AttualitàBasilicataBlog

ACERENZA, “SAN CANIO E LA SUA STORIA”

Scattone: “In maniera poliedrica saranno discussi aspetti sulla figura storica del Santo e delle sue reliquie”

Si svolgerà ad Acerenza il Convegno storico-religioso sulla figura di San Canio, patrono dell’Arcidiocesi, il prossimo 20 maggio 2023, presso il Salone del Museo diocesano, a partire dalle ore 10:00,  “SAN CANIO DI ACERENZA: STORIA E DEVOZIONE”

«Nelle due sessioni -spiega il Sindaco Fernando Scattone- in maniera poliedrica saranno presentati i contributi scientifici di approfondimento della figura storica di San Canio e delle sue reliquie. Un appuntamento da non perdere per aggiornamenti sulla figura del Santo Patrono del borgo e dell’arcidiocesi in preparazione della sua festa. Studiosi ed esperti di istituti regionali ed extra regionale proporranno riflessioni e indagini su S.Canio e la sua storia».

San Canio patrono di Acerenza, nonché della sua Arcidiocesi, fu vescovo durante il III sec. d.C. della Chiesa di Iulia, città a 60 km da Cartagine. L’origine del suo nome deriva probabilmente dal latino canus: canuto, venerando. Subì la persecuzione sotto l’imperatore Diocleziano iniziata nel 292 d.C.. Fu torturato violentemente poiché rifiutava tenacemente di adorare la figura dell’imperatore e di convertirsi al paganesimo. Addirittura, secondo l’agiografia, gli venne versato piombo fuso sulle ferite.

Scampato alla decapitazione e imbarcatosi su una nave insieme ad altri fedeli, sbarcò in Campania presso il Volturno. Giunto ad Atella Campana, l’odierna Sant’Arpino, continuò a predicare il Vangelo. Qui gli sono attribuiti diversi miracoli: nell’anfiteatro di Atella guarì un uomo dall’ angina pectoris, ridiede la vista ad una donna cieca e liberò un ragazzo posseduto dai demoni. Anche ad Atella fu raggiunto dalla persecuzione. Salvatosi da una morte violenta, provato dall’età e nel fisico, morì in un roveto intorno al 310 d.C., e sul luogo della sepoltura, per volere del vescovo Elpidio, fu eretto un tempietto per raccogliere le sue spoglie. Nel 799 il vescovo di Acerenza Leone traslò le reliquie del santo da Atella fino ad Acerenza, passando per Calitri. Qui, a seguito di avvenimenti straordinari, venne donata una falange del martire alla comunità dei fedeli.

Il corteo con il corpo del Santo arriverà ad Acerenza il 25 maggio del 799, giorno che è diventato per la diocesi Acheruntina di suffragio e di festa patronale. Il corpo viene successivamente ritrovato dall’arcivescovo Arnaldo nel 1080 nel cantiere della nuova cattedrale. Studi recenti potrebbero far oscillare la traslazione del Santo dall’ VIII all’ XI sec., probabilmente per volere dello stesso Arnaldo.

Le reliquie del santo furono nascoste ulteriormente, forse per scampare al saccheggio del 1194 da parte di Enrico VI, padre di Federico II, o dalle scorrerie saracene. Ancora oggi non si conosce l’esatto luogo della sepoltura del martire. Si conserva, invece, il suo bastone ligneo, lungo circa 160 cm, grezzo e nodoso, custodito nella cappella del Santo e di cui si osservano anomali spostamenti. Il più eclatante risale al giorno 30 maggio del 1779, in cui il bastone rimase sospeso levitando all’interno del suo altare per una notte intera.

Il Convegno prevede due sessioni di interventi secondo il seguente programma:

 

PRIMA SESSIONE, SAN CANIO: STORIA E DEVOZIONE

INTERVENTI

Prof. Alessandro DI MURO Acerenza e Salerno: tra Longobardi e Normanni

Dott. Luciano D’ANDRIA La Diocesi di Acerenza nei sec. XI e XII

Don Samuel CORNIOLA San Canio nella liturgia e nella devozione della diocesi di Acerenza: Ufficio, Novena, Inni, reliquia del Bacolo

Prof. Francesco Saverio LIOI Analisi letteraria dei canti e delle preghiere della religiosità popolare a San Canio

Don Egidio CASAROLA Comunicazione sul culto di San Canio al di fuori di Acerenza, Calitri e Sant’Irpinio-Atella

SECONDA SESSIONE, IL CULTO DI SAN CANIO E LE RELIQUIE

TAVOLA ROTONDA

Dott. Biagio GUARNACCIO La genesi del culto acheruntino di San Canio

Dott. Sergio AMERICANO CANIONE in CYONE: aspetti fonetici e linguistici

Don Sergio CAPONE Le reliquie di San Cyone a Salerno e l’indagine scientifica sulle ossa

Prof. Alessandro DI MURO Conclusioni storico-scientifiche

Mons. Domenico BACCELLIERE Conclusioni teologico-pastorali

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti