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C’ERA UNA VOLTA FORZA ITALIA

TACCO&SPILLO

C’è da dire, senza avere vocazioni funebri, che la morte di un uomo produce sempre conseguenze importanti in termini di monito, di testimonianza, perfino di paragone se poi si tratta di un leader carismatico e con la fisiognomica del fare come Silvio Berlusconi allora la scomparsa pesa come un macigno su ciò che resta e ciò che resta in politica si chiama FI. Ora come se non bastasse si dà il caso che qui in Basilicata FI sia già conciata per le feste, divisa com’è in tribù, capetti e sottocorrenti che pure non le danno serenità d’azione oltre che capacità d’incidere nel centrodestra di cui pure dovrebbe avere la parte nobile di fondatrice. Prendete ad esempio come è stata trattata dal peggior sindaco d’Italia, il leghista dello sfascio potentino Mario Guarente sulla questione ACTA a vantaggio del ricatto dei transfughi finiti oscenamente nel minuscolo partito di Noi con l’Italia, maldestramente guidato da Francesco Cannizzaro e senza che la Casellati battesse ciglio con una crisi comunale, oppure prendete l’opera di lenta, ma furbastra destrutturazione che il consulente del PNRR e campione di flop elettorali Giampiero Perri sta facendo ai suoi danni per tenere viva la speranza fallimentare di un Bardi bis con una sua lista. Canta Leon Faun:“E c’era una volta, c’era una volta. Che bella fiaba, che bella storia.”.

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