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IN REGIONE DOMINA L’OBLIO SULL’ESERCIZIO PROVVISORIO

Bilanci da approvare entro fine mese: tutto fermo

 


Abbondantemente iniziata l’ultima parte del primo trimestre dell’anno in corso, il Consiglio regionale della Basilicata è sostanzialmente ancora non pervenuto.

Da gennaio ad oggi, in via Verrastro e al piano terra del Palazzo della Giunta, in più occasioni sono state accese le luci dell’aula Dinardo, ma, a lavori assembleari conclusi, nulla di rilevante da segnalare. La prima volta, a gennaio, il Consiglio si è riunito per l’elezione dei 3 delegati della Regione per l’elezione del presidente della Repubblica: l’Assise ha scelto il trio autorizzato alla gita romana per il post Mattarella che si è rivelato un ancora Mattarella.

Poi, sempre a gennaio, è stata la volta dell’esame del documento contenente la «visione decennale» della Basilicata, il plico degli “affari di famiglia” dell’ottuagenario Cuoco, denominato Piano strategico regionale. Assise vetrina, pertanto, e contenitore di slogan e spot politici al rialzo. Infine, il mese scorso, Consiglio per l’approvazione della risoluzione sul caro bollette e sul bonus edilizio 110%.

La proiezione offensiva del fenomeno paralisi dovuto ai modi governativi del presidente Bardi e la potenza espansiva del nocumento, in via generica, al buon andamento della Pubblica amministrazione, se non incontestabile, è dato manifesto con una certa evidenza. Pervenuto o non pervenuto, il rubinetto dei soldi pubblici per il Consiglio regionale non è mai chiuso.

Su tutti, un dato si impone sugli altri: la Regione, i suoi organismi e gli Enti strumentali, come da relativa legge regionale «dichiarata urgente», sono attualmente in esercizio provvisorio. Identica circostanza si era già verificata anche l’anno scorso. Per cui, fino all’entrata in vigore della legge di approvazione del bilancio di previsione della Regione Basilicata per il triennio 2022-2024, l’agibilità finanziaria è fortemente limitata: bollette e stipendi.

Nel corso dell’esercizio provvisorio, da ricordare, oltre ad essere vietato il ricorso all’indebitamento, possono essere impegnate solo spese correnti e le eventuali spese correlate, riguardanti le partite di giro, salvo quelle riguardanti i lavori pubblici di somma urgenza o altri interventi di somma urgenza. Stato di emergenza, l’esercizio provvisorio, «non oltre il 31 marzo 2022».

Se l’ultimatum temporale non rispettato, ancora più stringenti diventeranno le restrizioni contabili. Entro fine mese, quindi, dovrebbero essere note le nuove manovre contabili del centrodestra lucano, già in passato bocciate dal Governo e cassate dalla Corte Costituzionale.

Noto, per esempio, il caso dello spalma debiti Bardiano, inutilmente difeso dinanzi alla Consulta con la tesi che se un governo regionale non può decidere la durata dei piani di rientro al di fuori delle prescrizioni normative nazionali, allora ci sarebbe un «impedimento» a «esercitare pienamente il mandato elettorale».


 

Ferdinando Moliterni

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