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MENSE, SUL COSTO DELLE TARRIFE LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI SI RIVOLGONO ALLE COMMISSIONI

All’incontro presente anche la consigliera di csx Andretta: «Siamo rammaricati. Come sempre si naviga a vista a discapito delle famiglie»

Si è tenuto ieri mattina presso il Comune di Potenza un incontro tra le associazioni dei consumatori Adoc e Federconsumatori e i componenti della II e IV Commissione consiliare in merito alla questione mense scolastiche che tante polemiche ha creato in queste ultime settimane. Dopo l’incontro del Comitato spontaneo dei genitori con il sindaco Mario Guarente, l’assessore all’istruzione Alessandra Sagarese e il dirigente Romaniello, le associazioni dei consumatori hanno chiesto un confronto nella II Commissione che è quella preposta alle tariffe. Si è deciso poi di tenere un incontro congiunto con la IV Commissione perchè è quella preposta all’Istruzione. Le istanze avanzate dall’associazione dei consumatori hanno riguardato diversi aspetti del servizio, dalla questione economica fino ad arrivare all’organizza- zione vera e propria. Erano presenti anche l’assessore Sagarese e il dirigente Romaniello. Le associazioni hanno trattato per primo il tema del controllo, hanno chiesto chi effettua i controlli e come vengono effettuati sulla qualità dei cibi e sulla corrispondenza tra quanto somministrato ai ragazzi e quanto è previsto dall’appalto. Le associazioni hanno rimarcato poi l’esigenza di rendere operativa e più attuale la Carta dei servizi. Tra le richieste dalle associazioni è stata avanzata anche quella di far parte delle commissioni deputate al controllo del servizio mensa considerate le lamentele riguardo lo spreco di cibo in eccedenza che potrebbe essere superato da un controllo e un monitoraggio sul servizio reso. La riunione poi si è focalizzata sulla questione economica e quindi elevato costo del pasto e mancata riduzione del 50% per i secondi e terzi figli. L’assessore Sagarese su questo punto ha ribadito la richiesta fatta già ai genitori ovvero presentare la dichiarazione Isee per far si che si possa comprendere realmente quante famiglie resterebbero fuori dalle agevolazioni e trovare una soluzione in merito. Raccoglieranno i dati e una volta chiara la situazione, individueranno le soluzione più adeguate. Tra le tante si potrebbe prevedere un innalzamento della soglia Isee per poter accedere alle riduzioni. Presente all’incontro anche la consigliera di opposizione Bianca Andretta che a margine ha dichiarato: «Abbiamo un grandissimo rammarico perché le soluzioni a questi problemi si potevano trovare prima. Il costo del pasto è aumentato due anni fa. I costi sono aumentati con l’introduzione di una serie di misure anti Covid. Finché ci sono stati gli aiuti statati che hanno permesso ai Comuni di far fronte all’aumento dei costi, nulla è cambiato per il servizio mensa. Il Comune ha potuto accollarsi la differenza. Ora non può più farlo. La soluzione trovata è stata quella di rimodulare le fasce Isee in modo che il maggior costo non impattasse sulle fasce deboli. Non hanno pensato però alle famiglie con più figli e che rientrano in una fascia Isee media. Non si sono considerate le difficoltà che in questo particolare periodo affrontano le famiglie». «Noi abbiamo proposto gli emendamenti al regolamento Isee, abbiamo proposto l’esenzione per tutti e questo lo abbiamo fatto a febbraio quando c’era tutto il tempo per trovare una soluzione. – continua Andretta – Gli emendamenti sono stati tutti bocciati. Le scuole di Potenza sono frequentate da tanti bambini che risiedono nei comuni limitrofi, sarebbe stato giusto trovare un accordo con i Comuni di residenza per far si ché il costo del pasto potesse essere a carico dell’Ente e alleggerire il Comune di Potenza. Questo libererebbe risorse per circa 50 mila euro. Si poteva pensare ad una differenziazione dei pasti in pasto piccolo, medio e grande. Questo porterebbe a evitare lo spreco di cibo perché quasi sicuramente un bambino di 3 anni non mangia la stessa quantità di cibo di uno di 10 e porterebbe anche ad un minor costo da pagare per il singolo pasto. Queste sono solo alcuni esempi di quello che si poteva fare e non è stato fatto. Così si sta rischiando di portare le famiglie a decidere di non far mangiare i propri figli alla mensa. Stiamo creando studenti di seria A e studenti di serie B». «Come sempre si naviga a vista e non si trovano le soluzioni per tempo ai problemi. Io mi auguro che le soluzioni per venire incontro alle famiglie vengano trovate a stretto giro. Si parla tanto di nuova gara e quindi di un nuovo gestore del servizio mensa. Ebbene l’appalto scade a dicembre, se tutto andrà bene il nuovo servizio partirà non prima di gennaio. Le soluzioni vanno trovate ora per i mesi di ottobre, novembre e dicembre e mi auguro che ciò avvenga nel più breve tempo possibile» ha concluso la consigliera di opposizione Bianca Andretta.

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