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SANITÀ, COSA BOLLE IN PENTOLA?

Si tratterebbe di un imprenditore altolocato del cdx, è questo che contribuisce alle effervescenze lucane? Ecco dove potrebbe portare lo scontro, da Matera squillano le trombe di un investimento romano

Con il decreto concorrenza approvato dal Governo Draghi, cambierà anche la sanità privata lucana. E questo forse spiega anche la “serrata” delle strutture private lucane, in linea con balneari e tassisti. Infatti, le norme approvate l’estate scorsa, prevedono che “i soggetti privati sono individuati, ai fini della stipula degli accordi contrattuali, mediante procedure trasparenti, eque e non discriminatorie, previa pubblicazione da parte delle regioni di un avviso contenente criteri oggettivi di selezione, che valorizzino prioritariamente la qualità delle specifiche prestazioni sanitarie da erogare. La selezione dovrà essere effettuata periodicamente tenendo conto della programmazione sanitaria regionale e sulla base di verifiche delle eventuali esigenze di razionalizzazione della rete in convenzionamento e, per i soggetti già titolari di accordi contrattuali, dell’attività svolta”. Insomma, basterà fare un avviso contenente criteri premianti in favore dei posti letto per “tagliare fuori” quasi tutta la sanità privata lucana, che oggi consuma metà delle risorse regionali per la fisioterapia, ex art. 26 legge 833/1978.

TRA I MOTIVI DELLA SERRATA

La “serrata” di questi giorni può essere spiegata sia in questo modo che sotto due altre punti di vista: quello economico, ossia il boom dei costi energetici che hanno spinto le imprese operanti nella sanità privata a chiedere più soldi nel 2023 e una immediata liquidazione del 2022 (ma i controlli?) e quello politico, dato che storicamente i soggetti accreditati hanno sempre avuto sponsor politici o sono stati essi stessi sponsor di politici. E in alcuni casi sono dei politici in prima persona, con una confusione di ruoli per cui si chiede a che titolo si partecipi a determinati tavoli: come imprenditori, come rappresentanti del popolo o come coordinatori territoriali di partiti politici? Anomalie lucane.

LA GIRANDOLA DEI NUMERI

I numeri dicono che i soldi alle aziende sanitarie private lucane sono aumentati sotto la Giunta Bardi. Se questi soldi in più abbiano coperto le spese energetiche in eccesso non lo sappiamo. Ma a ogni modo – nonostante il Covid – non è cambiata l’offerta di prestazioni da parte delle strutture sanitarie convenzionate e accreditate: il 46% va in riabilitazione, il 26% in attività di laboratorio, il 21% in radiologia di I e II livello e l’8% in altre prestazioni. Percentuali del 2021 più o meno in linea con il 2018, fanno sapere dalla Regione.

SANITÀ PRIVATA E INVESTIMENTI

Questi dati spiegano due cose: la bassa propensione – iniziale e inerziale – delle strutture sanitarie private agli investimenti e anche un “contributo” alla migrazione sanitaria extraregionale, dato che se quasi un euro su due va in riabilitazione, inevitabilmente i lucani devono andare fuori regione per avere prestazioni specializzate in strutture private con posti letto (vedi il Miulli) se il pubblico non assorbe tutta la domanda. Le strutture private lucane contribuiscono al SSR e ne condividono anche le responsabilità, ricevendone benefici economici non trascurabili.

DALLA REGIONE SI ANNUNCIA BATTAGLIA LEGALE

A tal fine bisogna anche considerare che le strutture sanitarie convenzionate hanno precise responsabilità contrattuali e non pochi osservatori giuridici – non solo in via Verrastro – parlano della possibile configurazione del reato penale di “interruzione di pubblico ser- vizio”, data la serrata che non ha precedenti e forse anche poche spiegazioni, dato che l’assessore alla Sanità Fanelli ha più volte detto che per il 2023 i soldi ci sono. Ovviamente le aziende sanitarie potrebbero eccepire i mancati introiti del 2022, ma un’indagine in seguito a un esposto in Procura potrebbe essere comunque rognosa. E le aziende private rischierebbero comunque di perdere l’accreditamento. Meglio evitare.

SE BARDI NE APPROFITTI PER FAVORIRE L’ARRIVO DI UN NUOVO INVESTITORE?

Da più parti poi giungono segnali della volontà di un grosso imprenditore nazionale che ha fatto un enorme investimento a Matera di entrare nel settore del privato accreditato. Si tratta di un imprenditore romano molto famoso, addentrato nel centrodestra da sempre, prima con Berlusconi e Salvini e oggi con la Meloni, che avrebbe realizzato una struttura enorme a Matera, con tanti posti letto e servizi specializzati. Potrebbe contribuire a ridurre la mobilità sanitaria e rispondere così alle censure della Corte dei Conti. Chissà che dalla Regione non ci stiano pensando. E forse l’aggressione delle strutture sanitarie private lucane è un involontario assist per il centrodestra lucano. E un autogol sia per i privati che per la sinistra che cerca di cavalcare la protesta.

Di Michele Sarra

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