BasilicataCronaca

CASO MANSOUR, IN MANETTE PRESUNTO OMICIDA

L’indagato Massimo Rondinelli è stato localizzato a Tursi e arrestato dai Carabinieri di Policoro

Per l’omicidio di Mohamed Mohamed Ibrahim Mansour, l’indagato Massimo Rondinelli è stato localizzato a Tursi, in provincia di Matera, e arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Policoro. Nello specifico, nella prima mattinata di oggi, 21 febbraio, i Carabinieri di Pavia hanno eseguito una ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere nei confronti dei fratelli Massimo e Claudio Rondinelli e del compagno della loro sorella, Luigi D’Alessandro. A carico degli stessi, il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Pavia, accogliendo le relative richieste della Procura della Repubblica, ha ritenuto sussistenti gravi indizi del reato di omicidio della persona offesa Mohamed Mohamed Ibrahim Mansour, cittadino egiziano classe 1979, i cui resti carbonizzati sono stati rinvenuti in zona boschiva di Località Morsella di Pavia, in data 14 gennaio 2023.

La vicenda

I fatti paiono dunque essere legati a dinamiche familiari e sono stati accertati grazie a una poderosa attività di intercettazione telefonica e di analisi dei dati di traffico telefonico e telematico, attività rivelatesi cruciali per verificare la fondatezza, o meno, delle dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti. I soggetti arrestati, tutti appartenenti al medesimo nucleo familiare, nella serata dell’11 gennaio 2023 avrebbero teso un vero e proprio agguato alla persona offesa mentre costui si trovava presso il suo luogo di dimora, un capannone industriale, un tempo usato per scopi agricoli, sito a Cassolnovo (PV).

Mohamed Mohamed Ibrahim Mansour sarebbe stato raggiunto da almeno tre colpi di fucile da caccia calibro 12, da un colpo di pistola calibro 9 e, infine, il suo corpo è stato dato alle fiamme all’interno della vettura già di sua proprietà presso la Frazione Morsella di Vigevano, mentre la scena del crimine veniva completamente ripulita. I Carabinieri del Nucleo Investigativo, con l’ausilio di strumenti tecnici all’avanguardia e grazie anche ad attività di osservazione e controllo, e col supporto dei cani molecolari per la ricerca di armi, esplosivi e tracce ematiche e resti umani del Nucleo Cinofili dell’Arma dei Carabinieri, sono riusciti a ricostruire con chiarezza le dinamiche dopo un mese dal tragico evento. Le indagini continueranno al fine di avere conferma, o meno, delle responsabilità degli arrestati e di verificare l’eventuale intervento di ulteriori soggetti.

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