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MIASMI TITO, IL PROBLEMA DAL TRATTAMENTO RIFIUTI IN ARRIVO LEGGE REGIONALE SU EMISSIONI ODORIGENE

Riunione operativa in Arpab tra Dg Tisci, assessore Rosa e sindaco Scavone: al via la campagna di monitoraggio

Tito e i miasmi: l’ipotesi che l’impianto di smaltimento rifiuti presente nella zona industriale fosse la fonte degli odori irritanti ha trovato conferma dai monitoraggi che la stessa azienda esegue in riferimento a precise prescrizioni contenute nelle autorizzazioni.
Appare piuttosto evidente che nell’area qualcosa non va se si ricorda, per esempio, che soltanto 2 anni fa, era settembre del 2019, dal sindaco Graziano Scavone, che allora fu molto più solerte sulla questione, l’ordinanza per la ditta di provvedere entro 1 mese all’attuazione degli idonei provvedimenti ed accorgimenti volti ad eliminare le emissioni di odori molesti, irritanti e nauseabondi.
A distanza di 2 anni, il problema è tornato e non casualmente, come di-chiarato dal sindaco, «attendiamo ora l’avvio delle attività di monitoraggio e controllo al fine di addivenire al più presto alla risoluzione di un problema che si trascina da tempo e, soprattutto, auspichiamo che il Consiglio Regionale approvi rapidamente i disegni di legge in materia di odori molesti proposti dall’assessore regionale all’Ambiente da oltre un anno, affinché ci siano presupposti normativi che consentano a tutti gli Enti locali di poter esercitare ogni prerogativa utile per tutelare e salvaguardare la salute pubblica».
Il sindaco lo ha detto a margine della conferenza operativa voluta dall’Assessore regionale al ramo, Gianni Rosa, svoltasi ieri all’Agenzia regionale della protezione ambientale (Arpab),e avente l’obiettivo di definire «un percorso chiaro sulle attività da mettere in campo».
«Per la prima volta nella sua storia – ha dichiarato Rosa – la Regione Basilicata si doterà di una legge recante “Norme per la prevenzione e la limitazione delle emissioni odorigene” che detta un chiaro e preciso percorso da attuare in caso di presenza di miasmi e composto, sinteticamente, da tre tappe: segnalazione dei cittadini al Comune di riferimento, verifica delle cause da parte dell’Arpab, azione della Regione Basilicata, Dipartimento Ambiente, per il contrasto al fenomeno». All’incontro hanno partecipato il Direttore generale dell’Arpab, Antonio Ti-sci, il sindaco di Tito, Graziano Scavone, e funzionari e tecnici delle tre istituzioni.
Per i miasmi a Tito, accertata la presenza di emissioni odorigene, ora l’Arpab avvierà una campagna di monitoraggio nelle zone limitrofe degli impianti attraverso l’istallazione di centraline.
Si è già proceduto all’acquisizione delle relative attrezzature che serviranno a comprendere non solo il livello delle emissioni, ma anche le tipologie di sostanze in esse contenute.
A tal proposito Arpab trasmetterà quanto prima al Comune il crono-programma delle fasi di monitoraggio, da attuare anche attraverso il coinvolgimento della popolazione locale, per quanto riguarda ad esempio le indagini sensoriali, procedura avviatasi a seguito delle segnalazioni pervenute dal Comune di Tito. Inoltre, per raggiungere gli obiettivi di contrasto ai miasmi, l’Arpab ha predisposto un’app con cui i cittadini, in modo assolutamente anonimo e a massima tutela della privacy, potranno segnalare le coordinate, luogo, data e ora, della percezione delle emissioni in modo che l’Agenzia possa circoscrivere dettagliatamente la zona interessata ed intervenire con le rilevazioni. Dal suo canto il Dipartimento Ambiente della Regione, in considerazione della richiesta di modifiche alle autorizzazioni presentate dalle stesse aziende e in corso di istruttoria procederà alla individuazione delle opportune prescrizioni in materia di emissioni odorigene di adeguamento degli impianti.
Saranno, inoltre, avviati da subito i controlli da parte di Arpab sulle campagne di monitoraggio dell’aria già effettuate e la verifica del rispetto delle prescrizioni autorizzative dei diversi impianti di trattamento di rifiuti.
È stato, inoltre, anticipato dall’assessore Rosa la previsione di realizzazione di una rete di monitoraggio permanente sulla qualità dell’aria del polo produttivo di Tito a seguito della zonizzazione effettuata dal Dipartimento Ambiente e certificata da Ispra ed Enea.
Il sindaco Scavone, nel ringraziare l’assessore Rosa e il direttore Tisci per la disponibilità concretamente espressa nell’affrontare con determinazione il problema dei miasmi, molto sentito dalla comunità locale, ha espresso la totale disponibilità del Comune a mettere in campo ogni iniziativa utile a risolvere definitivamente questa problematica. E già nel prossimo consiglio comunale proporrà di approvare un ordine del giorno per chiedere a tutti i consiglieri regionali affinchè quanto prima diano il loro assenso al disegno di legge. «Nell’attesa dell’approvazione delle norme – ha aggiunto l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa – dobbiamo tutti seguire velocemente il per-corso individuato rece-pendo i dati comunicati dalle aziende, verificando che non ci siano altre fon-ti di emissione, analizzando le sostanze contenute nei miasmi e procedendo con le conseguenti azioni. Vogliamo risolvere al più presto il problema di Tito e di tutte quelle aree soggette ad emissioni odorigene accertate. Abbiamo la volontà e abbiamo anche le risorse economiche grazie ai 3 milioni di euro che derivano dalle compensazioni ambientali sul petrolio e che riguardano specificatamente le reti di monitoraggio».
«Con la norma che il Consiglio regionale approverà nelle prossime settimane – ha concluso Rosa -completiamo il quadro delle azioni finalizzate a contrastare definitivamente il problema con mezzi e strutture adeguate e a dare risposte certe e chiare ai cittadini lucani in materia di sicurezza ambienta-le».

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