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DOPO LA PANDEMIA, UNO STUDENTE LUCANO SU DUE NON COMPRENDE UN TESTO IN ITALIANO

I cervelli sono in fuga, chi resta ce la fa solo se può permetterselo: dati allarmanti tra il divario Nord e Sud


Nel caso non ci si dovesse allarmare per l’esito delle prove Invalsi, allora che dire del divario che c’è tra gli studenti delle scuole del Nord e del Sud? Secondo le prove Invalsi il 44% degli studenti alla fine del percorso scolastico del “ fu” tanto amato liceo, non comprende un testo in Italiano.

La dispersione scolastica è un tema estremamente attuale, che si dovrebbe trattare con più dedizione perché se analizziamo i vari dati forniti dai test, la situazione è davvero allarmante.

Considerando sia i test Ocse Pisa, prove pensate proprio per accertare alcune competenze degli studenti al raggiungimento di della fine delle scuole dell’obbligo, che si svolgono in 93 paesi ogni 3 anni con il fine di valutare anche la posizione degli studenti italiani rispetto ai loro coetanei di diversi paesi, che non vanno però, paragonati ai test delle prove Invalsi che sono prove di verifica annuali con un focus preciso sul sistema scolastico italiano.

Per fare un po’ di chiarezza e comprendere quali sono i risultati che si dovrebbero valutare muoviamoci per aree. Secondo i test invalsi del 2021 il 44% degli studenti al termine delle scuole superiori non è in grado di comprendere un testo scritto in italiano, il 51% non ha le giuste competenze matematiche.

Per andare ancora più nello specifico, valutare i dati di alcune regioni italiane, ci permette di riscontrare che la percentuale sale al di sopra del 50%. Ad esempio in Basilicata ( 51,4%) Puglia ( 59,3) Calabria ( 63,5%) Campania ( 64,2%). Certo è che la pandemia non ha aiutato in nessun modo la vita degli studenti ne tantomeno ha incentivato la voglia di imparare, il calo di apprendimento rispetto al periodo pre-covid (anno 2018- 2019) è di oltre 9 punti percentuali e si massimizza nelle aree di maggior svantaggio economico e sociale.

Sappiamo tutti che gli studenti non sono solamente voti e ne tantomeno numeri, e che non può essere solo questo sciorinare di percentuali un unico riferimento attendibile per descrivere fedelmente tutte le caratteristiche degli alunni italiani, ma sicuramente è un dato che dimostra in modo incontrovertibile che c’è un divario tra Nord e Sud che non da segnali di rallentamento.

Sono 475.000 studenti che hanno partecipato alle prove invalsi, Il divario negli apprendimenti fra le aree del nostro Paese è da mettere in buona parte in relazione al contesto sociale ed economico in cui le scuole si trovano a operare.

Ma questo parametro non spiega tutto. In matematica, per esempio, anche a parità di contesto famigliare, uno studente del Sud va peggio. Purtroppo, questi numeri per chi legge indicano un solo dato incontrovertibile.

L’Italia è il paese dei divari, ed è la culla dei talenti che oggi se lo possono permettere.


 

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