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LA BASILICATA CON IL FUTURO APPESO

TACCO&SPILLO

L’abbiamo detto mille volte e lo ripetiamo ancora. Quando piomba una brutta notizia sulla Basilicata non c’è mai da rallegrarsi anche se sullo scranno del governo siede serafico ed imperturbabile uno come Vito Bardi. Altra cosa invece è tempestare d’ironie e spillate la faciloneria statistica con cui questo centrodestra incolto e pasticcione pretende di costruire la propria narrazione politica quando invece mostra un’enorme indolenza sulla visione sfidante del futuro e s’accontenta di favolette inservibili a programmare e dare certezza di sviluppo e felicità ai lucani. Così sempre per la legge del contrappasso e per rimettere in ordine la comprensione dei fatti dalle acrobazie della propaganda ci ha pensato bene Gian Carlo Blangiardo a fare scenari e simulazioni sull’accrocco relazionale che c’è tra crollo demografico e caduta del PIL, tema peraltro al centro di un incontro di studio organizzato da Banca d’Italia e Istat. Ora il ragionamento previsionale non fa una grinza perché se la popolazione lavorativa fino ai 64 anni è destinata a ridursi di circa dieci milioni di unità nei prossimi anni, allora produzione ed economia avranno un bel botto, con la  Basilicata che registrerà l’arretramento peggiore d’Italia con il PIL addirittura a -47%. Canta Chiara Galiazzo:“Dimmi il futuro che sarà. Il futuro che sarà”.

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