BlogCronacaIn evidenza

3️⃣7️⃣7️⃣ GIORNI DI GUERRA IN UCRAINA 🇺🇦

Zelensky non vuole cedere Bakhmut ai russi e ordina all’Esercito ucraino di trovare “tutte le forze” per difendere la città.
Smentiti i dissensi fra presidente e comando militare su una ipotesi di una ritirata

#377ºgiornodiguerra #ègiustoinformare trattasi sempre di guerra assurda di Putin con invasione della Ucraina 🇺🇦 ‼️

Guerra #Ucraina 🇺🇦 #Russia 🇷🇺 #Zelensky: “Difendere Bakhmut”
Pechino: “Mai dato armi”

Il presidente ucraino ordina all’Esercito di trovare “tutte le forze” per difendere la città

Il capo della Wagner accusa Mosca:

“Ci dia munizioni o è tradimento”

In un video shock l’esecuzione da parte delle truppe russe di un prigioniero ucraino disarmato.

Oggi a Stoccolma vertice Ue dei ministri della Difesa

Zelensky non vuole cedere Bakhmut ai russi e ordina all’Esercito ucraino di trovare “tutte le forze” per difendere la città.
Smentiti i dissensi fra presidente e comando militare su una ipotesi di una ritirata.

Il capo della Wagner accusa Mosca: “Ci dia munizioni o è tradimento”
In un video shock l’esecuzione da parte delle truppe russe di un prigioniero ucraino disarmato.


I russi hanno usato per la prima volta in Ucraina una nuova bomba da 1,5 tonnellate, conferma Kiev tornando a chiedere i caccia all’Occidente.


Secondo l’intelligence militare ucraina, l’economia russa non sarà in grado di sostenere la guerra dopo i prossimi tre mesi.
Scholz intanto avverte che ci sarebbero “conseguenze” se la Cina inviasse armi a Mosca.
Oggi a Stoccolma vertice Ue dei ministri della Difesa.

🔹Disegno contro la guerra, bimba russa in orfanotrofio e padre in carcere
Lo ha denunciato oggi Maria Kuznetsova, avvocato dell’uomo, in una serie di tweet ripresi dal gruppo per i diritti umani Ovd-Info, dove si vede anche una foto della bimba con il suo disegno.

🔹 Guerra in Ucraina, cosa sono i missili Kalibr lanciati dalla Russia 🇷🇺 

Lunghi più di 6 metri, rappresentano uno dei pilastri delle capacità offensive dell’esercito del Cremlino con una gittata stimata di circa 1.500-2.500 chilometri.


Di fabbricazione russa, possono essere ‘lanciati’, nelle varie versioni, da navi e sottomarini.

🔹Schlein su Ucraina: “Sostegno non in discussione, ma costruire pace. Ue sia protagonista”


Ospite di “Che tempo che fa”, la neosegretaria del Pd ha trattato diversi temi riguardanti la politica interna e internazionale, oltre che le vicende del partito.

🔹 Casa Bianca ribadisce, questione F16 non è sul tavolo
La fornitura dei jet F-16 all’Ucraina “non è sul tavolo”. Lo ha ribadito la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, in un briefing con la stampa dopo la notizia diffusa da alcuni media che piloti di Kiev sarebbero negli Stati Uniti per “familiarizzarsi” con i caccia.

🔹Intensa attività della flotta russa nel Mediterraneo. Marina Italiana e Nato monitorano


Il tracciamento è stato effettuato dal sito Itamilradar. Pochi giorni fa il capo di Stato Maggiore della forza armata, ammiraglio Enrico Credendino, aveva riferito alle Camere di un “aumento impressionante” della flotta di Mosca nelle acque del Mediterraneo, con una decina di unità e un atteggiamento “aggressivo”.
Si temono incidenti

Intensa attività della flotta russa nel Mediterraneo. Marina Italiana e Nato monitorano

06 mar 2023
Il tracciamento è stato effettuato dal sito Itamilradar. Pochi giorni fa il capo di Stato Maggiore della forza armata, ammiraglio Enrico Credendino, aveva riferito alle Camere di un “aumento impressionante” della flotta di Mosca nelle acque del Mediterraneo, con una decina di unità e un atteggiamento “aggressivo”.
Si temono incidenti

Si registra, secondo il tracciamento del sito Itamilradar, un’intensa attività delle navi russe nel Mediterraneo. Il fenomeno è ben noto e monitorato da tempo dalla Marina Militare italiana. Proprio pochi giorni fa il capo di Stato Maggiore della forza armata, ammiraglio Enrico Credendino, aveva riferito alle Camere di un “aumento impressionante” della flotta di Mosca nel Mediterraneo, con una decina di unità e un atteggiamento “aggressivo” che potrebbe anche causare incidenti

🔴 Quali navi russe sono nel Mediterraneo❓

Guerra Ucraina, la Russia lancia superbomba UPAB-1500B: cosa sappiamo
Ad essere presenti nelle acque del Mediterraneo sarebbero il tanker ‘Akademik Pashin’ la fregata ‘Ammiraglio Kasatonov’ che stanno navigando attualmente nel Canale di Sicilia provenienti dal porto siriano di Taurus. L’ipotesi più probabile è che le due navi passeranno lo Stretto di Gibilterra per tornare in Russia.
La ‘Pashin’ e la Kasatonov’ potrebbero essere presto sostituite dal tanker ‘Kama’ e dalla fregata ‘Ammiraglio Gorshkov’ che entreranno a breve nel Mediterraneo attraverso il canale di Sue. In questo modo la flotta russa nel bacino non diminuirà.

🔴 Alta tensione e rischio di incidenti

Guerra in Ucraina, cosa sono i missili Kalibr lanciati dalla Russia
Inoltre, pochi giorni fa, un altro tanker, la ‘Kola’, è entrato nel Mediterrraneo da Gibilterra. La nave si trova ora nel mar Jonio a Sud di Corfù e si sta dirigendo verso Nord. Potrebbe entrare nel mar Adriatico dove è localizzato il gruppo ‘Combat strike’ della portaerei americana ‘George Bush’. Le mosse per ora vengono viste come provocazioni, ‘ombreggiamenti’, come si dice in gergo, per far sentire la presenza russa alle forze occidentali che solcano il Mediterraneo. Ma, visto il delicato momento e il rischio di incidenti, l’attenzione è molto alta sia da parte della Marina italiana che della Nato.

🔹 Guerra in Ucraina, cosa sta succedendo nella battaglia di Bakhmut


Si combatte nella città dell’Est del territorio ucraino, anche se l’area non ha un particolare valore strategico. Il luogo però ha sicuramente assunto un valore simbolico per Mosca che punta a conquistarla, mentre gli uomini di Kiev, stremati, provano a resistere.

🔴 Guerra in Ucraina, cosa sta succedendo nella battaglia di Bakhmut❓

FOTOGALLERY 06 mar 2023

Si combatte nella città dell’Est del territorio ucraino, anche se l’area non ha un particolare valore strategico. Il luogo però ha sicuramente assunto un valore simbolico per Mosca che punta a conquistarla, mentre gli uomini di Kiev, stremati, provano a resistere

Nel conflitto tra Russia e Ucraina, quasi tutta l’attenzione ora si sposta su Bakhmut, città nell’Est del territorio ucraino. Il luogo ha assunto un valore simbolico per Mosca che punta a conquistarla, mentre gli uomini di Kiev provano a resistere, con l’esercito ucraino che “rafforza” le sue posizioni, come fa sapere l’ufficio presidenziale. Nella foto, i danni causati dai combattimenti a Bakhmut (3 marzo)

Ma perché Bakhmut è così importante❓

In realtà, non ha un particolare valore strategico.


Certo, la cittadina si trova sulla strada che porta alle più importanti città ucraine di Sloviansk e Kramatorsk, ed è dunque una sorta di “passaggio obbligato” se l’esercito russo vuole avanzare.


Ma l’area non rappresenta sicuramente un centro nevraglico del conflitto.
La città, inoltre, è in rovina, a causa dei combattimenti, e quindi, se conquistata, non darebbe aiuto ai russi nemmeno a livello di infrastrutture da utilizzare

A sostenere che Bakhmut abbia un’importanza più simbolica che operativa e che una sua eventuale caduta non darebbe necessariamente uno slancio allo sforzo bellico di Mosca, è anche il segretario americano alla Difesa, Lloyd Austin ha spiegato :

“La caduta di Bakhmut non significherà necessariamente che i russi avranno cambiato le sorti di questa battaglia”

Intanto, la situazione sul campo va definendosi di ora in ora: da Kiev ribadiscono l’intenzione di resistere e che i russi starebbero perdendo centinaia di uomini al giorno.

Di ieri, 5 marzo, la notizia che le perdite russe ammonterebbero fino a 500 soldati morti e feriti al giorno nella battaglia, secondo il domenicale tedesco Bild am Sonntag che riporta la stima del ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov

Ma anche fra le fila dei soldati ucraini, nonostante Kiev sostenga di stare resistendo e di controllare ancora punti strategici della città, si riscontrano problemi:
“Battaglioni ucraini impreparati, scarsamente addestrati, lanciati nel tritacarne in prima linea a Bakhmut per sopravvivere con scarso supporto di veicoli corazzati, mortai, artiglieria, droni e informazioni tattiche”
Questa la descrizione del Kyiv Independent che riporta le testimonianze dei soldati ucraini impegnati nella difesa della città chiave nel Donetsk

Sempre rimanendo sul fronte delle forze ucraine, queste potrebbero essere impegnate in una “graduale ritirata tattica” nella parte orientale di Bakhmut, ovvero continuano a combattere anche se indietreggiano, infliggendo comunque forti perdite alle truppe russe.


Lo scenario è tracciato dall’Istituto per lo studio della guerra (Isw) che afferma come, comunque, sia ancora troppo presto per capire quali siano le intenzioni dell’Ucraina

Secondo l’Isw, inoltre, le forze russe dovranno comunque combattere attraverso il centro di Bakhmut, sulla sponda occidentale del fiume Bakhmutka, che è pesantemente difeso e questo favorirà le forze ucraine. “La guerra urbana a Bakhmut potrebbe degradare ulteriormente le già esauste forze miste russe, in modo simile a quello causato dal ritiro dell’Ucraina dalla linea Severodonetsk-Lysychansk, che ha di fatto posto fine alle operazioni offensive russe nelle regioni di Luhansk e Donetsk nell’estate del 2022”, conclude il rapporto

🔺Intanto si è parlato anche di un scontro aperto tra il presidente Volodymyr Zelensky e il comandante in capo delle forze armate, il generale Valery Zaluzhny sulle decisioni da prendere proprio su Bakhmut, come riporta la Bild. Secondo informazioni provenienti da diverse fonti della leadership politica ucraina, Zaluzhny qualche settimana fa aveva raccomandato di considerare la possibilità di lasciare Bakhmut per ragioni tattiche.


Ma Zelensky avrebbe un’opinione completamente diversa

🔺E proprio Zelensky oggi ha tenuto una riunione con il comando in capo supremo in cui è stata discussa in dettaglio la situazione a Bakhmut, durante la quale il comandante in capo delle forze armate Zaluzhny e il comandante del gruppo di truppe operativo-strategico Khortytsia, Oleksandr Syrsky, si sono espressi a favore del proseguimento della difesa di Bakhmut

🔹 Cina, “mai fornito armi alle parti in conflitto”

Pechino “non ha fornito armi ad alcuna delle due parti del conflitto ucraino. La Cina non è l’artefice della crisi, né una parte direttamente interessata. Perché minacciare allora le sanzioni alla Cina? Non è assolutamente accettabile”.
Il neoministro degli Esteri, Qin Gang, nel suo primo briefing con i media a margine dei lavori parlamentari annuali, ha accennato a “una mano invisibile” che sembra sostenere una crisi prolungata.
“È una tragedia che poteva essere evitata: la Cina sceglie la pace sulla guerra, il dialogo sulle sanzioni” e la de-escalation all’escalation”, ha notato ancora Qin sul conflitto tra Russia e Ucraina.

🔹 Cina, “con Russia per forza trainante verso multipolarismo”

Il rapporto tra Cina e Russia si basa sui principi “di non alleanza, non confronto e non presa di mira di terze parti”. Il neoministro degli Esteri cinese Qin Gang, nella sua prima conferenza stampa a margine della sessione annuale del parlamento, ha osservato che se i due Paesi “lavorano insieme, il mondo avrà una forza trainante verso il multipolarismo e una maggiore democrazia nelle relazioni internazionali”, mentre “l’equilibrio strategico globale e la stabilità saranno meglio garantiti”
Una relazione che, proprio perché “non minaccia alcun Paese, non è soggetta ad alcuna interferenza o discordia seminata da terzi”

🔹 Inviato Onu Kiev: “No a presidenza Russia Cds”

Il rappresentante permanente dell’Ucraina presso le Nazioni Unite, Sergiy Kyslytsya, ha esortato l’organizzazione a non consentire la presidenza di turno di un mese della Russia, a partire da aprile, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. “La notte dell’invasione Antonio Guterres l’ha definito ‘il giorno più triste del suo mandato’; di fatto il più triste nella storia delle Nazioni Unite fino al 1 aprile 2023 quando, a meno che non prevalga la giustizia, la Russia assumerà la presidenza del Consiglio di sicurezza”, ha sottolineato Kyslytsya in un tweet.

🔹 Zelensky: “Ordinato rinforzi per difesa Bakhmut”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ordinato rinforzi per Bakhmut.

“Ho chiesto allo Stato maggiore di trovare le forze appropriate per aiutare la difesa di Bakhmut, nessuna parte dell’Ucraina può essere abbandonata”

ha detto nel consueto messaggio serale al Paese.

Zelensky ha spiegato di aver discusso di Bakhmut con alti generali, sottolineando che la loro posizione non era quella di ritirarsi bensì di rafforzare le difese:

“Il comando ha sostenuto all’unanimità questa posizione. Non c’erano altre posizioni. Ho detto al comandante in capo di trovare le forze appropriate per aiutare i nostri ragazzi a Bakhmut”

ha detto Zelensky.

🔹 Cina, ministro Esteri: “Amicizia con Russia modello rapporti per il mondo”

L’amicizia tra Cina e Russia rappresenta “un modello per le relazioni internazionali”. Parola del ministro degli Esteri cinese Qin Gang, che in una conferenza stampa a margine dell’Assemblea del popolo dice: “Con la Cina e Russia che lavorano insieme, il mondo avrà una forza trainante: più il mondo diventa instabile, più è imperativo che la Cina e la Russia facciano progredire costantemente le loro relazioni”. Qin parla degli “stretti contatti” tra le leadership dei due Paesi, con le relazioni tra “capi di Stato” che costituiscono l’ancoraggio della relazione: “Il partenariato strategico… crescerà sicuramente di forza in forza”.

🔹 Kiev, “ieri uccisi oltre 1.000 soldati russi”


Le forze armate ucraine hanno ucciso ieri 1.060 soldati russi, un bilancio che porta il totale delle forze di Mosca eliminate nel Paese dall’inizio dell’invasione a quota 154.830: lo ha reso noto lo Stato Maggiore dell’esercito di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano della situazione al fronte, come riporta Ukrinform. L’esercito non specifica quanti uomini russi abbiano perso la vita ieri nella città assediata di Bakhmut, ma nei giorni scorsi il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov aveva detto che le perdite russe ammontano fino a 500 soldati al giorno nella battaglia per la conquista della città strategica nell’est del Paese.

Il rapporto dello Stato Maggiore indica inoltre che dall’inizio della guerra la Russia ha perso 303 caccia, 289 elicotteri e 2.095 droni.

Le forze di Kiev affermano di aver distrutto anche 3.432 carri armati russi, 2.456 sistemi di artiglieria, 488 sistemi di razzi a lancio multiplo, 253 sistemi di difesa aerea, 873 missili da crociera e 18 navi.

🔹 Kiev, “respinti 37 attacchi russi nella zona di Bakhmut”


Le forze ucraine hanno respinto 37 attacchi russi la notte scorsa nella zona intorno alla città di Bakhmut, nell’est del Paese: lo ha reso noto lo Stato Maggiore dell’esercito di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano della situazione al fronte, come riporta il Guardian.

Nel complesso le truppe russe hanno lanciato nella notte 50 raid aerei e cinque attacchi missilistici, mentre le forze ucraine hanno effettuato 15 attacchi aerei contro le truppe russe, incluso un attacco a un sistema antiaereo.

L’esercito di Kiev ha inoltre reso noto di avere abbattuto un aereo SU-25, nove droni Shaheed e altri otto droni russi.

🔹 Gas. ad Amsterdam prezzo in aumento a 42,9 euro/Mwh (+1,78%)

Prezzo del gas in leggera crescita. Al Ttf di Amsterdam, i future sulle consegne di aprile si attestano al momento a 42,9 euro/Mwh, in aumento dell’1,78%.

🔹 Disegno contro la guerra, bimba russa in orfanotrofio e padre in carcere


Lo ha denunciato oggi Maria Kuznetsova, avvocato dell’uomo, in una serie di tweet ripresi dal gruppo per i diritti umani Ovd-Info, dove si vede anche una foto della bimba con il suo disegno

Disegno contro guerra, bimba russa in orfanotrofio e padre in carcere

Lo ha denunciato oggi Maria Kuznetsova, avvocato dell’uomo, in una serie di tweet ripresi dal gruppo per i diritti umani Ovd-Info, dove si vede anche una foto della bimba con il suo disegno

Una dodicenne russa è finita temporaneamente in orfanatrofio e suo padre è stato arrestato a causa di un disegno contro la guerra in Ucraina fatto a scuola dalla bambina, come riporta il Guardian.

Lo ha denunciato oggi Maria Kuznetsova, avvocato dell’uomo, in una serie di tweet ripresi dal gruppo per i diritti umani Ovd-Info, dove si vede anche una foto della bimba e il suo disegno.

Masha e suo padre, il 54enne Alexey Moskalev, vivevano a Yefremov, una città della regione russa di Tula.

Lo scorso aprile, ha raccontato il sito indipendente Meduza, la maestra d’arte alla scuola di Masha ha chiesto ai bambini di fare dei disegni a sostegno dei soldati che combattono in Ucraina.

Masha ha, però, disegnato una bandiera russa con la scritta “No alla guerra” e una ucraina con la scritta “Gloria all’Ucraina”, oltre a due missili lanciati da parte russa contro una donna e una bambina


La maestra ha immediatamente allertato i servizi di sicurezza dell’Fsb

Padre e figlia sono stati interrogati più volte


Da allora Moskalev e la figlia sono stati convocati più volte dall’Fsb.
La bambina è stata interrogata da sola, senza la presenza di un legale. La loro casa è stata perquisita e l’uomo è stato anche picchiato dagli agenti.

L’Fsb “mi ha detto che ho allevato male mia figlia, che me l’avrebbero portata via e io sarei stato mandato in prigione”

ha raccontato Moskalev a Meduza.
Terrorizzata, Masha non ha più voluto andare a scuola. Per sfuggire alla persecuzione, l’uomo ha chiuso la sua piccola impresa di vendita di uccelli domestici e si è trasferito con la figlia in un’altra città dove ha trovato un lavoro. Ma tutto è stato inutile.
Oggi Maskalev è stato arrestato e la figlia mandata in orfanatrofio in una località sconosciuta.

La madre ha lasciato la famiglia quando Masha aveva tre anni e non si è mai più interessata a lei.

Per questo l’avvocato teme che la bambina rimanga a lungo in orfanatrofio. Il padre rischia fino a tre anni di carcere per “discredito” dell’esercito.

🔹 Guerra in Ucraina, cosa sono i missili Kalibr lanciati dalla Russia 🇷🇺 

Lunghi più di 6 metri, rappresentano uno dei pilastri delle capacità offensive dell’esercito del Cremlino con una gittata stimata di circa 1.500-2.500 chilometri.

Di fabbricazione russa, possono essere ‘lanciati’, nelle varie versioni, da navi e sottomarini

Lunghi più di 6 metri, rappresentano uno dei pilastri delle capacità offensive dell’esercito del Cremlino con una gittata stimata di circa 1.500-2.500 chilometri. Di fabbricazione russa, possono essere ‘lanciati’, nelle varie versioni, da navi e sottomarini

Il 3 marzo 2023 la Marina di Mosca ha lanciato un missile da crociera Kalibr da un sottomarino nel Mar del Giappone verso un obiettivo sulla costa russa, come riportato in un comunicato del ministero della Difesa.
La manovra è avvenuta nell’ambito di un’esercitazione che ha lo scopo di migliorare la precisione dei lanci balistici.

Ma cosa sono i missili Kalibr❓
E come funzionano❓

I missili Kalibr, lunghi più di 6 metri, rappresentano uno dei pilastri delle capacità offensive dell’esercito del Cremlino con una gittata stimata di circa 1.500-2.500 chilometri.

Di fabbricazione russa, come riporta l’Agi, si dividono in tre tipologie, note anche come 3M-54, 3M-14 ed R91 (classificazione NATO: SS-N-27 Sizzler ed SS-N-30A mentre per l’esportazione sono noti come ‘Club’)

Sono ‘modulabili’, ovvero possono essere ‘lanciati’, nelle varie versioni, da navi e sottomarini e sono, quindi, sia di natura subsonica che supersonica

Le testate possono arrivare a pesare anche 450 chilogrammi con una rilevante capacità esplosiva. Inoltre, una delle caratteristiche di questi dispositivi, è quella di poter adattarsi a mezzi navali di diverse dimensioni e portata

Nell’ottobre del 2015, 26 missili Kalibr sono stati usati anche nel conflitto in Siria, attraverso navi russe spostate per l’occasione nel Mar Caspio.

In quel caso i missili hanno volato per circa 1800 chilometri prima di raggiungere i loro obiettivi

Successivamente, sia nel 2017 che nel 2018, sono stati registrati altri test missilistici effettuati dalle fregate russe Gepard

E nel marzo del 2022, la Russia ha annunciato di aver usato in Ucraina proprio i Kalibr. In questo caso i bersagli dell’esercito sono stati gli impianti di produzione di Nezhin, a Nord-Est di Kiev, a oltre 600 chilometri di distanza dal Mar Nero. I missili in quell’occasione sono stati lanciati dalle navi della flotta russa schierate sul Mar Caspio

#sapevatelo2023 

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti