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IL BUE DÀ DEL CORNUTO ALL’ASINO

La Regina attacca Trerotola dimenticando la fuga di Cifarelli al momento del voto


«Il capoluogo lucano ha ricevuto 40 milioni e sono stati sacrificati tutti gli altri. Per questa ragione il PD non ha votato l’emendamento che prevedeva questo sostegno alla città e, a dire il vero, il leghista Vizziello ha addirittura votato contro un sindaco del proprio partito mentre si sono astenuti i consiglieri del Carroccio Aliandro e Zullino ma anche quelli di Forza Italia Piro e Leone. Emendamento che ha trovato invece il favore di Mario Polese e Carlo Trerotola.

Bisognerebbe chiedersi: come mai?». È questo il commento via social del segretario regionale del Pd Raffaele La Regina a margine del Consiglio regionale di Basilicata che nell’approvazione del Bilancio ha visto anche il cosiddetto emendamento “Salva Potenza”. Un emendamento che ha fatto discutere e non poco le varie forze politiche. I dem lucani in realtà hanno deciso di non decidere.

Il capogruppo in Regione del Pd, Roberto Cifarelli ha optato infatti per il non voto, lasciando la scheda inserita al suo posto ma senza pigiare alcun bottone al momento della chiama.

Assente, invece, per tutta la seduta a causa di motivi personali (per cui non conosciamo gli intenti) l’altro rappresentate dem Marcello Pittella. Una decisione quella di Cifarelli che per l’aria critica del Pd, rappresentata da Lacorazza, andava sicuramente decisa con i vertici del partito.

Eppure, nonostante Cifarelli abbia deciso di non esprimersi né a favore né contro il segretario regionale del Pd La Regina punta il dito soprattutto con il consigliere regionale di opposizione e candidato presidente della coalizione di centrosinistra Carlo Trerotola che ha invece espressamente deciso di sostenere il “salva Potenza”.

Se nulla può contro la scelta del renziano Mario Polese che, rappresenta una forza politica indipendente e che guarda certamente al campo largo, è stato inevitabile colpire Carlo Trerotola.

La Regina, pur conscio di avere enormi difficoltà all’interno del suo partito come dimostra anche l’ultima direzione del partito in cui più di qualche big dem pare aver denunciato l’atteggiamento poco conciliativo del baby segretario, ha inteso in una conferenza stampa svoltasi ieri a cui ha ben pensato di non invitare solo Cronache Lucane (a quanto pare perchè ritenuto «un giornaletto» dall’aria vicino a La Regina) di ribadire con convinzione che «Sono davvero moltissime le contraddizioni di questo bilancio senz’anima che decide di sacrificare la Basilicata sull’altare del filone politico delle destre e di un sistema di potere consolidato».

Il segretario dem si sarebbe anche fatto carico delle numerose sollecitazioni che gli sarebbero arrivate in questi giorni dai diversi esponenti del partito nel fare chiarezza sulla situazione politica che circonda il partito.

Vale a dire: chi rappresenta oggi il centrosinistra? Chi ha intenzioni di far parte di una coalizione di centrosinistra? Il chiaro riferimento, manco tanto velato considerato il post social di La Regina con tanto di nome e cognome, è soprattutto nei confronti dell’ex candidato presidente del centrosinistra Trerotola.

Il consigliere regionale che, è bene precisare, non si è mai iscritto al Partito democratico ma è rimasto “indipendente” mantenendo il suo gruppo “Prospettive Lucane” dopo giorni di bordate ha replicato seccamente: «Il centro sinistra inteso come tutta l’aggregazione deve smetterla di giocare di sponda! Deve fare chiarezza, dove chiarezza significa avere coraggio di scrivere due righe illustrando le linee, ciò che si vuole!» «Premesso che io non ho mai fatto politica né più mi capiterà….

questi “mammasantissima” dove sono stati in questi tre anni ? Mai fatta una riunione ! Si affacciano forse ora che si avvicinano le candidature nazionali e regionali » conclude Trerotola. Il mite Trerotola dopo anni di silenzi sulle continue recriminazioni del Pd questa volta decide di parlare e di uscire allo scoperto.

Una chiara denuncia quella scritta con «mai una riunione» che questa volta tende ad accusare la classe dirigente dem che più volte verso di lui non si è affatto comportata nel migliore dei modi e che, però puntualmente tende a puntare il dito sulle scelte autonome dello stesso (giuste o sbagliate che siano).

Per il Pd la scelta chiara di Trerotola di appoggiare il “Salva Potenza” è considerata un “tradimento” mentre la non scelta del capogruppo dem Cifarelli appare comprensibile.

Verrebbe da chiedersi: comprensibile per chi? Il Partito democratico con il voto palese di Cifarelli, a favore o contro, non avrebbe fatto più bella figura nei confronti di tutti i rappresentanti dem? Restare nel limbo probabilmente è sempre più facile che schierarsi come ha fatto Trerotola.

Ma probabilmente come sostiene la scrittrice Emanuela Breda: «Giudicare i difetti degli altri deriva spesso dal bisogno di assolvere i prori ».


 

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