IL LEGAME DEL CAV CON LA BASILICATA

Sgomento e dispiacere anche in Basilicata per la morte di Silvio Berlusconi. È morto all’età di 86 anni il leader di Forza Italia che si è spento all’ospedale San Raffaele di Milano per una polmonite legata ad una leucemia. Silvio Berlusconi è stato tre volte premier, il fondatore di Forza Italia, il presidente più longevo e vincente del Milan e il pioniere dell’editoria televisiva italiana, per poi affermarsi come il più influente editore privato italiano. Berlusconi se pur di rado ha visitato più volte la Basilicata, terra che ha sempre definito dalle mille ricchezze e capacità ma ancora inespresse. Non faceva infatti mistero nelle interviste in terra lucana di meravigliarsi dello stato della viabilità, dell’assenza di programmazione con uno dei centri petroliferi più grandi d’europa e del costante spopolamento. La prima visita del cavaliere in Basilicata risale a più di 29 anni fa quando da Presidente del Consiglio, il 25 ottobre 1994 Silvio Berlusconi si recò a San Nicola di Melfi per la cerimonia ufficiale di inaugurazione dello stabilimento Fiat-Sata. Al presidente delle Fiat, Gianni Agnelli, in quella occasione promette aiuti e incentivi: «Manterremo gli impegni». Berlusconi tende così una mano al Sud elogiando uno degli stabilimenti industriali più grandi del Mezzoggiorno. Non mancano però dei momenti di tensione tra Berlusconi e la Basilicata. A inclinare i rapporti la scelta del secondo governo Berlusconi con il Decreto legge 314 del 2003 che stabilì la costruzione del deposito unico delle scorie nucleari italiane a Scanzano Jonico. L’allora governatore della Basilicata, Filippo Bubbico, scrive a Berlusconi chiedendo la «revoca il decreto o la sospensione di ogni esito operativo». Cominciano così le proteste lucane. Scendono in piazza cittadini, studenti, commercianti, mondo della Chiesa e della politica. Il 23 novembre in centomila sfilano da Policoro a Scanzano per la più grande manifestazione di tutti i tempi in Basilicata. Dopo due sole settimane da quella scelta il Governo Berlusconi si trova costretto a stralciare il Decreto e cancellare la cittadina jonica dai possibili stabilimenti. I rapporti si rifanno nuovamente attivi quando il 31 marzo 2006 Berlusconi torna in Basilicata e questa volta è in piena campagna elettorale per le politiche che si svolgeranno il 9 e 10 aprile. Ad attenderlo il Palasassi a Matera gremito di giovani e industriali al grido “Forza Italia-Forza di libertà”. La storia politica della Basilicata però non va di pari passo con quel- la nazionale. La regione infatti pur guardando al largo consenso che piano piano ottiene la coalizione di centrodestra a livello nazionale continua a schierarsi a favore del centrosinistra. La vera svolta lucana, e non solo, arriva nelle regionali del 2019 quando il cavaliere decide di puntare tutto su Vito Bar- di candidato presidente in Basilicata per la coalizione di centrodestra. Berlusconi mette in mto un processo di cambiamento anche per la Basilicata scegliendo il generale della Guardia di Finanza in pensione. Ed è proprio il cavaliere a ti- rare la volata a Bardi. Svolge un mini tour in regione per accompagnare il suo candidato: il 2 marzo incontra gli iscritti e i simpatizzanti del centrodestra a Potenza il giorno dopo si reca invece a Matera. Il 15 marzo ritorna in Basilicata è vi- vista il Metapontino e con il candidato Bardi si fa fotografare e riprendere mentre ammirano le bellezze degli scavi archeologici di Metaponto e poi in seguito all’avio superfice di Pisticci promettendo di voler «rafforzare tutto il sistema della viabilità che in lungo e largo percorre la Basilicata». Non si fa sfuggire l’occasione l’indomani di vistare Melfi e Venosa tra musei e bellezze architettoniche. Una scommessa quella di Berlusconi su Bar- di decisamente vinta se si considera che dopo pochi giorni il centrodestra per la prima volta governerà la regione con una maggioranza netta. Da allora Berlusconi non ha più fatto visita ai lucani ma si è sempre interessato, se pur da lontano, sulle questioni politiche e sociali della regione.