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BALVANO, TUTTO PRONTO AL PONTE NEPALESE

Il Sindaco Ezio Di Carlo spiega i lavori svolti, dalla messa in sicurezza alla cartellonistica

La visita al ponte nepalese di Balvano è inserita all’interno del percorso fluviale “Gole del Platano”. Si tratta di un sentiero attrezzato caratterizzato da un ponte con affaccio panoramico sulla gola del fiume Platano, con un dislivello di circa 200 metri.

Il Sindaco di Balvano Ezio Di Carlo, ha annunciato che «essendo stati fatti i corsi di preparazione per le guide, avendo verificato tutta la documentazione e il posizionamento della segnaletica insieme ai tecnici competenti, ora è possibile invitare tutti a godere dell’emozione di attraversare il Ponte Nepalese (o Tibetano) e lo splendido spettacolo delle Gole del Platano».

Un luogo dedicato a tutti coloro che vogliono provare l’adrenalina di camminare sospesi nel vuoto a un’altezza vertiginosa e vivere un’esperienza unica nel suo genere, con un panorama mozzafiato e scorci naturali.

A Cronache il Primo cittadino spiega nel dettaglio le attività svolte con la sua Amministrazione: «Dal 2016 non erano stati effettuati sopralluoghi per la manutenzione del percorso per cui c’erano barriere di protezione divelte, quelle in legno ormai deteriorate e il ponte non aveva avuto in questi ultimi 7 anni, nessuna revisione annuale, come invece è previsto secondo la Legge. Come nuova Amministrazione abbiamo dovuto rifare sia le autorizzazioni, sia rivedere le barriere di protezione lungo tutto il percorso. Anche il lavoro sulla segnaletica è stato importante, perché mancava, ed abbiamo installato apposita cartellonistica che dall’ingresso del paese conduce al ponte nepalese, in quanto chi giungeva a Balvano non aveva poi idea di come arrivare al sito delle Gole del Platano».

Per la sua altezza, gli utenti devono «seguire le istruzioni del personale dell’impianto e indossare in presenza dell’operatore l’imbracatura da collegare alla fune di sicurezza e il casco. I minorenni devono essere accompagnati».

L’area inoltre è custode di due sentieri, «uno più semplice e percorribile da visitatori e persone non esperte o non particolarmente atletiche – prosegue il Sindaco- l’altro invece denominato “sentiero dei minatori” che è molto più difficoltoso e va affrontato con guide specifiche, che sono regolarmente iscritte ed hanno non solo esperienza di quel percorso, ma sono formate più in generale sul trekking e sui percorsi sportivi e montani. Inoltre abbiamo stipulato una specifica assicurazione».

C’è poi il tema della gestione del sito: «Per il momento occorre segnalare la volontà di partecipare a questa “avventura” chiamando i numeri del Comune, il quale segnala le richieste alle guide e a chi si è occupato già in passato di accompagnare gli amanti del trekking – si avvia a concludere il sindaco Di Carlo- Cercheremo poi di darlo in gestione, perché la presenza e la continuità non è possibile garantirla da parte del Comune che non ha personale da poter impiegare in questo tipo di attività. Poiché in altri luoghi tali strutture sono state affidate a persone che hanno contezza e competenza in questo ambito, probabilmente faremo anche noi affidamento in tal senso. Ad oggi non c’è un vero e proprio bando, ma stiamo “sondando” le diverse opportunità, intanto ci concentriamo sul completamento del percorso burocratico».

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