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FIENGO, LA SEGRETARIA E IL PORTIERE DI NOTTE: ALL’ASI, IL TRIANGOLO NO

Gestione liquidatoria del Consorzio: spuntano altre 2 assunzioni che sono state anche prorogate «fino a 12 mesi»

Il liquidatore dell’Asi di Potenza, l’avvocato Giuseppe Fiengo, la segretaria «dipendente del Consorzio», che poi è quella del suo studio romano Campagnola-Fiengo-Galano, e il “portiere di notte”: il triangolo no, o forse sì. Oltre agli incarichi legali e alle consulenze esterne, solo quella della in favore della commercialista Domenica Cristina Tripaldi, “brucia” 84mila euro annui oltre spese forfettarie in misura del 12,5%, cassa ed Iva, nonché il rimborso delle spese vive anticipate per conto dell’Asi, ci sono, tra gli altri, i casi dei Tfr non completamente corrisposti a parte degli ex lavoratori del Consorzio e la vicenda assunzioni. Nonostante con legge regionale del marzo 2021 la Giunta abbia posto in liquidazione il Consorzio, ancora non risolta una pratica delle più semplici: la messa a disposizione della procedura di liquidazione del Consorzio degli uffici nell’ambito del Dipartimento regionale delle Attività produttive, «già individuati», mesi e mesi fa. Nelle più ottimistiche previsioni, l’ultimo rinvio del “trasloco” era stato fissato ad entro il «30 giugno 2022». Nelle more, a gennaio scorso, essendo seppur per pochissimi, la sede di lavoro ancora l’immobile sito nel centro direzionale dell’area industriale di Tito, per il liquidatore Fiengo, «indifferibile e urgente dover assicurare, con il servizio di portierato, altri servizi interni ed esterni utili al funzionamento dell’attuale sede consortile». Di qui, la decisione di «assumere» a tempo parziale e determinato per un periodo inizialmente fissato per l’appunto al 30 giugno scorso, una unità lavorativa. Il come e il chi, come similmente accaduto per la segretaria a supporto del liquidatore, a discrezione dello stesso Fiengo. Al primo portiere di gennaio, a marzo sempre poichè «necessario ed indifferibile assicurare l’operatività e il funzionamento degli uffici della procedura di liquidazione». Anzi, trascorso il tempo, da Fiengo l’ordine, a sé stesso, di «procedere senza indugio» all’assunzione di «una unità lavorativa». Due dipendenti in più, individuati sempre, così pare fino a smentita, attraverso ampia discrezionalità del liquidatore. Al 30 giugno, però, trasloco ancora fermo. Puntuale, la proroga contrattuale delle due assunzioni, «fino a dodici mesi». Finchè c’è liquidazione, c’è speranza, almeno per Fiengo e i suoi assunti.

Ferdinando Moliterni

3807454583

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