AttualitàBasilicataBlog

DEPOSITO NAZIONALE, AL VIA LA SECONDA FASE: TRA 1 MESE NUOVA CHIUSURA DEL CERCHIO SU SCANZANO JONICO PRIMA DEL RUSH FINALE

Conclusi gli incontri della Sogin a cui hanno partecipato anche Regione, enti locali e associazioni per ribadire il loro no. Altri 30 giorni per ulteriori osservazioni


POTENZA. Gli atti del Seminario Nazionale sul Deposito di scorie nucleari, svoltosi dal 7 settembre al 24 novembre, sono stati pubblicati dalla Sogin, la società pubblica incaricata dello smaltimento degli impianti nucleari italiani e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi. All’interno degli atti sono presenti anche gli interventi riguardanti l’area lucana, considerata potenzialmente idonea nella prima mappatura pubblicata all’inizio del 2021 e che subito aveva provocato la contrarietà di cittadinanza e istituzioni. Il Seminario era stato infatti organizzato come un periodo di confronto pubblico per approfondire gli aspetti tecnici legati al progetto del Deposito Nazionale delle scorie nucleari e dei rifiuti radioattivi.

Oltre al progetto del deposito, nel corso di questi due mesi e mezzo sono stati approfonditi gli aspetti tecnici della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) presentata a gennaio, che tra Basilicata e Puglia ha individuato 17 località adatte – secondo i tecnici Sogin – a ospitare i siti di stoccaggio di circa 95mila metri cubi di rifiuti radioattivi, tra scarti della filiera dell’atomo ormai dismessa e scorie provenienti dalla medicina nucleare e dall’industria. Tra rischio sismico, tutela delle produzioni agricole e la presenza di dighe e impianti petroliferi, un secco “No” al deposito è arrivato da tutti i portatori di interesse lucani sentiti in audizione lo scorso 26 ottobre. Il Seminario Nazionale ha rappresentato quindi il primo momento di confronto pubblico sul progetto del Deposito Nazionale.

I lavori del Seminario, aperti il 7 settembre 2021, si sono articolati in nove incontri, trasmessi in diretta streaming e si sono conclusi il 24 novembre 2021. Oltre alle sedute plenarie di apertura e chiusura si sono svolte sette sessioni di lavoro, una nazionale e sei territoriali, che hanno interessato le regioni coinvolte: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia e Basilicata, Sicilia, Sardegna.

Al Seminario hanno partecipato rappresentanti qualificatidi Istituzioni, Enti locali, associazioni, comitati, organizzazioni datoriali e sindacali dei territori esingoli cittadini. Durante il Seminario, sono stati approfonditi gli aspetti tecnici relativi al Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico, quelli connessi alla sicurezza dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente e sono stati illustrati i possibili benefici economici e di sviluppo territoriale connessi alla sua realizzazione.

Con la pubblicazione degli atti conclusivi, prende avvio la seconda fase della consultazione pubblica: durante questo periodo, della durata di trenta giorni che si concluderà il prossimo 14 gennaio, potranno essere inviate, eventuali altre osservazioni e proposte tecniche finalizzate alla predisposizione della Carta Nazionale Aree Idonee (Cnai), che terrà conto dei contributi emersi nelle diverse fasi della consultazione pubblica comprensiva del Seminario Nazionale. Poi, entro fine gennaio, Sogin pubblicherà la Carta delle aree idonee per il deposito (Cnai). In base a questa spetterà al governo individuare il sito definitivo, dirimendo così una questione che va avanti dal 2015. Dopo la pubblicazione della Cnai, regioni ed enti locali potranno approfondire ancora l’argomento con manifestazioni d’interesse. Che, tuttavia, non saranno vincolanti.


Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti