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PENSILINE NEGATE AI VIAGGIATORI, IL SOLLECITO DI TELESCA: «OPPORTUNO INTERVENIRE PRESTO»

consigliere comunale interroga il Comune sulle fermate “arrangiate” lungo via Verrastro. Un rimedio in attesa di risposte e soluzioni così come le “paline intelligenti”

Una palina provvisoria indica la fermata del bus, ma non ripara, né tantomeno dà l’idea di una vera fermata. Siamo nei pressi della Regione Basilicata, in via Verrastro a Potenza, dove sono presenti due fermate degli autobus, abitualmente utilizzate specie dai dipendenti regionali non residenti nel capoluogo lucano. Quotidianamente – che ci sia la pioggia battente o il caldo torrido – questi sono costretti ad attendere l’arrivo dei mezzi pubblici privi di alcun riparo, subendo inermi gli agenti atmosferici. Da qui, la richiesta fatta al Comune di Potenza dal consigliere Vincenzo Telesca – da sempre attento a tutte le tematiche della città, pronto ad attenzionarne le criticità da risolvere per migliorare i servizi che spetterebbero di diritto ai cittadini, potentini e non – che mette in evidenza la situazione su une delle arterie più trafficate e piene di attività ed uffici del capoluogo che riguarda soprattutto coloro che devono recarsi in tali luoghi e che attendono il bus accanto ad una palina un po’ arrangiata. Tant’è, al fine di porre rimedio alla suddetta situazione «sarebbe opportuno – sollecita Telesca – procedere in breve tempo alla installazione di 2 pensiline una per ogni senso di marcia (nello specifico sui marciapiedi contrapposti situati tra il parcheggio regionale al lato del Palazzo della Giunta e la sede dell’Aias), così da rendere un congruo servizio a tutti coloro che non utilizzando le autovetture, quindi, collaborando a deflazionare il traffico veicolare e l’inquinamento cittadino, preferiscono recarsi in città con i mezzi pubblici».

LE PALINE INTELLIGENTI

Non solo le pensiline mancano a Potenza, però. C’erano una volta… prima della rivoluzione tecnologica, manifesti che informavano su destinazioni, orari, arrivi e partenze. Di fatto, dove i Terminal dei bus sono dotati di pensiline, è la dotazione tecnologica che non funziona. Le definiscono “fermate intelligenti”, nella sostanza sono chiamate “paline” e si tratta di monitor a schermo piatto installate a ridosso delle pensiline delle fermate degli autobus per il Trasporto Pubblico Locale che dovrebbero comunicare all’utenza in attesa tutte le informazioni utili sulle linee in transito su quel percorso, orari e i tempi di percorrenza, nonché per far conoscere l’orario esatto in cui l’autobus della linea x o y transiterà davanti a quella determinata tappa grazie a un’apparato GPS che dovrebbe dialogare con il sistema di infomobilità. Tutto pratico e geniale ma – pare – che almeno nella città di Potenza ci sia ben poco di ingegnoso. La modernizzazione del Trasporto Pubblico Locale nella città capoluogo della regione Basilicata, di fatto, pare scarseggi a decollare già nel Servizio di normale amministrazione – come anticipato all’inizio di queste colonne – figurarsi poi per quelle attività che riguardano le informazioni in tempo reale sull’arrivo dei bus, che hanno subito quasi da subito una brusca frenata. La questione ha contorni piuttosto netti e, in estrema sintesi, è questa: il Comune di Potenza aveva appaltato per circa 800 mila euro (659.700,00 oltre Iva) alla Bbs Srl i lavori per fornire 80 paline “intelligenti” InfoBus distribuite lungo le maggiori linee che avrebbero così implementato e migliorato il Trasporto Pubblico Locale. I lavori per il posizionamento dei monitor incominciarono nel 2016, ma a marzo 2017 si cominciò a capire che qualcosa non andava per il verso giusto. 16 paline vennero alimentate elettricamente e si cominciò a testare il loro funzionamento; a giugno la decisione, su intervento diretto del sindaco di allora, De Luca, di sospendere il pagamento della fornitura alla Bbs per accertati malfunzionamenti. Senza ora starsi a dilungare oltre su iter burocratici che ne sono seguiti nel corso degli anni e delle Amministrazioni comunali – di cui ne abbiamo già ampiamente approfondito in precendenza – quello su cui Telesca vorrebbe continuare a porre l’attenzione è che «il Comune, nel mentre era in corso una trattazione per dirimere una questione con un compromesso risolutivo invece di interromperla bruscamente come invece è accaduto», continua, invano, a chiedere alla Giunta Guarente «le motivazioni che hanno indotto l’Amministrazione ad interrompere la mediazione in essere pregiudicando la soluzione del problema che avrebbe permesso al Comune di ottenere le paline acquistate ed installate dal lontano 2017». Direbbe Pasolini: “Non sempre lo sviluppo è progresso”. Ci pare questo un caso di evidenza palmare. Lampante. Ritrovandosi ancora, ad oggi, nella città di Potenza con le “paline” installate, non funzionanti e senza la disponibilità di una ditta che possa risolvere le criticità e senza neppure più i fondi per sopperire al debito e risolvere fattivamente un problema che si trascina oramai da anni. Uno stallo Amministrativo, l’ennesima sciatteria del Comune potentino. Un’altra interrogazione – anche questa sollecitata dal consigliere di opposizione Telesca – che pende ancora in sospeso. che manca di risposte e di conseguenti fatti concreti. «Non sapere amministrare, – incalza Telesca – non essere sui temi della Città e avere un approccio risolutivo non è caratteristica di questa Amministrazione. Solo annunci di cose che faranno in un fantomatico futuro prossimo, ma ad oggi non è stato fatto nulla».

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