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ARMATA BRANCALEONE CSX, IL CDX PUÒ ASSESTARE IL COLPO DI GRAZIA

Congresso Pd, non sembra l’alba di una nuova era

UN ANNO COMICO O DRAMMATICO PER LA BASILICATA: SICURAMENTE CONFUSO

Non sappiamo se comico come dice Piero Appennino (sornione!) o drammatico, sicuramente il 2023 inizia confuso. Senza usare microscopi politologici particolari è evidente che il campo largo dei sinistri appare assai turbolento. Al di là delle blande scaramucce che appaiono in evidenza, ben altro si cela sotto la cenere. Formidabili ed incandescenti conflitti si intravedono all’orizzonte. La disarticolazione dei partiti originari, i potenziali nuovi arrivi, le connessioni fra scadenze nazionali e regionali fanno prevedere una inevitabile implosione di quel lato della politica regionale.

IL CONGRESSO NAZIONALE DEL PD: CARLO CHIURAZZI DA BOLLITA

Nonostante le fanfare il congresso nazionale Pd appare stanco, senza nervatura. Poca endorfina circola nel corpo malato del maggiore (una volta!!) partito lucano. Riposizionamenti e commentari sbiaditi. Noiosi e patinati come non mai in quel gruppo dirigente. I partecipanti della riunione del 1959 a Santa Dorotea a Roma impallidirebbero davanti a tanta dissimulazione di pensieri. Parole vacue e vuote senza respiro e verità. Uno sbalorditivo (diciamo così) colpo di reni del pezzo archeologico più datato dei piddini ha annunciato l’altro giorno, urbi e orbi, l’arrivo di Bonaccini nella nostra “citta eterna” che è Matera. Carlo Chiurazzi, classe 1958, amministratore della sanità regionale dalla metà degli anni ottanta prima che consigliere regionale dal 1990, ci ricorda di rinnovamento e di unità. L’aedo della ormai particola Metapontina, un Pd da quelle par- te intorno al sei per cento, richiama alla responsabilità. Tant’è!! Discetta, si infila in un ragionamento involuto, opaco. Manda messaggi? Parla a suocera come sempre? Boh. Insomma e’ uno di quei fenomeni che danno il senso di una situazione. Il povero capogruppo Cifarelli che porterà qualche voto congressuale vero al Presidente dell’Emilia Romagna a fianco in prima fila con il bardato e mascherato Chiurazzi da Bollita, faceva un po’ tenerezza.

CANDIDATI E PROSPETTIVE DEI DUE SCHIERAMENTI

Il nostro giornale ha descritto i potenziali fragori pre elettorali che si sentiranno nel Vulture- Melfese. Saranno mesi duri a Melfi a Venosa a Rionero. Chi scegliere? Come si articolerà la coalizione? Chi mettere nelle liste come riempitivo? Nella regola aurea che bisogna mettere chi deve avere non pochi volti se no non riempie nulla e non molti se no e’ troppo rischioso per qualche uscente da garantire. Questa la situazione. Dall’altro lato diamo consigli non richiesti.

BARDI, LATRONICO, PEPE E ROSA: VERSO LA VITTORIA?

Bardi, Latronico, Pepe e Rosa hanno i loro problemi. Ma c’è un entusiasmo dell’abbrivio nel centro destra. Si vedono elementi che possono diventare cemento. A loro quattro spetta il compito di assestare il colpo finale all’armata di Brancaleone avversaria. Ne sono consapevoli? Pare di sì. Si vince insieme. La regola nazionale dello schieramento guidato da Meloni è un grande riferimento. Devono essere emuli di quel risultato. Sono quattro dirigenti, chi più chi meno, esperti. Affidarsi al meno politico ma il più robusto in termini di buon senso come il Presidente Bardi sarà semplice. D’altronde al di là della educata e professionale ricostruzione del collega Dellapenna della trasmissione dell’ottimo Leporace con Braia, Cifarelli e Ferrone, basta togliere un po’ di allusioni e di metafore dalle parole degli ospiti per capire quanta distanza c’è fra di loro. Erano i più moderati del mondo di sinistra e se volevi metterli d’accordo su qualcosa serviva un mediatore all’altezza del conflitto israelo-palestinese. Confidiamo per il bene e la pace dei lucani che i quattro dirigenti del centro-destra sappiamo trovare parole d’ordine chiare e prospettive concrete di futuro per la Basilicata.

Di Fausto Devoti

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