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MOVIDA, CANNIZZARO: «NON POSSIAMO PIÙ NASCONDERE LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO»

Per il presidente del Consiglio comunale è necessario «Offrire ai giovani proposte sane di divertimento per combattere il problema del consumo smodato di alcol e droghe»

«Cammino sempre molto per le vie del centro storico di Potenza. Lo faccio perché ci vivo: è il mio quartiere. L’ho fatto a maggior ragione in questi due giorni di eventi e, a tal proposito, colgo l’occasione per ringraziare Heroes di aver portato in città imprenditori e istituzioni a parlare di futuro e innovazione be il comitato Più Sport di aver organizzato una serie di eventi finalizzati ad avvicinare i giovani allo sport. Il tutto con il supporto dell’amministrazione comunale, delle federazioni e delle tante società sportive attive in città» ha esordito, in una nota, il presidente del Consiglio comunale di Potenza, Francesco Cannizzaro ponendo poi alcune riflessioni sulla movida del fine settimana che si vede soprattutto nel centro storico e che sfocia, come spesso denunciato da Cronache Lucane, in atti vandalici o nell’ eccessivo abuso di alcol da parte di minorenni con conseguenze drammatiche.
«Vedere il nostro centro storico popolarsi di famiglie e giovanissimi, vederli partecipare agli eventi con grande interesse mi ha portato ad una riflessione: ho visto un centro storico diverso da quello di cui purtroppo si discute da qualche tempo, fatto di degrado, consumo smodato di alcole droghe, frequenti atti vandalici e di violenza la cui causa viene individuata nella cosiddetta movida dei giovani. Questa riflessione – aggiunge Cannizzaro – mi porta a pormi e a condividere alcune domande. Innanzitutto mi chiedo se il problema sia la movida o il degrado. Quello che temo, infatti, è che dietro a tutto questo si nasconda un problema molto più profondo. Che dietro a questo nichilismo gaudio ci sia una questione molto più spinosa e seria. Non possiamo più nascondere la polvere sotto il tappeto e, anziché soffermarci sul fastidio che ci provoca il vomito nel vicolo, dobbiamo sinceramente ammettere che molti dei nostri ragazzi fanno un uso smodato ed incontrollato di alcool e droghe. Sono giovani, sono poco più che adolescenti, quelli che, durante il fine settimana, trovano normale stordirsi. Sono troppo piccoli per non suscitare una domanda seria in noi adulti. Cosa ci chiedono, cosa chiede a ciascuno di noi anche un solo ragazzo che a 14 anni si ubriaca fino a stare male? Forse è riduttivo e anche ingiusto liquidare la questione appellandosi ad un cambiamento generazionale che renderebbe questi ragazzi molto diversi da quelli che siamo stati noi nel passato o attribuire quello che vediamo accadere alla mancanza di educazione da parte delle famiglie. Puntare il dito contro qualcosa o qualcuno serve solo a tranquillizzare la propria coscienza per un tempo limitato, ma di sicuro non aiuta ad andare fino in fondo, fino al cuore del problema. Dobbiamo invece provare ad interrogarci non su quel-lo che manca, ma su cosa possiamo fare. Quale modello stiamo proponendo loro? Quale alternativa stiamo offrendo? Quali ragioni siamo in grado di dare ad un adolescente perché non beva e non faccia uso di droghe?».
«Intensificare i controlli è senz’altro necessario per prevenire attività illecite, ma non è l’unica soluzione. Quello che abbiamo visto in questi due giorni nel centro della nostra città ci fa capire che qualcosa in più si può fare per dare ai nostri giovani una alternativa sana di divertimento e svago. Credo sia giunto il momento di avviare un percorso di dialogo serio e sincero con tutti coloro che per lavoro, per passione o per vocazione sono maggiormente vicini ai ragazzi (penso per esempio alle scuole, agli oratori, alle società sportive, alle associazioni), ma anche le associazioni dei commercianti e dei residenti, per trovare insieme soluzioni che guardino al lungo periodo. In questi giorni ho sentito parlare molto di futuro; ne ho sentito parlare nei talk organizzati da Heroes, ma anche alla festa della CGIL. Il nostro futuro sono i nostri giovani; è arrivato il momento di occuparsene di più e meglio», afferma Cannizzaro che conclude augurando agli studenti potentini e lucani un buon inizio di an-no scolastico.

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