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L’HUB DI TITO SCALO CHIUDE I BATTENTI DAL PRIMO MAGGIO

Messo in piedi il 28 marzo scorso, come riportato da Cronache, non è mai stato utilizzato da alcun profugo


Dal primo maggio la struttura del Centro Cecilia di Tito Scalo tornerà solo ad ospitare eventi culturali. La decisione è giunta dopo l’inchiesta di Cronache Lucane del 16 aprile scorso, che evidenziava come a distanza di oltre un mese (l’allestimento è avvenuto il 28 marzo scorso), nessun cittadino ucraino ha mai varcato le porte dell’Hub.

A deciderlo la Protezione Civile Nazionale che nonostante l’allestimento e il programma già messo in atto dai volontari, ha predisposto che dal primo maggio si avviassero tutte le procedure di smantellamento.

La causa del mancato utilizzo: uno scarso afflusso di profughi in regione, accolti per lo più attraverso una rete diffusa di ospitalità sui territori, da famiglie, enti privati e amministrazioni comunali.

Sono circa 1200 i cittadini ucraini arrivati fino ad oggi in Basilicata e nessuno di loro ha mai però transitato nell’Hub di Tito scalo. Anche quei profughi che sarebbero dovuti arrivare settimane fa da Rimini per poi essere dirottoti in altri centri avrebbero preferito non spostarsi dal centro che attualmente li ospitava.

La Protezione Civile regionale ha però potuto testare il programma di primo soccorso che potrebbe servire anche per altri ambiti. Infatti, in meno di 48 ore il Centro è stato allestito così come disposto su base nazionale per diventare Hub temporaneo per l’identificazione, l’alloggiamento e la prima assistenza delle persone provenienti dall’Ucraina.

E così nonostante sulla “capacità” di accoglienza e di vera e propria organizzazione è impossibile dare un primo riscontro almeno sulla prima parte è possibile dire che la macchina organizzativa ha funzionato.

Lo scetticismo però, già palesato non appena appresa la notizia della costituzione da politici e amministrazione locale soprattutto, ora si sposta sul versante economico. In molti si sono chiesti quanto è costato in questo mese di inutilizzo l’Hub di Tito Scalo. A rassicurare sui costi è stato però il dirigente regionale della Protezione Civile che, microfoni del Tgr Basilicata, ha garantito come «Non supereremo qualche migliaia di euro.

I costi sono ridottissimi». A ciò si aggiunge che il Dipartimento Nazionale garantirà anche il rimborso dei volontari impiegati nell’emergenza, all’incirca 30 volontari che hanno risposto positivamente al richiamo del volontariato.


 

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