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AD ARMENTO ARRIVA LA SOCIOLOGIA DELLA SALUTE

«Attivazione di progetti volti a migliorare qualità della vita sociale e serenità dell’intera cittadinanza»

La sociologia della salute “analizza i modi attraverso cui, in un determinato tempo e ambiente sociale, si definisce la salute, si promuove il benessere sociale, si fronteggiano le malattie, le disabilità e il malessere”; partiamo da questa definizione per entrare nel dettaglio del progetto “Armento well being living-Il presidio di sociologia della salute e del benessere” che verrà presentato presso la sala consiliare di Armento il prossimo 8 giugno.

Raggiunta da cronache la Sindaca Maria Felicia Bello spiega: «Nell’ambito delle azioni programmate dall’Amministrazione comunale, rientranti nell’ “Operazione Ripov serv.01 Azione e promozione degli interventi in materia di Welfare, istruzione e sport”, vi è l’attivazione di progetti sociali, volti a migliorare la qualità della vita sociale ed il benessere dell’intera cittadinanza, arginando il senso di abbandono e di solitudine, creando nuovi stimoli. Creare le condizioni per “vivere bene” e dare una opportunità di rivalsa a chi ha investito qui e deciso di viverci la propria vita, è un’esigenza che non può più essere rinviata, soprattutto se si considera il forte declino demografico che sta caratterizzando i nostri paesi ormai da troppo tempo».

Il progetto consiste nella costruzione del brand “well being living” ad Armento, mediante un presidio di Sociologia della salute e del benessere, partendo dall’analisi di contesto e confrontando i dati demografici locali con l’andamento europeo.

«Il dato particolarmente rilevante è che l’età media della popolazione ad Armento nel 2023, è pari a 49,78 anni, superiore di oltre 5 anni rispetto al dato europeo e già ben oltre la proiezione pessimistica per l’intera Europa al 2100 -si evince dal progetto e sottolineato dalla Sindaca- Inoltre, per come presentati, i dati suggeriscono l’irreversibilità del fenomeno già in atto del decremento demografico la cui inversione di tendenza non può essere affidato all’incremento della natalità. Pertanto appare ineludibile agire con assoluta urgenza su fronti complementari e strutturali. Primariamente è necessario attuare azioni che agiscano sulla prevenzione e sulla cura complessiva della comunità al fine di scongiurare i decessi nelle fasce d’età operative, preservando nel contempo la salute dei numerosi cittadini anziani al fine di calmierare, per quanto possibile, il tasso di mortalità estremamente elevato in ragione della corposa presenza di ultraottantenni che costituiscono il 12% dell’intera popolazione».

In maniera complementare «è importante attivare azioni in grado di riformulare il grado di attrattività di Armento che possa essere declinato in termini di benessere nell’abitare.

La sociologia della salute si propone come presidio necessario, anche di rilevanza distrettuale, le cui funzioni «rispondono alla necessità di fornire possibili risposte alle emergenze più pressanti della comunità. Per un verso la dimensione demografica irrisoria rischia di impattare anche sulla qualità della vita e sul benessere oltre che sulla salute dei cittadini. Sul versante complementare è possibile perseguire una mission assai suggestiva che propone la generazione di attività consulenziali in grado di generare una riscrittura dell’abitare e del vivere, producendo un vero e proprio brand capace di favorire attrattività per l’insediamento di nuovi nuclei familiari al fine di porre rimedio al decremento demografico».

Sintetizzando l’importante progetto si evince che il presidio avrà funzione di «consulenza all’Amministrazione per la determinazione delle politiche sociali e psico-sociali, realizzando uno specifico dossier e definendo proposte operative concepite sulla base dei reali potenziali e delle prerogative di sito per la generazione del brand “Armento: well being living”; Sarà un progetto pilota su base operativa della durata di un anno. Più che un luogo, il Centro si propone come una dimensione di servizio, in cui il Professionista garantisce supporto di prima istanza, orienta il cittadino, perviene alla ridefinizione del dossier del disagio e qualifica le istanze per meglio programmare gli interventi; Infine mira a mettere in campo laboratori per la prevenzione e il trattamento del disagio psico-sociale, che rappresentano la fase di messa a terra delle iniziative professionali per rispondere alla necessità di rinforzo e di orientamento.

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