AttualitàBasilicata

LEGA: O DENTRO O FUORI

Oggi si scioglie il nodo crisi. Dal Carroccio la linea dura, ma Bardi domani incontra i segretari del cdx


Il Commissario Marti pronto a ritirare gli assessori dalla Giunta ma non tutti approvano. Qualcuno guarda già altrove


POTENZA. Si comprenderà dalla conferenza convocata questa mattina dal gruppo della Lega di Basilicata se la situazione all’interno della maggioranza di centrodestra in Regione Basilicata è in via di miglioramento oppure no. Gli animi del centrodestra non sembrano essere sereni.

La Lega, dopo l’annuncio della conferenza di questa mattina, non si è mostrata morbida nei confronti del presidente della Regione Basilicata Bardi e degli alleati. Non a caso, per i ben informati, Bardi starebbe attendendo con apprensione la scelta dei salviniani disposti a quanto pare a ritirare gli assessori dalla Giunta in assenza di un cambio di passo nell’azione amministrativa.

La scelta della Lega di attuare le maniere “dure” con il governatore sarebbe maturata dopo numerosi malumori. In ultimo l’affronto che il governatore avrebbe svolto verso il Carroccio nell’indicare come Dg di Acquedotto Lucano il pugliese Volpe, invece del fedele Pepiano Altomonte.

Ma non solo. I contrasti erano nati anche con la convocazione della seduta sul Piano strategico regionale e sul continuo rinvio della discussione in Consiglio sulla riforma per Consorzi di Bonifica che l’area Zullino da tempo propone per poter di conseguenza far fuori Musacchio indicando un uomo di loro fiducia ai vertici del Consorzio. Fino ad oggi, però, Bardi avrebbe fatto orecchie da mercante, forte anche del fatto che all’interno della Lega le varie anime in realtà non seguivano le linee dettate dal partito ma si muovevano in perfetta autonomia.

Non a caso, nonostante la crisi aperta dalla Lega proprio durante il Consiglio sull’approvazione del Psr il gruppo consiliare sarebbe andato in contrasto con quanto deciso dai vertici di partito.

Tanto che nella seduta un gruppo di consiglieri ha preso parto e votato favorevolmente il Psr (tendendo la mano a Bardi) e un altro gruppo ha deciso di non presenziare alla seduta. Fino ad oggi, infatti, il governatore lucano aveva potuto fare leva sulla spaccatura interna al partito per portare a casa i risultati sperati. Nonostante i vertici del partito più volte hanno annunciato di voler staccare la spina in nome di quella mancata rivoluzione mai attuata da Bardi i “soldati” in Consiglio hanno però sempre preferito continuare a restare tra i banchi della maggioranza.

Oggi però le cose sembrano essere diverse. La tirata di orecchie del commissario regionale della Lega Marti ai vari rappresentanti in Consiglio sembra aver funzionato.

Marti avrebbe rimesso in riga i suoi lanciando un aut aut: se non arriva maggiore considerazione da Bardi alla Lega si valuterà il ritorno alle urne. E verso i contestatori si sarebbe detto pronto a lasciarli andare altrove. Insomma, anche per i leghista sarà il giorno del dentro o fuori. Alcuni però pur non avendo mostrato segni di “debolezza” durante la riunione, avrebbe già preso informazioni per avvicinarsi in altri partiti della coalizione. La paura di tornare alle urne per molti potrebbe essere un esame difficile da superare.

Ma oggi si capirà meglio anche del futuro della Lega. Certo è che per Bardi le questioni su cui riflettere in questi giorni sono tante e di difficile soluzione. Dal trovare un sintesi con i leghisti fino ad immaginare un rimpasto di Giunta che potrebbe anche comprendere l’avvicinamento di un “campo largo”. Senza dimenticare la questione Arpab con la sospensione del Dg Tisci. La settimana per Bardi si prospetta al quanto infuocata.


 

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