CENTRO DI ACCOGLIENZA PESCOPAGANO: «FACCIAMO SCEGLIERE AI CITTADINI»
È stato istituito un Comitato per indire un referendum. Il Presidente Zazzerini: «Siamo per la solidarietà e per l’integrazione nella comunità»
L’Amministrazione comunale di Pescopagano guidata dal sindaco Giovanni Carnevale ha negli ultimi mesi ripreso un vecchio progetto che trasformerà l’ex scuola elementare in via Kennedy in un centro di accoglienza.
Una struttura pubblica con personale preposto all’accoglienza di profughi ed extracomunitari Per alcuni cittadini di Pescopagano però questa idea di centro di accoglienza non rispecchia il modo di vedere la solidarietà e la volontà di aiutare chi si trova in difficoltà.
Un gruppo di cittadini allora, si è costituito in un comitato e ha chiesto di indire un referendum cittadino riguardo questa apertura.
«Il tema dell’accoglienza nel Comune di Pescopagano è sempre stato un tema delicato già in passato, tanto da accendere dibattiti e questioni, dividendo l’opinione della cittadinanza. – afferma Antonio Zazzerini Presidente del Comitato promotore – Proprio questo l’obiettivo del costituito Comitato che rappresento, “dar voce al popolo di esprimersi e chiedere l’applicazione dei principi di partecipazione alla vita democratica del Paese”.
A nulla sono valsi gli interventi messi in campo per invitare l’Amministrazione a soprassedere o quanto meno a rivedere il tutto attraverso la partecipazione sociale quale unico strumento di democrazia. La scarsa informazione o meglio il nulla, su un argomento che già in passato è stato oggetto di divisione tra la popolazione, non ha agevolato certo le cose, perché si è passati in pochissimi giorni dall’avviso pubblico all’affidamento per la gestione, senza informazioni, su un argomento che da sempre divide la popolazione di una piccola Comunità.
Amara delusione per una iniziativa inaspettata e mai presentata nel programma elettorale e soprattutto una decisione presa senza che il Consiglio Comunale si fosse mai espresso, iniziativa lasciata al giudizio della Giunta Comunale. Voglio precisare che questo Comitato è a favore dell’accoglienza, ciò che contesta sono le scelte di adesione a progetti ormai superati.
L’accoglienza fatta attraverso la presentazione di progetti Siproimi ora Sai allora Sprar, non esprime la vera solidarietà. Questo Comitato, come quello del passato “ No solidarietà per soldi” ha indicato modelli diversi suggerendo l’adesione a forme progettuali innovative ed ispirate alla vera solidarietà.
Ciò che oggi sta avvenendo per l’accoglienza degli Ucraini». «Il 29 aprile scorso – conclude Zazzerini – il Comitato formalizza la richiesta di Referendum precisando che dal nostro statuto è prevista la piena collaborazione con l’Amministrazione Comunale pur di poter raggiungere insieme l’obbiettivo.
Il Collegio dei Garanti interpellato sulla legalità, ammissibilità e procedibilità del referendum ci ha impiegato 228 giorni per dichiarare inammissibile la richiesta referendaria, per noi è immotivata ed infondata e per questo abbiamo chiesto ai Consiglieri Comunali di parlarne in Consiglio affinché si possa rivedere la decisione emessa dal Collegio dei Garanti. Il referendum è l’unico modo che noi cittadini abbiamo per mettere fine a una discussione che dura da otto anni in questa comunità dando serenità sia ai pro che ai contro».