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NON SOLO “NOTTE EUROPEA DEI RICERCATORI”: PER FRANZESE BINGO PURE CON L’OPEN DAY

UNIBAS Nell’altro affidamento diretto da 10mila euro, evitato formalmente il pericolo turbativa d’asta. Chiesto un solo preventivo: quello di Scai

I soldi all’Università degli Studi della Basilicata, sembrano gestiti come se l’Unibas fosse un’enclave della pubblica amministrazione. In tema di appalti, l’Unibas è come un pilota di aereo con una voce poco rassicurante. Soltanto in riferimento al settore comunicazione, è così semplice ricostruire il “giro degli eletti” che il caso della società Scai Comunicazione Srl di Michele Franzese, per quanto connotato da elementi di rilevante gravità in riferimento all’appalto per la Notte europea dei ricercatori, si potrebbe addirittura configurare la turbativa d’asta, è soltanto uno dei tasselli di un quadro da “parco giochi” degli affidamenti. All’Unibas, inoltre, il Mercato elettronico della pubblica amministrazione (Mepa), è come uno scomodo sconosciuto. La formula di stile ufficialmente utilizzata è: «Il servizio de quo non è presente sul MePA messo a disposizione di Consip SpA e non è presente sul Mercato Elettronico dell’Università degli Studi della Basilicata». Eppure, ad entrarci nel Mepa, si noterà agevolmente che in Italia le Università per gli stessi servizi dell’Unibas, il Mepa lo usano. Ad ogni modo il caso della “Notte europea dei Ricercatori”, evento approvato e finanziato dalla Ue, è abbastanza sintomatico di certo modus operandi in uso all’Università lucana. Per l’edizione di quest’anno, prevista il 24 settembre, 2 gli appalti, nel settore comunicazione, per un totale di poco più di 14mila euro: l’uno, quello di Franzese, affidato a seguito di gara sospetta per via dell’ipotesi che i 3 soli invitati in realtà rappresentassero un unico centro decisionale, l’altro per via diretta dopo aver richiesto un solo preventivo di spesa. Anche il secondo beneficiario sembrerebbe rientrare nel “giro degli eletti”. Buona parte dell’inner circle all’Unibas, l’inciso merita successivi approfondimenti, sembra, a una prima lettura, appartenere al sottobosco della politica regionale sostituita dall’attuale maggioranza di centrodestra. Per il momento, tuttavia, scandagliando i rapporti tra l’Unibas e Franzese, il “capitale coraggioso” dei finanziamenti pubblici in senso lato, emergono ulteriori spunti di interesse. L’affidamento per la pagina social della “Notte europea dei ricercatori” è fresco di produzione: maturato ad agosto, sfornato ora a settembre. Osservando all’indietro col telescopio rovesciato, basta un piccolo salto temporale nel recente passato, l’aprile scorso, per rintracciare un altro caso Scai. La costante: l’«affidamento diretto». Se per la contemporaneità si tratta della “Notte europea dei ricercatori”, in primavera erano i video per il “Digital Open Day Unibas 2021”. A fine marzo il responsabile dell’Ufficio comunicazione e Multimedia dell’Università, ha proceduto, non si sa come, nel senso che non è richiamata neanche una indagine di mercato informale, con la richiesta di un solo preventivo. Il mittente che rispose già il giorno successivo: la ditta Scai Comunicazione Srl di Potenza. Curioso come all’Unibas i prezzi dei video, di affidamento diretto in affidamento diretto, siano variabili. Ad aprile hanno un costo diverso da quello rilevato a maggio dove la spesa di 5 video da 3 minuti in favore di un altro del “giro degli eletti” è stata di 976 euro: 195 euro per 180 secondi. Nel caso di Scai, l’affidamento, invece, è stato da, compreso Iva, 10mila e 980 euro. Unibas e Scai comunicazione di Franzese: 2 affidamenti diretti. Uno, con la società, casualmente o causalmente, pescata così dal mazzo e l’altro, che tra l’altro è quello dal minore importo, 3mila e 660 euro, con una strana, in odor di fittizia, apertura alla concorrenza. Oltre a Franzese, l’invito per 2 partite Iva che collaborano con lo stesso Franzese. Tanto che, l’invitata Donatella Allegretti, sui suoi profili social indica chiaramente: «Social media strategist presso Scai comunicazione». Se le Università italiane sono note per il cosiddetto baronato accademico, l’Unibas dimostra che peculiari sistemi simili a quelli di derivazione feudale sono possibile non solo per le cattedre

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