutta Italia ormai ride a crepapelle. Così dopo che Potenza, grazie al leghista Guarente ed alla magnifica compagine politica che lo sostiene è finita scassata all’ultimo posto del bel Paese, è il Censis con la sua Classifica delle Università a dare il colpo di grazia sulla nostra competitività accademica, mettendoci al penultimo posto dei piccoli Atenei statali e con i macro indicatori su servizi, internazionalizzazione e occupabilità in vergognosa cifra bassa. Ora va detto che se la Regione sborsa ben 42 milioni di euro per far essere l’Unibas un acceleratore di sviluppo, anche in trasferimento di conoscenze e di tecnologie al territorio e se i risultati rilevati sono purtroppo questi allora il governatore Bardi deve darsi una mossa per pretendere che ci siano almeno più brevetti, più ricerca scientifica, maggiore impiego occupazionale dei giovani laureati. Canta la rock band Il Pan del Diavolo:“Un altro anno all’università e si che si arriva in fondo in fondo”.

 

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