AttualitàBasilicata

A RISCHIO PMI LUCANE PER MANCANZA DI CREDITO

L’allarme di Confartigianato: i prestiti alle piccole imprese in Basilicata sono cresciuti di appena lo 0,2%

I prestiti alle piccole imprese in Basilicata, nei primi dieci mesi del 2022, sono cresciuti di appena lo 0,2% rispetto al 3,3% del totale delle imprese. In questo primo scorcio del nuovo anno la stretta monetaria continua a traslarsi sul costo del credito delle imprese. La più recente rilevazione relativa a gennaio 2023 mostra che il tasso sui nuovi prestiti fino a 250 mila euro, di riferimento per le imprese di minor dimensione, è del 4,38% con una crescita di 227 punti base in un anno concentrata per il 90,7% proprio nel periodo di stretta monetaria. Lo rileva il Centro Studi Confartigianato sottolineando che all’aumento del costo del credito si sta accompagnando il rallentamento della dinamica dei prestiti – corretta per le cartolarizzazioni e le altre cessioni – che per le società non finanziarie registra una sostanziale stabilità.

“Il rialzo del costo del credito – commenta Rosa Gentile, dirigente regionale e delegata al capitale umano di impresa per Confartigianato – non solo influenza i piani di investimento delle pmi, soprattutto ditte artigianali, individuali e di famiglia ma mette a rischio la loro stessa tenuta. A questo si aggiungano l’incremento dei prezzi delle materie prime, la crisi energetica e gli effetti della guerra in Ucraina che contribuisco ad alzare il rischio finanziario delle piccole imprese. Secondo il nostro Centro Studi – aggiunge – sono 87mila micro e piccole imprese, di cui poco meno di un migliaio lucane, che sono classificate a rischio, presentando “gravi problemi che ne possono pregiudicare la capacità di far fronte agli impegni, anche a breve termine. Il rischio di credito è elevato, molto elevato o massimo”.

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