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REPORT ESTESO ISS COVID-19: SORVEGLIANZA, IMPATTO DELLE INFEZIONI ED EFFICACIA VACCINALE

Nella popolazione di età 60-79 anni, per non vaccinati tasso di mortalità tre volte più alto rispetto ai vaccinati con booster e quasi sei volte più alto rispetto ai vaccinati con quarta dose da meno di 120 giorni

#covid19 🦠 

 

Nella popolazione di età 60-79 anni, per non vaccinati tasso di mortalità tre volte più alto rispetto ai vaccinati con booster e quasi sei volte più alto rispetto ai vaccinati con quarta dose da meno di 120 giorni.

Leggi il report esteso

https://bit.ly/3GM1ucJ

REPORT ESTESO ISS COVID-19: SORVEGLIANZA, IMPATTO DELLE INFEZIONI ED EFFICACIA VACCINALE

Aggiornamento nazionale 04/01/2023 – ore 12:00
DATA PUBBLICAZIONE: 06/01/2023

Questo report è prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e riporta i dati della sorveglianza integrata dei casi di infezione da virus SARS-CoV-2 segnalati sul territorio nazionale, coordinata dall’ISS ai sensi dell’Ordinanza n. 640 del 27 febbraio 2020. Le informazioni contenute derivano da tutti i casi di infezione da virus SARS-CoV-2 che sono stati confermati tramite test molecolari e antigenici dalle Regioni e Province Autonome e segnalati al sistema di sorveglianza attraverso una piattaforma web dedicata. Il database nazionale si compone, pertanto, della somma dei casi presenti nei 21 sistemi informativi di Regioni e PPAA che sono stati sviluppati ad hoc per la sorveglianza COVID-19.
Si specifica che la definizione di caso di Covid-19 è quella riportata all’interno della circolare del Ministero della Salute n.705 dell’8 gennaio 2021. Si sottolinea inoltre, in coerenza con il dettato normativo, che, in assenza di test molecolare e/o antigenico con risultato positivo, non vengono inclusi i casi di pregressa infezione rilevati esclusivamente a posteriori attraverso un test sierologico positivo.
All’interno del presente report viene descritta, con l’ausilio di grafici, mappe e tabelle, la diffusione nel tempo e nello spazio dell’epidemia di COVID-19 in Italia, con un ulteriore livello di dettaglio che tiene conto della descrizione delle caratteristiche dei casi segnalati.
Il formato del report è di tipo dinamico, in coerenza con il fenomeno che descrive, mutevole per sua natura, e con l’evoluzione della pandemia legata all’emergenza sanitaria che ha interessato il nostro Paese. Per questo motivo è stato soggetto a variazioni nel corso del tempo, finalizzate ad un miglioramento nella sua leggibilità e nella completezza delle informazioni fornite.
Il presente report, nella sua forma attuale, è una nuova versione, realizzata in maniera semi- automatizzata attraverso l’implementazione di script che elaborano i dati provenienti dal sistema di sorveglianza integrato Covid-19 e che producono le rappresentazioni in forma grafica e tabellare.

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Andamento e impatto dell’epidemia:
▪ Dall’inizio dell’epidemia alle ore 12 del 4 gennaio 2023 sono stati diagnosticati e riportati al sistema di sorveglianza integrata COVID-19 25.461.200 casi, di cui 183.276 deceduti.
▪ Fra il 26 dicembre 2022 e il 1 gennaio 2023 sono stati segnalati 129.908 nuovi casi, di cui 129 deceduti (tale valore non include le persone decedute nel periodo con una diagnosi antecedente al 26 dicembre 2022).
▪ Incidenza in leggero aumento: I dati del flusso ISS nel periodo 26/12/2022-1/1/2023 evidenziano una incidenza in lieve aumento e pari a 220 per 100.000 abitanti, rispetto alla settimana precedente che era 215 per 100.000 abitanti nel periodo 19/12/2022- 25/12/2022. Anche nel periodo più recente censito dai dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute l’incidenza è in leggero aumento (231 nel periodo 30/12/2022- 05/01/2023 vs 207 nel periodo 23/12/2022-29/12/2022).
▪ Dal24agosto2021al4gennaio2023sonostatisegnalati1.700.121casidireinfezione, pari all’8,2% del totale dei casi notificati nello stesso periodo (rispetto all’8% nella scorsa settimana). Nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni (21,6%) risulta in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (21,0% della scorsa settimana, dato con tempi di consolidamento maggiori rispetto ad altre informazioni).
▪ Dall’ultima indagine rapida sulla prevalenza e distribuzione delle varianti di SARS- CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia, condotta il 13 dicembre 2022 dall’Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, è emerso che BA.5 rimane ampiamente predominante, con una prevalenza a livello nazionale pari a 90,6% (91,5% nell’indagine precedente, dell’8 novembre 2022), con frequenze regionali/PPAA superiori all’77,3%. Stabile la numerosità dei sotto- lignaggi di BA.5 circolanti nel nostro Paese (100 vs. 112 dell’indagine precedente). https://www.iss.it/cov19-cosa-fa-iss-varianti).
▪ Il tasso di incidenza a 7 gg è in stabile in tutte le fasce d’età. Il tasso di incidenza più elevato si registra nella fascia di età 80+ anni (336 casi per 100.000) mentre nella fascia 10-19 anni si registra il valore più basso pari a 46 casi per 100.000.
▪ L’età mediana alla diagnosi dei soggetti segnalati nell’ultima settimana è stabile rispetto alla settimana precedente (57 anni).
▪ Stabile rispetto alla settimana precedente la percentuale di casi tra gli operatori sanitari (3,1%) (dato suscettibile di variazioni per possibili consolidamenti successivi).
▪ Il CFR (case fatality rate), numero di decessi sulla popolazione dei casi diagnosticati e notificati, riportato in Figura 8, permette di avere una misura mensile del tasso di letalità del COVID-19. Il CFR grezzo è diminuito dal 19,6%, rilevato all’inizio della pandemia, allo 0,1% di ottobre 2022. A gennaio 2021 il CFR grezzo risultava pari a 2,4% mentre a gennaio 2022 risultava pari a 0,2%. Lo stesso andamento decrescente si è osservato in corrispondenza sia del CFR standardizzato rispetto alla popolazione europea che rispetto alla popolazione italiana. Gli alti valori osservati nella prima fase pandemica sono verosimilmente dovuti anche alla ridotta capacità diagnostica. Come è ormai ben noto, il numero medio giornaliero di tamponi effettuati è passato da 3.110 a febbraio 2020 a 180.910 a settembre 2022 (con valore massimo pari a 983.681 tamponi medi giornalieri nel mese di gennaio 2022). Infine, si osserva che i valori del CFR standardizzato, utilizzando come riferimento la popolazione europea (mediamente più giovane della popolazione italiana) risultano sempre più bassi rispetto ai valori del CFR standardizzato che ha come riferimento la popolazione italiana. Questo suggerisce che le differenze con gli altri Paesi europei, in termini di letalità, siano in parte dovute alla struttura per età della popolazione italiana, relativamente più anziana.

Trasmissibilità del virus SARS-CoV-2:
▪ I valori di Rt sono i seguenti:
• Rt sintomi = 0,78 (IC95%: 0,78-0,79) al 21 dicembre 2022, in diminuzione rispetto alla settimana precedente (0,85 al 14 dicembre 2022) e sotto la soglia epidemica
• Rt ospedalizzazioni = 0,90 (IC95%: 0,86-0,94) al 27 dicembre 2022, in leggero aumento rispetto alla settimana precedente (0,87 al 20 dicembre 2022) ma sotto
sotto la soglia epidemica
• Rt augmented = 0,99 (IC95%: 0,98-0,99) al 27 dicembre 2022, in aumento rispetto
alla settimana precedente (0,85 al 20 dicembre 2022) ma ancora sotto la soglia epidemica.
Focus età scolare (0-19 anni):
▪ Dall’inizio dell’epidemia sono stati diagnosticati e riportati al sistema di sorveglianza integrata COVID-19 4.802.186 casi nella popolazione 0-19 anni, di cui 25.104 ospedalizzati, 567 ricoverati in terapia intensiva e 85 deceduti.
▪ In calo rispetto alla scorsa settimana la percentuale dei casi segnalati nella popolazione in età scolare rispetto al resto della popolazione (4,2% rispetto a 5,0% della settimana scorsa). Nell’ultima settimana, il 32% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 25% nella fascia d’età 5-11 anni, il 43% nella fascia 12-19 anni.
▪ In diminuzione rispetto alla settimana precedente il tasso di incidenza in tutte le fasce d’età ed il tasso di ospedalizzazione ad eccezione della fascia d’età <5 anni, benché i dati riferiti all’ultima settimana siano da considerare in via di consolidamento.
Impatto della vaccinazione nel prevenire infezioni, ricoveri e decessi
▪ La campagna vaccinale in Italia è iniziata il 27 dicembre 2020. Al 4 gennaio 2023, sono state somministrate complessivamente 143.424.353 (47.329.507 prime dosi, 50.003.619 seconde/uniche dosi, 40.429.796 terze dosi e 5.661.431 quarte dosi (https://github.com/italia/covid19-opendata-vaccini)

▪ Al 4 gennaio 2023, meno dello 0,01% e lo 0,6% della popolazione ha, rispettivamente, completato il ciclo primario e ricevuto la dose addizionale/booster da meno di 120 giorni. Il 13,3% della popolazione con età compresa fra 60-79 anni ha ricevuto la 2° dose booster da meno di 120 giorni mentre solo il 10% l’ha ricevuta da oltre 120 giorni. La popolazione over 80 con la 2° dose booster entro e oltre 120 giorni si attesta rispettivamente al 12,6% e al 30,4% (Tabella 4). Al fine di rendere la variabile stato vaccinale maggiormente rappresentativa della attuale distribuzione della vaccinazione i tassi di incidenza, i rischi relativi crudi e l’efficacia vaccinale aggiustata sono calcolati per le seguenti classi: non vaccinati, ciclo incompleto/completo, dose addizionale booster, 2° dose booster entro 120 giorni (solo per le fasce di età 60-79 e 80+) e 2° dose booster da oltre 120 giorni (solo per gli 80+) (Figura 22). La valutazione dell’efficacia della 2° dose booster è riportata solo per le classi 60-79 e 80+, perché in corrispondenza delle altre fasce di età la copertura vaccinale è particolarmente bassa (per le definizioni di stato vaccinale vedi il Glossario).
▪ Nella popolazione di età 60-79 anni, per i non vaccinati (Tabella 6) il tasso di:
o ospedalizzazione (18/11/2022-18/12/2022 ) risulta più di due volte e mezzo più alto rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster e tre volte e mezzo più alto rispetto ai vaccinati con 2° dose booster da meno di 120 giorni
o ricoveri in terapia intensiva (18/11/2022-18/12/2022 ) risulta quasi tre volte più alto rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster e quattro volte più alto rispetto ai vaccinati con 2° dose booster da meno di 120 giorni
o mortalità (11/11/2022-11/12/2022 ) risulta tre volte più alto rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster e quasi sei volte più alto rispetto ai vaccinati con 2° dose booster da meno di 120 giorni
▪ Nella popolazione di età 80+, per i non vaccinati (Tabella 6) il tasso di:
o ospedalizzazione (18/11/2022-18/12/2022 ) risulta quattro volte più alto rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster, quasi sei volte più alto rispetto ai vaccinati con 2° dose booster da meno di 120 giorni e tre volte e mezzo più alto rispetto ai vaccinati con 2° dose booster da oltre 120 giorni
o ricoveri in terapia intensiva (18/11/2022-18/12/2022 ) risulta quasi sei volte più alto rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster, dieci volte più alto rispetto ai vaccinati con 2° dose booster da meno di 120 giorni e cinque volte più alto rispetto ai vaccinati con 2° dose booster da oltre 120 giorni
o mortalità (11/11/2022-11/12/2022 ) risulta quasi sei volte più alto rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster, e rispettivamente quasi undici volte e quasi cinque volte più alto rispetto ai vaccinati con 2° dose booster da meno di 120 giorni e da oltre 120 giorni
▪ L’efficacia del vaccino (riduzione percentuale del rischio nei vaccinati rispetto ai non vaccinati, cfr. Tabella 7) nel periodo di prevalenza Omicron (a partire dal 3 gennaio 2022) nel prevenire i casi di malattia severa è:
• nella popolazione complessiva:
o pari al 68% nei vaccinati con ciclo incompleto o completo o pari all’81% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster. • nella fascia 80+:

o pari al 81% nei vaccinati con ciclo incompleto o completo
o pari all’88% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster
o pari al 91% nei soggetti vaccinati con 2° dose booster entro 120 giorni
o pari all’81% nei soggetti vaccinati con 2° dose booster da oltre 120 giorni
▪ Le stime di efficacia vaccinale non sono aggiustate per pregressa infezione e non prendono quindi in considerazione la protezione naturale data dalla pregressa infezione e la differente distribuzione delle pregresse infezioni nelle diverse classi di stato vaccinale (vedi Glossario).. Si evidenzia inoltre, dati gli attuali elevati livelli di copertura vaccinale, che le stime di efficacia potrebbero risentire di uno sbilanciamento per alcune caratteristiche non considerate in queste analisi nella distribuzione della popolazione fra vaccinati e non vaccinati. Quest’ultimi rappresentano ormai una fetta molto piccola della popolazione, caratterizzata verosimilmente da fattori di rischio differenti per i quali non è possibile aggiustare all’interno dei modelli per mancanza di adeguate informazioni a livello individuale (es: aspetti socio-comportamentali). Inoltre le stime di efficacia non prendono in considerazione fattori di rischio individuali, quali patologie croniche, immunodeficienze congenite o acquisite, ecc..
▪ La stima del rischio di infezione da SARS-CoV-2 (sintomatica e asintomatica) e di malattia severa (definita come una diagnosi con successivo ricovero in qualsiasi reparto e/o in terapia intensiva e/o decesso associato a SARS-CoV-2 entro 28 giorni) nel periodo 3 ottobre – 30 ottobre 2022 rispetto allo stato vaccinale (non vaccinato; vaccinato con ultima dose da meno di 180 giorni; vaccinato con ultima dose da almeno 180 giorni) e all’infezione pregressa (no; sì, da meno di 180 giorni; sì, da almeno 180 giorni) è riportata nel report dell’Istituto Superiore di Sanità “Impatto della vaccinazione e della pregressa diagnosi sul rischio di infezione e di malattia severa associata a SARS-CoV-2: un’analisi dei casi diagnosticati nel mese di ottobre 2022” disponibile al seguente link:

https://www.iss.it/documents/20126/6703853/NT_RischioCOVID19+LAST+%281%2 9.pdf/92a267f8-c8a7-9cf4-dc36-afb7bac5a55c?t=1672323176599”

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