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AUTOVELOX, ALTRE ANOMALIE

Varco d’Izzo, le associazioni potentine non mollano la presa: «Il Comune lo rimuova»

Passano i mesi ma nel capoluogo lucano resta sempre accesa la polemica sull’autovelox installato sulla Strada Statale 407 Basentana in località Varco d’Izzo, alle porte di Potenza Est. Ad aver montato l’occhio elettronico al km 466+745 della SS 7 VAR/B – nota ai più come la zona della “Complanare” – è stata la Polizia municipale di Potenza, dunque l’Amministrazione comunale Guarente tacciata di “fare cassa” alle spese delle tasche dei potentini e di quanti si recano nel capoluogo di regione per lavoro, servizi e – talvolta – anche per svago.

UNA SERIE DI SPIACEVOLI ANOMALIE

Le maggiori polemiche che avanzano dallo scorso agosto – da quando cioè è stato accesso l’occhio del rilevatore di velocità – riguardano il limite imposto di 70 chilometri orari in un tratto stradale dove – paradossalmente – risulterebbe in conflitto con la regolare andatura stabilita dal Codice stradale che stabilisce sulle strade extraurbane secondarie (tra cui rientra anche la SS 407 Basentana) il limite di velocità di 90 chilometri orari. Ma le anomalie segnalate sono anche altre, come precisa l’avvocato Grazia Antonio Romano, in qualità di rappresentate delle Associazioni potentine “Volontari per l’ambiente” (Vola), “La Quinta Porta”, “Guardie equestri ambiantali” (Gean) e “Briganti d’Italia” intervenute nella conferenza stampa indetta ieri mattina, nel cuore del centro storico di Potenza, per fare il punto sulla sicurezza stradale che arranca in città e sulle criticità che quel preciso autovelox posizionato a Varco d’Izzo sta provocando: «Il senso di questa iniziativa è che – spiega l’avv. Romano – noi cittadini e le associazioni in particolare chiediamo trasparenza soprattutto da parte delle Istituzioni e delle Pubbliche Amministrazioni». Nello specifico, la questione a cui allude l’avv. Romano ha contorni piuttosto netti e, in estrema sintesi è questa: «Nello specifico abbiamo dovuto attendere diversi mesi perché nella delibera istitutiva dell’autovelox in località Varco d’Izzo mancavano dei documenti ed è stato difficilissimo riuscire ad averli. Si tratta – precisa – dei presunti nullaosta rilasciati dall’Anas Spa affinché il Comune di Potenza potesse installare il rilevatore di velocità sulla SS7 VAR/B. Mentre di fatto, poi, l’autovelox lo ritroviano montato sulla strada comunale». Ed ecco qui la prima anomalia evidenziata. «Il Comune di Potenza – rimarca l’avv. Romano – nel redigere il Piano di installazione del dispositivo per la rilevazione della velocità dei veicoli al lato sinistro del km 466+745 della SS 7 VAR/B ha poi realizzato l’intervento in difformità rispetto a quanto riportato negli elaborati tecnici, poiché fisicamente installato sulla strada comunale (cosiddetta “Complanare”), palesandone chiaramente la difformità dei disegni di progetto tra lo stato richiesto e lo stato di fatto con annessa malprovvista segnaletica. Una difformità grave – incalza – che fa sì che l’autovelox non venga percepito in modo chiaro ed inequivocabile dagli utenti della strada poichè quell’impianto così dove è oggi ubicato fa intendere al conducente che il controllo della velocità viene esercitato su altra strada non sulla SS7 VAR/B, provocando confusione e disorientamento nei conducenti di veicoli che percorrono le due distinte strade». Altra anomalia segnalata: «Il Codice della Strada – rimarcarca l’avv. Romano – sancisce l’esclusiva competenza in capo all’Ente proprietario della strada (in questo casoAnas Spa) per l’apposizione e manutenzione della necessaria segnaletica stradale volta a garantire la sicurezza stradale. In tal caso, quindi, l’obbligo per legge è in capo all’Anas Spa e in conseguenza ogni responsabilità non può essere posta a carico di altri Enti, nel caso de quo la procedura all’installazione della segnaletica stradale che rileva la presenza dell’autovelox messa in atto dal Comune di Potenza si rivela illegittima e in violazione a quanto stabilito nel Codice della Strada». Ancora, altra anomalia: «Il limite di velocità sulle strade extraurbane secondarie, come nel caso della SS 407 Basentana, è stabilito a 90km/h salvo diversa disposizione, come nel caso de quo max 70km/h in località Varco d’Izzo sulla SS 7 VAR/B in direzione Potenza al km 466+745 della SS 407 Basentana dov’è posizionato l’autovelox, tra le altre cose dopo una doppia curva a S, in prossimità di una non segnalata e discutibile confluenza che dalla complanare porta alla SS 407 e dopo un rettilineo di circa 1km. Da evidenziare, infine, che il limite di 70km/h è segnalato tra il secondo e il terzo cartellone e che la confluenza non è assolutamente segnalata, forse perchè non a norma», conclude l’avv. Romano che per tutte queste precise motivazione chiede che «quella confluenza anomala, venga chiusa, in nome della sicurezza stradale, e che venga rimosso l’autovelox così come installato». Ma le ragioni della conferenza stampa indetta dalle Associazioni potentine – che hanno preso a cuore la questione dell’occhio elettronico di Varco d’Izzo – si concentrano anche su quanto quel particolare rilevatore di velocità davvero incida sulla sicurezza stradale o meno: «Per l’ennesima volta – afferma Giuseppe Amodeo, responsabile interregionale dell’Associazione Volontari per l’ambiente di Basilicata – denunciamo una serie di contraddizioni che girano intorno all’autovelox in Varco d’Izzo, che sembra un mezzo solo per “fare cassa”. I comportamenti umani si educano con la cultura non con i diktat. Noi riteniamo che strumenti del genere debbono essere utili a tutelare la sicurezza pubblica e stradale, ma in tal caso non ci sono gli elementi e non ci sono i presupposti per valutare questa operazione in questa direzione».

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